rebelde

interessante che la recensione citi con tono positivo proprio "chemistry" e "infinite content", esattamente i due (o tre) pezzi dell'album che io ritengo essere inutili e insalvabili, posti a metà del disco laddove ti aspetteresti un'accelerazione, un nucleo centrale robusto, e invece arrivano queste palle di cannone che affondano la nave. gli ultimi pezzi sono le scialuppe di salvataggio. condivido comunque il discorso generale sulla critica che brancola nel buio. in linea di massima trovo questo everything now un paio di spanne sopra a quella corbelleria di reflektor. ma ancora al di sotto dei vecchi standard.

conferma il trend non certo appassionante di reflektor, ma dura molto meno, nota positiva. le cose migliori vengono alla fine. mi mancano gli af.

ai primi ascolti mi è piaciuto abbastanza, una marea di influenze e citazioni, tante atmosfere diverse, e il tutto ti porta comunque ad un significato e ad una coesione generale dell'opera. su tutte son rimasto colpito da orfeo ed euridice, brani che raggiungono vertici emotivi davvero notevoli, e anche afterlife, che oserei definire il pezzo più vecchio stile del disco. ma a me che son fan di vecchia data degli arcade fire, rimane comunque un'ombra, dell'amaro in bocca, poichè nonostante tutto ho sempre più la sensazione che i livelli di spontanea liricità di funeral siano davvero difficili da riprendere. ed è anche normale che sia così, ahimè.
la recensione sinceramente non mi è piaciuta. potevi darle una riletta prima di postare, per evitare tutte quelle sviste lessicali che ci sono. poi descrivere track by track gli album ritengo sia esercizio poco interessante e noioso per il lettore.

tra un mesetto vado in ferie e mi ci immergo come un capodoglio nelle acque blu dell'oceano. me ne hanno parlato tutti benissimo, ormai ho aspettative assurde, e sono fiducioso nel fatto che non verranno tradite... bella recensione comunque, completissima e capace di non svelare nulla sulla trama. brav

sì, lo so che questo film lo abbiamo visto tutti, ma poni caso che passasse di qui l'unico povero sfigato che non l'ha ancora visto, e leggendo la recensione viene a conoscenza di tanti piccoli grandi pezzetti di trama... per come la vedo io, quando si recensisce un film bisogna essere bravi a parlare del film suddetto senza rivelare nulla o quasi a riguardo. cosa che non si può dire di questa recensione.

i verdena sono uno di quei gruppi che ad un primo ascolto ti ingannano: sembrano interessanti. poi ascolti di nuovo e capisci che no, ti stavano solo prendendo per il culo. mi spiace dirlo ma li trovo largamente oltre la soglia del ridicolo

bello, però mi pare che nessuno sia stato ancora abbastanza stronzo da far notare che la citazione è in effetti sbagliata, cause she "was born with roses in her eyes", not flowers!

uno dei bestsellers letterari nonchè successi cinematografici più vuoti, inutili, e di cattivo gusto su cui mi sia mai capitato di posare gli occhi

trilogia cinematografica molto apprezzata, anche codesto primo capitolo. i libri ho fatto una fatica mortale a leggerli, chiaramente non è il genere che fa per me. recensione così e cosà

e cinque anche alla recensione, perchè fa davvero schifo