Neon Rituals
13 set 08
Voto:
scoperto di recente, occhio e croce diventerà uno dei miei dischi preferiti per quanto riguarda il dark italiano forse il mio preferito. Davvero un bel disco, tirato e ben suonato, Isolation soprattutto è molto figa. Anche se i suoni sono inequivocabilmente anni 80 (soprattutto la batteria elettronica) non dà quella sensazione di plasticaccia che detesto, o per qualche motivo qui mi dà meno fastidio, insomma pur dimostrando i suoi anni è invecchiato bene a differenza di tante cose analoghe. Peccato solo che sia cantato in inglese.
Voto:
Ah, Sulle labbra è pop più o meno come i Joy division.
Voto:
>>>Vabbè, si impara sempre qualcosa, adesso esiste il genete "cantaurato depresso"<<< è una definizione, non è un genere. Anche ballata va bene. Volendo fare i pignoletti pop individua anche la pop art, il movimento americano, e i generi popolari qualsiasi essi siano, mazurke, tarantelle, death metal. Se invece non andiamo troppo per il sottile, pop identifica di solito melodie di facile presa su arrangiamenti generalmente non dissonanti. Di solito allegro. Poi con tutte le eccezioni che si vogliono, però allora si chiarisce che si intende, ma mi pare che stessimo parlando della stessa cosa. Non sono immaginario ha un motivetto melodico ma è anche discretamente rocchettara. >>>>Non è che basta mettere un po' di raga qua e là e fare qualche coda latente per fare un disco psichedelico<<<< Quale raga? Comunque è un disco che suona psichedelico, per suoni e improvvisazioni. E credo lo sia anche nelle intenzioni, del resto andarono in tour coi mercury rev e si sente (una volta che mi capitò di sentirli dal vivo molto in quel tour moltissimo). Per i ritornelli: se dovessimo basarci su quelli, contiamo quelli su hai paura del buio e vediamo dove ce ne sono di più? E poi chi l'ha detto che nella psichedelia non ci sono? Mi pare un ragionamento sbagliato.
Voto:
>>><Ajeje: proprio "Quello che non c'è" non è un pezzo superpop? Non so se sia un problema di produzione, certo non c'è più Xabier, autore di tutti i rumorini e le devianze di "Hai paura". Trovo che anche "Non è per sempre" sia molto pop, ma meno standard, e forse, con gli anni, lo amo di più perchè sottovalutato all'uscita. Questo, se parliamo di produzione, mi sembra molto "piatto".<<<< Direi di no, che non è pop, figuriamoci superpop. E' molto più sul cantautorato depresso. E poi? Un pezzo ne farebbe un disco "con troppo pop scontato"? Proprio a voler dire una melodia poppeggiante io direi "la gente sta male", ma anche lì il pop non è esattamente l'essenza del pezzo. Cioè, lungi da me fare l'avvocato degli after che conosco bene ma il mio voto credo dica come la penso, però la critica mi sembra totalmente fuori bersaglio. Rispetto a Germi e Hai paura del buio la differenza mi sembra che più che la componente hard punta decisamente di più su quella psichedelica, non a caso i pezzi sono più dilatati e stratificati. Escludendo ballate, l'unico disco che ha una componenente pop notevole è senza dubbio non è per sempre
Voto:
azzo, per curiosità dove sta il troppo pop in Quello che non c'è? è forse quello che ne ha di meno della loro produzione! Quali pezzi dici?
Voto:
comunque effettivamente stavo pensando di cercarmi il libro con le trascrizioni di Jacobs (che oltre che di Monk è uno specialista di Bill Evans e di Billy Strayhorn) e provarne qualcuna anche io. Chissà i risultati
Voto:
io di monk mi sa che ho provato soltanto la straclassica round about midnight, tra l'altro perchè ce n'è una bella versione su tristesa on guitar di Baden Powell (vabbè tra le milioni di altre, credo sia il brano più suonato della storia del jazz assieme a My funny Valentine e Summertime)
Voto:
@blechtrommel: no, misero no, c'è qualche pezzo valido, tipo "dopo che" (oddio, è lì mi pare). Non è che si sputtanino o cose del genere, è probabilmente il meno ispirato, almeno a mio modo di vedere. Che poi Clementi prova anche a cantare, e se il tentativo ovviamente ci sta, il risultato non è gran cosa. Degli altri tre metterei primo Lungo i bordi, secondo Da qui e terzo Stanze, ma tra questi tre il livello mi sembra molto simile, mentre Club privè sta sicuramente sotto
Voto:
de nada, che poi se non ricordo male la stessa canzone (come forse anche Varanasi baby) è legata a un viaggio in india fatto assieme dai due.
Voto:
Con Monk fatico un po', però devo dire che sentire le sue composizioni trasposte da Syd Jacobs su chitarra è stato illuminante e mi sta facendo capire qualcosa di più della sua originalità e del suo stile spigoloso. Interessasse a qualcuno (questo è uno, collegati molti altri):
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