In effetti ho intenzionalmente voluto realizzare questa recensione (non di un concerto, ma di una Esperienza) basandomi prevalentemente sull'aspetto emozionale di ogni senso, di ogni attimo. Per esempio, avrei potuto inserire la setlist - che tuttavia mi sono accuratamente segnato - ma ciò avrebbe ucciso e inaridito tutto ciò che serbo di bello nella memoria e di cui ho desiderato raccontarvi, credo.
@fosca e easycure: grazie infinite, speriamo che Lisa ritorni presto nei paraggi. E se sarà così ci potremo incontrare, spero!
@airone: mi spiace, ma se intendi dire che mi hai visto a Torino al concerto di Lisa Germano, ti sbagli, non ci sono neppure andato. Però ho conosciuto dei simpatici torinesi a Ginevra, non so se c'eri anche tu. Ad ogni modo, grazie.
@ Bubi: in effetti Geek the Girl E' malinconico-quasi-angosciante. E' il suo scopo, e la sua stessa grandezza nasce dalla malinconia con cui la Germano descrive le ombre del mondo (lo stupro in '...A psycopath' - le grida femminili che accompagnano la canzone sono tratte da una vera telefonata di emergenza -, l'ipocondria e l'aegritudo petrarchesca in 'Cancer Of Everything' e l'esasperazione folle in 'Of Love And Colors', la crisi adolescenziale in 'Geek the Girl': "oh, oh, I'm not too cool...").
Ma la Germano tirando in campo i suoi stessi incubi, una volta costruiti come anfore di terracotta li infrange con l'ironia sardonica che è insita in quella specie di tarantella che per tre volte compare come un buffo intervallo da quel teatrino degli orrori che può essere la vita. Ma la nostra esistenza è spesso gioiosa e stupefacente, comunque visceralmente intrisa della più bella di tutte le cose: la speranza. Questo è più o meno il significato di 'Stars', ingenua e semplice filastrocca, non a caso posta alla fine. Perchè la speranza è l'ultima a morire.
Comunque, se non sei ora pronto a opere così 'grevi', ti consiglio 'Slide' o 'Slush' (collaborazione con Giant Sand), due album molto ben laborati e relativamente orecchiabili.