Voto:
@ Sfascia: Carissimo ti segnalo che lo stesso Agnelli, in una recente intervista della RAI, ha dichiarato di essersi ispirato a Dimanda Galas piuttosto che a Stratos. Dev'esserti sfuggita questa dichiarazione.
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@ Sfascia: Carissimo ti segnalo che lo stesso Agnelli, in una recente intervista della RAI, ha dichiarato di essersi ispirato a Dimanda Galas piuttosto che a Stratos. Dev'esserti sfuggita questa dichiarazione.
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@ Sfascia: Carissimo ti segnalo che lo stesso Agnelli, in una recente intervista della RAI, ha dichiarato di essersi ispirato a Dimanda Galas piuttosto che a Stratos. Dev'esserti sfuggita questa dichiarazione.
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Pare che la questione che di più interessa sia la quantità di recensioni pubblicate su uno stesso album più che la loro effettiva qualità.
A mia discolpa posso soltanto dire che la mia recensione è stata sicuramente la prima (l'ho scritta ed inviata quasi un mese fa) e quindi non ho responsabilità su quante ne siano state pubblicate successivamente.
Penso che magari gli editors potrebbero sceglierne un paio, le migliori e pubblicare solo quelle, ma non sta a me risolvere questo problema e francamente nemmeno mi interessa.
Un altro punto di vista valido è quello che suggerisce che, in ogni caso, molteplici giudizi su una stessa opera contribuiscono sicuramente a farsi un'idea più completa e quindi benvengano (libertà di espressione totale e universale, sempre).
A voi lo sforzo di leggerli tutti, se vi va. Se non vi va non cambia nulla.
Voto:
...qualcosa di nuovo e vitale? Quest'album è il trionfo della banalità.
Voto:
Trovo ottima la recensione nei contenuti. Personalmente credo però che il disco sia aperto a tutte le interpretazioni ed effettivamente le critiche si dividono alla pari tra entusiasti e delusi. Una cosa è certa: non è l'album migliore degli after ma attenzione a non essere superficiali nella bocciatura totale. Io personalmente apprezzo lo spirito di leggerezza con cui l'album è stato concepito, il voler togliersi di dosso il mantello cupo e impegnato degli ultimi lavori, il volersi divertire e fare casino, la costante ricerca di strade nuove che è sicuramente da elogiare ed è l'unico modo per non morire facendo le stesse canzoni per 30 anni. In questo senso gli after sono tra i pochi in Italia a suonare innovativi facendo rock (gli stesse Marlene hanno realizzato un album bellissimo ma di sicuro non particolarmente nuovo). Gli after nonostante l'età e l'esperienza sono "progressisti" molto più di gente che ha 10 anni di meno. La voglia di ricerca è da elogiare enormemente. Detto questo non sempre i risultati sono eccezionali ed effettivamente alcuni brani di questo album forse erano cestinabili, ma non tutti. Ci sono anche canzoni bellissime a mio giudizio. E' ragionevole paragonare il disco a "Hai paura del buio" ovviamente senza esagerare, per la struttura delle canzoni brevi e veloci e per i testi scintillanti e autodistruttivi, ma è pur vero che l'album nel complesso suona come qualcosa di totalmente diverso rispetto al passato, basti citare "è solo febbre" o "pochi istanti nella lavatrice" davvero notevoli nella costruzione (alzi la mano chi si aspettava dei pezzi del genere). Per onestà devo ammettere che ci sono almeno tre brani mediocri e banali che inevitabilmente abbassano il giudizio sul disco. Per il resto mi tengo fuori dalle guerre di religione tra chi li odia alla follia e chi li ama al di là di ogni dubbio. Io ho l'età e la cultura sufficienti per avere idee autonome, impermeabili alle mode e alla massa.
Voto:
Ottima la recensione dal punto di vista tecnico, ma il mio parere è esattamente l'opposto. L'album a mio avviso se non è un capolavoro poco ci manca e come me la pensano quasi tutti i critici del settore (un po' ovunque nel mondo i commenti sono stati entusiastici). Sicuramente il disco ha bisogno di molti ascolti e tanta pazienza per rivelarsi del tutto e ti auguro di riuscire a coglierlo alla fine. Forse è solo questione di tempo.
Alcuni brani sono pazzeschi Silence, Neon Smil, The Rip, We Carry on, e il trittico finale sono strepitosi e la freddezza e la claustrofobia sono esattamente il loro senso che vogliono dare, tutto l'album ha questo fascino un po' straniante.
Voto:
E' impossibile dare un giudizio approfondito su questo disco dopo appena una settimana. E' un album complesso e pieno di sfumature da ascoltare con attenzione. Per il momento non è ancora limpido nel suo manifestarsi. Appaiono solo a tratti alcune cose migliori di altre. L'esperienza mi dice di aspettare e quindi ti do un due perchè sei stato superficiale e precipitoso. Magari poi alla lunga avreai avuto ragione ma ancora non puoi saperlo davvero.
Poi ti insegno una cosa, fidati di zio: le canzoni assomigliano sempre ad altre canzoni. E' una banalità ma è un principio fondamentale della musica (soprattutto pop/rock). O lo accetti o cambi genere.
Ciao
Zio Giordy
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DIO SANTO! Non ci posso credere.
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@GrantNicholas: Guarda HTTT era una ciofeca pure per me, questo è tutt'altra cosa. The bends è radiofonico si, ma cazzo quanto è bello. Il capolavoro però, la perfezione, secondo me l'hanno raggiunta con ok computer e per motivi diversi con kidA che resterà nella storia della musica per quello che ha rappresentato.
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