Voto:
A me sembrano la versione inglese di Renato Zero.
Voto:
Pregevole scelta.
Consiglio di ascoltarlo al tramonto, seduti in terrazza con vista sul mare, sorseggiando un bicchiere di Cognac monocru Dalemain Reserve de la famille.
Voto:
Sono ottimi musicisti e fanno anche ridere, ma perchè sparare una bestemmia ogni cinque secondi?
Voto:
"Indubbiamente è anacronistico parlare oggi di un disco uscito più di dieci anni fa".
Scusa, ma allora che rimane a fare aperto questo sito, visto che la maggior parte dei dischi recensiti sono usciti più di dieci anni fa? A questo punto è anacronistico anche parlare di un quadro di Bacon, di un racconto di Cechov o di qualsiasi altro evento artistico, storico, politico, gastronomico, sportivo e quant'altro, anteriore al 2006.
Voto:
Il disco è inascoltabile, ma dobbiamo riconoscere che la recensione è stupenda.
Voto:
Scusate, so che in questo convito di nobili note e leggiadri pensieri questo intervento di becero gossip stona, ma è proprio di noi yankees calpestare la poesia: tra Schumann e Brahms intercorreva un rapporto simile a quello che legava Eurialo e Niso? Mi interessa saperlo perché ritengo che la base del metodo storico-genetico di Jaeger (la produzione di un autore non può essere compresa se non partendo dal dato biografico) sia ancora valida.
Voto:
Sono un inguaribile passatista, ma l'interpretazione di Bakhaus del Mozart pianista, sopratutto nella prima fase e in quella intermedia della sua produzione, è un capolavoro di equilibrio. Massimo rispetto della partitura, nessuna coloritura romantica. Un classico, nel vero senso del termine.
Voto:
Questa diversità di opinioni tra a.c. e odradek starebe a significare in un certo senso un fallimento di G. Infatti Gurdjieff era convinto che la vera arte fosse oggettiva e quindi destinata a produrre su tutti i fruitori (in questo caso ascoltatori) le stesse medesime impressioni, quale che fosse la loro formazione o il loro grado di evoluzione.
Voto:
Ottima scelta. Mi chiedo però perchè Tsabropoulos abbia voluto inframmezzare le musiche di Gurdjieff/De Hartmann con sue composizioni derivanti dalla tradizione del cristianesimo ortodosso. Forse un doppio cd avrebbe sottolineato meglio la separazione.
Interessante l'esperimento di trascrizione per violoncello, tuttavia continuo a preferire le versioni per solo piano, che dal punto di vista filologico rappresentano un approccio più corretto. Nessuno, tuttavia, sa con quali strumenti venissero eseguite in origine queste musiche: già lo spartito di De Hartmann è una seconda versione, ossia una trascrizione per piano eseguita con la supervisione di Gurdjieff.
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