Dislocation

DeRango : 22,33 • DeEtà™ : 3007 giorni

Voto:
Il disco, va da sé e bisogna che ce lo diciamo, è perlomeno brutto, con punte d'orrido ed una deciso odore di putrefazione persistente anche dopo che è stato espulso dal lettore cd.
Tu scrivi con entusiasmo ma, a modestissimo mio parere, dal tuo scrivere non traspare altro che la tua passione per i mancuniani, praticamente senza parvenza di critica. inoltre di tuo, a parte il tuo professarti onestamente ed irriducibilmente fan, non ci trasmetti nulla, né empatia, né sarcasmo, né accenno a fatti ricollegabili a simili ascolti. A volte si può leggere recensioni così piacevoli e scorrevoli pur odiando l'artista/gruppo esecutore, ma se la recensione è ben scritta e strutturata si può, udite udite, persino apprezzarla, anche se magari è su un'antologia di Demis Roussos reinterpretata da un coro di pecorai tasmaniani ubriachi.
Eddai... certo puoi far meglio ed intrattenerci in altra manier.
postosempre che tu scriva per essere letto e non per rileggerti.
Alla prossima!
Voto:
Oggi vien da dire che con la schifezza che s'aggira nel mondo musicale persino il peggior Venditti pare emettitore di genialità inaudite, al confronto.
La realtà, però, ci riporta su questa Terra e, va detto, poco sopra si è recensito una delle più deteriori opere del cantautorato italico tutto.
Certo, l'esecuzione è ineccepibile la produzione sta alla pari a quelle anglofone coeve.
Disco privo di idee, con testi stanchi e populisticamente ripetitivi, da argomenti triti e ritriti.
Il pubblico dotato di pollice opponibile comprese che trattavasi dell'ennesima minestra riscaldata, male, pure, perdipiù con ingredienti stantii.
Va detto, noblesse oblige, che Venditti sarebbe stato in grado di produrre, negli anni seguenti, prodotti ancor peggiori, direi di livello davvero infimo.
Il tuo modo di recensire non mi piace, ma potrebbe essere un problema mio, lo riconosco.
Non colleghi il prodotto ad alcuna emozione tua personale, non susciti empatia né partecipazione.
Sii meno didascalico, se mi permetti di suggerirti.
A rileggerti!
Voto:
Era sempre una bella serata quando si poteva vedere - e sentire - Ivan dal vivo
Gli inediti sanno di riempitivo ed il suono è così così, anche se un po' migliore del Live-Parla Tu, che, nel complesso era un album molto più rappresentativo della devastante realtà che era Ivan dal vivo.
Voto:
Benvenuto, davvero.
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Modifica alla recensione: «Mancava una "T".». Vedi la vecchia versione Songs of Faith and Devotion - Depeche Mode - recensione Versione 2
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Modifica alla recensione: «Le stellette.». Vedi la vecchia versione Songs of Faith and Devotion - Depeche Mode - recensione Versione 1
Voto:
Scusa, non era risposta ma post...

Pietra miliare, vera espressione del rock allo stato grezzo venato di blues rozzo e scarno degli Stones finalmente affrancati dalla primigenia schiavitù di dover inseguire chi le cose le inventava, le faceva e le disfaceva, costringendo chi li tallonava a pure imitazioni, e stava decretando la propria fine già da sé.
Disco quasi senza parti riempitive o "molli".
Senza contare che finalmente anche loro disponevano finalmente di un chitarrista vero ed ispirato, capace non solo di raschiare le corde ma di disporsi tra le fila dei chitarrsiti whitey davvero permeati di vecchio, sanguigno blues, per quanto poi si fosse rivelato incapace di seguire glia altri quattro sulla loro strada lastricata di eccessi e perversioni tra le più varie, cosa che un qualunque bluesman propriamente detto deve perseguire per almeno gran parte della sua vita.
Sommessamente, poi, un mite consiglio al prode @[Giuseppe13] ... segui l'afflato suggerito dal sommo
@[G] , segui...
Voto:
Ecco, qui si tratta di parte della colonna sonora della mia vita, una colonna sonora a più corsie, insomma, contenente wave in tutte le sue accezioni in una, che scorre parallela a quella che contiene blues e rock, e parallela ancora a quella che ha in sé solo elettronica, ed ancora parallelamente corre a fianco di quella da cui sgorga musica popular brasileira, e molte altre, più piccole, che le scorrono accanto...
Giuliano Coppa, perdio, che vogliamo dire del Druido che non sia già stato detto?
Niente.
Per cui passo alle stellette.
Voto:
Lo ricordo, un onesto tentativo sinceramente artigianale, essenziale, nervoso, qui e là scattante come venisse da un gruppo di ventenni malmessi, "suonato" realmente da quattro prog love's invero non contaminatissimi, ai tempi ricordo bene che ci trovavo dentro continuamente