Dislocation

DeRango : 22,33 • DeEtà™ : 3006 giorni

Pooh Boomerang
25 mar 23
Voto:
Da un paio d'anni pensavo di scrivere qualcosa su questo monumento al pop italico... Vedi, nel 78 avevo quindici anni e il paragone con altri quindicenni d'oggi e di avantieri regge solo da un punto vista scolastico ed endocrinologico, il resto è davvero differentissimo per epoca, ambiente, politica...
Musicalmente venivo da insegnamenti/pietre miliari anni 60/70 ed ero al contempo immerso nel punk e nella wave fino al naso... Poi qualcuno mi presta il trentatré di Boomerang, che non avrei toccato neppure coi vermi da pesca. In TV li vedo, per caso, e vedo Canzian che suona la sua parte col senzatasti e compressore, debito Pastorizzato. Ascolto il disco e diventa, ascolto dopo ascolto, presente, sottotraccia, rimane lì tra Ultravox e Area, a farmi prendere per il culo dagli amici e dai compagni della band, perfino la mia ragazza non capiva perché ce l'avessi.
Poi mio fratello inizia col basso ed in pochi anni passa dal rock al jazz, unici trait d'union tra la musica che ascolto io e la sua i Weather Report, i Beatles e Boomerang... Ci sorprendiamo ad ascoltarlo insieme, lui che smonta il basso ed io con le bacchette in mano ad allenarmi... Così va la vita, che vuoi... Ogni tanto mi ritrovavo Boomerang tra le palle, che so, quando avevo sentito un chitarrista metal, rivolgendosi al suo cantante, anni duemila, nelle prove, gli diceva che cercava, in un brano, un sound tipo "Pronto, Buongiorno è la sveglia" ma che gli occorreva una Stratocaster... E il cantante: "Sì, e Dodi Battaglia!"
Perle? La Città degli Altri, Air India, Classe 58...
Bravo, ricontrolla, se puoi, testo e punteggiatura, ma son particolari.
A presto!
Voto:
L'aristocrazia del pop Electro in salsa italica, unici, nel mainstream del tempo, a fronteggiare i coetanei meneghini Bluvertigo, con meno sussiego arty e più inclinazione dance.
Samuel alla voce è, a mio modesto parere, totalmente insufficiente per reggere gli attacchi allucinati delle tastiere di Boosta, delle chitarre di Max e di quella devastante sezione ritmica con Ninja e Pierfunk, poi con Vicio...
Ma è il solito problema di tanti ensemble italiani, strumrntis6della madonna incoronata e vocalist insomma...
Bella recensione da fan. Gran disco!
Voto:
Caro Silvietto, ti arrivi sincero un abbraccio fraterno di comprensione.
In realtà io, padre di una figlia neolaureata, non ho mai avuto problemi a proposito dei di lei ascolti giovanili, forse perché allevata all'ascolto passivo di quanto la collezione paterna/materna le riservava e, comunque, godendo io anche della fortuna che, nonostante la sua età, gli ascolti rappetrappe non l'hanno mai coinvolta punto. Però, da un paio d'anni, un suo coetaneo, bravissimo ragazzo e laureato col massimo dei voti, è stato assunto e mi affianca nel laboratorio ove, ahi ahi, appena mi volto collega il suo infernale smartphone all'impianto audio ove di solito girano Miles Davis, Beatles e quant'altro il recente cinquantennio ci abbia offerto. Visto che le minacce di ritorsioni fisiche non lo tangono punto ho tentato di avvicinarmi al suo mondo di autotune, rimacce baldracche, liti di suburbia, insulti ai rivali e desideri di superauto, supertette e di grandi ricchezze estorte con facilità armata.
Risultati risibili, per non dire nulli, come ci si potrebbe aspettare.
Uno della nostra età, Silvietto, per quel che può servire, distingue benissimo la povertà desolante delle basi orgogliosamente vomitate da "producer" che, in ambito minerario, renderebbero certo mille volte meglio, ed anche comprendiamo i limiti sintattici e linguistici cui i malcapitati rappotrappers debbono sottostare, per loro impedimenti culturali quanto pratici.
Però mi pare di poter condividere con te il ricordo di quando, quattordicenne, venivo sorpreso ad ascoltare "Never mind the bollocks" o "Ha ha ha!" da amici o parenti anche poco più cresciutelli di me, che tacciavano i miei ascolti di povertà stilistica, di evidenti limiti tecnici e di caparbio nichilismo nelle liriche. Rimpiangevano di aver sprecato tempo, fin dalla mia infanzia, a sottopormi Beatles, Pink Floyd e meraviglia varia, neppure sospettando, i poveretti, che la "loro" musica l'avevo ingoiata ed assimilata ed ora mi accingevo a sfamarmi del nuovo che avanzava, che, per inciso, la musica "vecchia" l'avrebbe poi assimilata, appunto, compresa ed usata per creare quel nuovo che, appunto, stava avanzando. Se era chiamata "Nuova Onda", insomma, una ragione doveva esserci pure...
