Voto:
Uhà! Valerio Rivoli! Dovevo per forza accedere per commentare. Non mi ricordo mo le password del mio account precedente a questo (non li ho mai sovrapposti del resto) ma che dire, voto cinque alla recensione solo per il ritorno e per la presenza di uno dei casi più grandi della storia del Deb. Un abbraccio a tutti. Grande Valerio, evviva Debaser! Vi voglio bene.
Voto:
Wow. Cioè intanto grazie per avermi nominato. Mi fa piacere come forma di contatto proprio, seppure a distanza, grazie. Lui ha un talento incredibile (qui però non l'ho ascoltato, non ancora almeno) ma non riesco a coglierne più una componente visionaria spontanea. Ma va detto che avendo una personalità complessa, questo possa succedere benissimo. Non è solo una questione di vendere dischi come sempre o almeno provo sempre a vederla in questo modo. Se la penso così, mollo subito. La tua pagina è in linea con una vecchia scuola debaseriana forse scomparsa e forse da rilanciare come invitare ciascuno a parlare di sé senza quella paura che essere diventati vecchi e allora per forza più razionali. Personalmente colgo un sacco di cose che sento dentro esplodermi ancora oggi, tutti i sogni che faccio sono sempre legati agli anni della mia adolescenza, penso di essere rimasto sempre lì, irrisolto. Ma intanto ho compiuto la maggiore età da quasi 17 anni... Sembra ieri. Non è nostalgia e non sono rimpianti, ma è come se le cose fossero andate davanti ma nel profondo della tua anima si siano invece accatastate una sull'altra senza essere metabolizzate.
Voto:
@[Carlos] penso che forse il nuovo di Ribot si avvicini di più alla definizione di "popolare" del debasio. Lo sto ascoltando ora, mi sta piacendo e non, dipende dai pezzi. La versione di "Bella ciao" di Tom Waits non mi entusiasma francamente, mi sembra quasi parodistica.
Voto:
Che casino, basta togliere la menzione. Tac. ;)
Voto:
No no lector, si trova, suggerisco la solita fonte cineblog, io lo ho visto lì e si trova e si vede benissimo in streaming in italiano. ;)

Titolo italiano, ovviamente "le leggi della termodinamica". Lo suggerisco, è simpatico, leggero e originale.
Voto:
PIn a me è piaciuto. Cioè be', devi prenderlo per quello che è, inutile ricercare altro, però è veramente piacevole in fondo.
Voto:
@[G] sono scemo e ho sbagliato la copertina, quella corretta sarebbe questa: un link lungo
Voto:
Ascoltato il dischetto Alfa, devo dire che va anche oltre la sola definizione di ambient. Lo definirei come "dinamico" e "frastagliato", ha una vivacità minimalista da musica elettronica anni ottanta-novanta (che riprende nelle sonorità) però sì, prestate alla ambient musica con loop che sono spesso volutamente ripetitivi e con quel "glitch" grattuggiato che oggi è dominante. Bello, mai sentiti loro prima, chissà se hanno fatto altri album, ma mi sembra di no.
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Perché no, mi sembrano commenti sensati. ;) Il disco lo scarico subito!
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Giusta osservazione Stan ovviamente. Avrei dovuto approfondire quello che volevo dire dato che avevo letto di recente un interessante articolo su come la sua figura fu letteralmente divinizzata dalla propaganda stalinista. Ma con questo non volevo dire in effetti che la sua grandezza e il giusto riconoscimento siano dovuti a quello. Volevo più fare un riferimento parodistico a Stalin, ma non ho usato le giuste espressioni (era un inciso del resto).

Ciao lector. ;)