antoniodeste

Torno giusto oggi su queste pagine dopo 4 anni, credo, di assenza. Keith Emerson è scomparso ieri, 11 Marzo 2016. Non aveva ancora compiuto 72 anni.

Buon autore, emotivamente ricco e coinvolgente. Un peccato che dopo i primi tre o quattro episodi l'intensità delle composizioni vada un po in calando...

Piacevolissimo ed inatteso ritorno. E come qualcuno ha scritto qui...molto egiziano. Nulla di nuovo sotto al sole delle piramidi, ma è pur sempre un bel sentire...

E' davvero scoraggiante leggere una recensione che sembra il capitolo di un romanzo. A vantaggio della scorrevolezza e della fluidità, credo ci si dovrebbe attenere all'oggetto in questione ed evitare i pezzi di storia e gli aneddoti che allungano il brodo e rendono prolissa poi la recensione stessa. Per il resto, opinione giustificabile e lavoro che a mio avviso si staglia lontano sia da PT che da Opeth. Ed è probabilmente il suo merito più inaspettato, in un clima del tutto paeticolare.

Ottima e sentita recensione, Green, che rivela tutta la passione per Anderson & Tull. Anche severa, devo aggiungere, ma forse questo è dovuto al risultato di certe aspettative probabilmente andate deluse. Ho ascoltatto il lavoro e non è da buttare. Certo la pretenziosità del progetto induce però agli inevitabili confronti e sotto questo profilo, se la si vede da questo punto di vista, il palco "cede". Cari saluti !

Ottima testimonianza, Bella_Bartok... ;-)

Qualche curiosità per gli appassionati delle eroiche gesta di questi due attempati sgnori, senz'altro c'era. Se non altro per il curioso e forse buffo nome. Alla fine tuttavia dell'avventura mi ritrovo sostanzialmente a pormi sulla sensata linea di Jargonking che equilibratamente si limita a prendere atto di quello che è successo, senza troppa infamia nè altettanta lode. Resta infatti un disco godibile a tratti, dove risulta abbastanza chiaro come i due ( e come rileva anche l'autore della scheda) si siano indubbiamente divertiti. E con il loro bagaglio, e di questi tempi, non credo siano cose da disprezzare. Certo, un pò di originalità in più forse non avrebbe certo guastato, e non rimarrà certo negli annali per la memorabilità dei contenuti, ma una piacevolezza così ben suonata non può certo dispiacere a dei vecchi progsters...

" e' vero che sembra un ritorno anacronistico, ma il disco e' davvero carino se lo si considera senza volerci trovare dentro qualcosa di nuovo."...Ecco Glauco, credo proprio che in questa frase possa condensarsi l'evento, almeno dal tuo punto di vista. Dal mio non c'è infatti proprio nulla di nuovo, se non tanto mestiere e (loro) nostalgia. Ingenuamente forse mi aspettavo una maggiore freschezza, ma questo può essere tranquillamente considerato un mio errore di valutazione. Essendo un loro vecchio fan francamente mi sarei aspettato un pizzico di coraggio e originalità in più, ma tant'è... ;-)

Riascoltato anche dopo 30/40 anni non perde un solo grammo della sua straordinaria originalità, freschezza e fantasia visionaria.