Che dire? Lazza, ma anche i suoi consimili, mi è stato ammannito dal collega giovane e un po' il suo mondo l'ho sfiorato, rendendomi poi conto che, come per la musica lirica, non nutro per esso interesse nè inclinazione alcuna, ma per l'uno non mi applico per disgusto della sua pochezza mentre per l'altra, ahimé, per evidenti miei limiti culturali e di formazione.
Nessuno siam perfetti, ognuno ci abbiamo i suoi difetti.
Ohibò, 5 stars a te e zero all'ascolto.
Rinnovo l'abbraccio.
Voto:
Arrivo in colpevole ritardo, da un po' pensavo di risponderti, dato che i tuoi excursus nella musica italica mi hanno sempre molto interessato... diciamo che questo non è un album tra i più interessanti di Dalla, per me, certo, e appare chiarissimo il fatto che Lucio, in quei tempi, intendesse alzare l'asticella del livello della sua partecipazione alle vicende della canzone italiana, sospesa tra melodismi antichi e fracichi, artisti che si buttavano nel prog anima e corpo e cantautorato, allora in piena espansione. Problemone, eh, per lui che non trovava la quadra della situazione, non ritenendosi all'altezza di scriver testi ed affondando ancora con tutte le gambe nel jazz traditional e swing, sue primigenie passioni che, gli era chiaro, erano basi di partenza di lusso ma non gli avrebbero permesso nessun reale passo avanti nella carriera che lui cercava con tutte le sue forze.
Allora ecco poi l'incontro con Roversi, ecco Dalla che compie un balzo in avanti che pochissimi altri avrebbero potuto fare, rivestire i versi del poeta con musiche degne, non scontate, senza compromessi, senza poter neppure toccare la metrica, imposta dal libraio bolognese come condizione assoluta... Dopodiché, la Storia... una tripletta degna di gloria con la consapevolezza che, all'abbandono repentino di Roversi, anch'egli era ormai maturato al punto di potersi far da sé parole e musica, circondarsi di musici esperti e condiscendenti, creare un suono tutto suo, inconfondibile...
In questo, nella preistoria dalliana, si colloca il bel disco che hai recensito, dove troppe cose non quadrano: a partire dall'enfasi di Lucio nel cantare convintamente versi non suoi, troppo lirici, troppo ridondanti, non scarni ed immediati come quelli a cui, nel post-Roversi, ci avrebbe abituati, ed anche gli arrangiamenti erano ancora troppo carichi di archi ed orpelli da cui la logica a cui sarebbe approdato in futuro l'avrebbe allontanato, dato che molte tra le cose migliori del Dalla Storico erano realizzate con basso, batteria, piano e voce...
A te cinque stars, savasandir, al disco due, per lo sforzo dell'Artista...
Voto:
La Montagna cura moltissime paturnie, Loré... Cazzo, se e vero.
Voto:
Dovresti asciugare un poco il tuo stile ridondante classicismi e pieno di vetustà sintattiche...
Scherzi a parte, benvenuto... Non ti conosciamo e non sappiamo nulla del tuo stile, qui, magari,hai solo voluto esporre in brevità... Fatti risentire!
Voto:
Ti ha quindi dato la patata...
L'hai fritta o solo bollita?
Voto:
Ecco, io so di avere la memoria di un paramecio, come so di non sapere chi sia costei, conscio di poter dormire lo stesso la notte, ebbro di tanta ignoranza.
Così mi disloco, voglioso di conoscenza, sugli iutubiani lidi e tac che la trovo, l'impavida ogliastrina...
Ecco, sono mezzo convinto che il prode @[ZiOn] abbia magari in po' esagerato, che, dài, qualcosa di Eva scrivere, chissà che sarà mai...
E, porca la patella traslata... C'ha ragione lui, lo schifo ed il ribrezzo raggiungono quasi l'acme, invero e non già perché io mi professi non spettatore del festival rivierasco, no, un po' ne ho visto e non lo nego, quanto perché, dio bonino, questo brano ed anche la sua esecutrice realmente sarebbero passibili di pene fisiche dolorose e ripetute per anni venti, minimo.
C'è una giustizia, fratelli, ed ha impedito a vostro di infierire oltre.
Gioisci, popolo.
Voto:
Permalosetto, eh?