Voto:
alla mia vita

"Vita" per significare un'esistenza passata di fronte al PC a farsi i rasponi con le icone di Renato Zero: rubate al coiffeur figlio di Ermes e di Afrodite? Quale iperbole!
Voto:
perché non è che uno così sia originale e spezzi la noia,

E' per questo che ogni mia recensione ha molteplici commenti da parte tua? Solo questa ne ha otto, e è stata pubblicata da meno di 12 hh: quasi un intervento l'ora. Dovresti trovarti un lavoro: essere imbecilli in Italia può dare molti vantaggi.
Voto:
la sua cultura

Non credo di averne molta, invero. Vorrei averne di più: vorrei padroneggiare almeno 16 lingue, tra cui il norreno e il protogermanico, lo slavonico liturgico e il paleomiceneo, il pali ed il gaelico scozzese. Più qualcosa è inutile, più credo che sia vero. Se anche fosse, ciò mi turberebbe: la cultura è di sinistra, come si dice nei plessi infettati di Occidente. Io, molto più modestamente, sono andato avanti per anni a pane ed Evola. Non mi pento di ciò: la frequentazione di un autore della sua vaglia mi ha aiutato a comprendere le ragioni dei vinti, che avevano le loro ragioni e fors'anche ragione. Di qui, con salto ermeneutico forse un poco ardito, ho tentato di applicare i dettami del barone in materia di storia della civiltà alla spazzatura musicale, libresca e cinefila che ci circonda.
Voto:
Sanjuro?
Voto:
L'ho scritto così perché mi è stato riferito che Cohen, come Nik Caiv e i Pinc Floid, facesse anche film (Coen è uno pseudonimo ["non un solo iota"....] e i fratelli Coen è un riferimento cifrato al culto dell'androgino sdoppiato). Ero e rimango convinto che "The Man Who Wasn't There", un capolavoro a parte due scenette di tipico "grotesque" eschimese, fu opera del malinconico bonzo canadese.
Voto:
Eccellente polar, influenzato dal noie americano. Bravo!
Voto:
Non conosciamo questi Bush, ma ci permettiamo di segnalare il grande Aorster Stan Bush (autore delle musiche di vari film di Van Damme e dei Transformer). Quello sì che è un campione!
Voto:
Gli unici films che, in vita mia, mi hanno fatto emozionare a tal punto da sentirmi il classico groppone in gola e gli occhi lacrimare senza che il mio orgoglio maschile, tipicamente meridionale, potesse far nulla per arrestarle, sono stati "Big Fish" di Tim Burton e "The Elephant Man" di David Lynch.

Sei un grande, mi basta questo incipit. Cinque, se fosse possibile metterei di più.
Voto:
Eseguirono l'intero album "The Final Countdown". Fu commovente vedere loro e tanti attempati rockers riuniti come una grande famiglia, "after all these years"...
Voto:
Teniamo a precisare, per l'amico antifascista (come un po' tutti, qui e non solo qui) Lector, che "tamarri, phonati e glitterati, strizzati in abitini da fighette" è espressione che si attaglia ai glamsters, non agli AORsters, che rifuggono, di quelli, ogni esito iperbolico e clownesco, ponendovisi in netta contraddizione "per diametrum".
Con ciò, riteniamo infine di aver fornito l'ennesimo elemento di chiarezza, ad illuminare una questione tanto radicale nell'ambito dell'analisi delle dinamiche culturali dei plessi di Occidente.

A tutti, porgiamo saluti romani.
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