Voto:
Chissà perché tutti ci riempiamo la bocca dei 'grandi' del cinema, quelli 'impegnati', quelli 'bravi', che 'dicono qualcosa'. Ma quando vogliamo ritrovare le cose belle, quelle che ci hanno fatto crescere, torniamo sempre a Franco e Ciccio, Gianni e Pinotto, il Totò più sconclusionato e meno intellettuale.
Voto:
Buona recensione! Anch'io ho visto e rivosto il film svariate volte, praticamente ogni volta che mi è capitato. E mi son sempre chiesto come mai il titolo sia "Totò NELLA luna" invece che SULLA luna... bah!
Voto:
Ricordo! una di quelle meteore che però ha lasciato il segno in chi, come me, iniziava allora ad ascoltare musica vera e seria. Mi viene in mente ancora qualche nome che, almeno io, ho poi perso per strada: Claudio Rocchi, Donatella Bardi...
Voto:
Ascoltato. Brano più che buono, molto... cinematografico (forse era questo il tuo riferimento a Ennio Morricone). Grazie del suggerimento.
Voto:
Molto convicente come recensione, mette voglia di andare a cercare il brano. Anch'io amo la musica classica e il genere orchestrale; l'ascolterò volentieri!
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Voto:
Sono abituato a ragionare a partire dalla realtà delle cose, dall'esistente, e se la legge spagnola non permette quel tipo di referendum, vuol dire che è stato fatto illegalmente, tra l'altro con enorme dispendio di soldi pubblici (che oggi come oggi non è poco). È stata evidentemente una 'trovata' politica, fors'anche per attirare l'attenzione internazionale. D'altra parte una costituzione non è una carta che dice come stanno le cose, ma come i costituenti hanno voluto avrebbero dovuto essere. Es. stupido: mi fanno ridere quelli che dicono che bisognerebbe cambiare l'art. 1 della costituzione perché non è vero che l'Italia è una democrazia fondata sul lavoro. Evidentemente, anche fossero giuristi o politici, non hanno mai studiato diritto costituzionale: qualsiasi manualetto ti dice che quello c'è scritto è l'auspicio dei padri costituenti, non la ratifica di un dato di fatto... Perciò se la Spagna non permette l'indipendenza di alcuna sua regione geografica è perché vuole conservare l'unità sociale e politica. Sono d'accordo con te quando dici che qui si tratta di questioni economiche, vista l'importanza che la catalogna ha all'interno dell'economia spagnola. Basterebbe l'esempio della squadra di calcio del Barcellona: il presidente è un fervente indipendentista, ma ha fatto giocare la partita casalinga della squadra a porte chiuse nel periodo del referendum per non avere l'arrivo della polizia, sapendo che i tifosi avrebbero trasformato la gara in una manifestazione di protesta. Quanto possono i soldi, da una parte e dall'altra! Io non ho nessuna soluzione pronta (e anche se l'avessi non interesserebbe a nessuno) e non vivo in catalogna o spagna per dire cosa vorrei o non vorrei fare. Penso solo che è facile soffiare sulle braci dell'indipendenza e aizzare la gente contro l'uno o l'altro. Quanti di quelli che in Italia hanno votato al referendum di Lombardia e Veneto avevano coscienza che non stavano chiedendo l'indipendenza ma una maggiore autonomia?
Voto:
È un tema complesso... Mi fermerò solo ad alcuni aspetti. Non entro nel merito della questione 'abusi sessuali sì, abusio sessuali no': sinceramente non ho ancora una mia idea precisa.
Dico solo qualcosa sul tema 'libertà di scegliere'.
Premetto che per me ci può essere libertà di scelta solo se c'è stata la possibilità/capacità di informarsi sull'argomento della scelta. E già qui ne verrebbe fuori un polverone perché dovremmo cominciare a chiederci: abbiamo davvero gli strumenti per giudicare e scegliere? soggettivamente (ho la capacità di avere uno sguardo onnicomprensivo?) e oggettivamente (ho basi di riscontro... riscontrabili o prendo la prima cosa che mi viene scientemente messa sotto il naso?)?
Io penso che, comunque la si veda, l'uomo sia 'capace' di libertà di scelta, in qualunque campo, altrimenti non saremmo qui a discutere. Che poi a volte vendiamo consciamente o inconsciamente la nostra libertà a qualcuno o a qualcosa (che sia politica, religione, rapporti psicologicamente e socialmente sadomaso... ) è un dato di fatto.
Rousseau diceva che "l’uomo è nato libero, e dovunque è in catene." Lui si riferiva all'aspetto sociale, ma penso valga per ogni altro campo della vita.
E penso che abbiamo la libertà di scelta quando abbiamo la coscienza di noi, quando non ci disperdiamo come anonimi in una massa di altri anonimi. Sapere che io esisto, che ho una mia vita, che ho uno scopo, che sono capace di relazioni, pone le basi per scegliere di essere liberi. Perché secondo me bisogna voler essere liberi: la libertà è lì, a portata di mano, ma non tutti hanno il coraggio di afferrarla, perché questo comporterebbe assumersi la responsabilità di prendere decisioni che coinvolgono me e spesso gli altri. È più facile farsi ingabbiare e mettersi in fila dietro un pifferaio.
Questo anche quando parliamo di questioni religiose: ci sono persone libere tra i credenti e tra i non credenti. Ma ci sono anche persone che scelgono la religione perché manipolate come ci sono atei che lo sono solo perché si fanno trascinare, perché va di moda esserlo, in modo acritico.
Spero di non essere uscito fuori dal seminato...
Voto:
Mi hai fatto venire voglia di andarmi a cercare questo libro che deve essere senza dubbio interessante, anche per quell'aspetto cui hai accennato del rapporto 'scienza-fede'.
Voto:
@[sotomayor] Conosco l'autore per aver letto un paio di suoi romanzi (ma in questo momento non ne ricordo i titoli), ma non ho mai letto quest'opera. Come sottolinei giustamente tu, spesso romanzi che parlano di colonizzazione sottintendono anche un giudizio su quale potrebbe essere il "miglior mondo possibile" ragionando di società, politica, idea dell'uomo. Come suggeriva @[perfect element] 'Noi marziani' di Dick potrebbe mettere un altro tassello alla tua riflessione sull'argomento, anche se Dick si sofferma quasi esculsivamente sui rapporti personali e sugli aspetti 'spirituali' dei personaggi prima ancora che sui risvolti sociali; nel senso che questi ultimi derivano anzitutto dai primi e non da visioni politiche. Ho trovato ottima la recensione: asciutta, essenziale e puntuale. E ho scoperto che anche tu leggi fantascienza: un altro punto in comune! Non ho dato naturalmente un voto all'opera perché non l'ho letta...
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