Voto:
Il fatto che gli utenti mettano 5 a questa accozzaglia di pensieri è il sintomo di un crollo ormai inesorabile dell'offerta debaseriana. Non venivo sul sito da un pacco di tempo e penso di essere già saturo grazie a questo polpettone d'indigeribile autoreferenzialità ed onanismo. Quella menata sull'urologo che sarebbe stata banale,brutta e persino pietosa se fosse durata due righe si dilunga fino ad essere il leit motiv della "recensione". Manca un'analisi minimamente accettabile o sufficiente del prodotto, prodotto che poi voti due stelle pur descrivendolo come se fosse uno schifo da 0 in pagella. Di rado mi è capitato di leggere roba peggiore di questa. La cosa che più rammarica è l'amnesia di gusto e decoro degli utenti che giudicano e votano questa robaccia.
Voto:
Vado controcorrente ma a me la recensione lascia un pò così... Il racconto di suo mi è piaciuto davvero e ti assicuro che in merito io sono uno scassapalle, molto più che sulle recensioni. Conosci il barocco molto bene e si percepisce, lo conosci perchè lo ami e lo hai approfondito molto più(probabilmente) che chiunque altro qui ed hai dato dritte interessanti mica da poco. Ma la musica dov'è? Parli soltanto del desiderio di muovere gli affetti e gli animi che è comunque una prerogativa del barocco tutto, che sia madrigale della seconda prattica, oratorio o sonata. Per l'importanza di Stradella per i musicisti del 600 e primo 700 mi aspettavo una descrizione, per me doverosa del materiale musicale. Hai scritto bene ma per me non sei centrato rispetto all'obiettivo che dovrebbe essere primario: informare sulla musica. Hai enfatizzato la componente biografica che è invece accessoria con un bel racconto che è anche una radiografia delle tue emozioni allontanandoti dalla sostanza.
Voto:
In un debaser che abbonda di cinque senza senso a scritti mediocri o peggio pessimi la tua recensione per me è un 4.5 che arrotondo a 5 con piacere. Tra gli alfieri della scena americana hai dimenticato di citare i Tuxedomoon, di San Francisco e prodotti tralaltro dalla Ralph records. Questo album non lo conosco perchè ho ascoltato solo l'esordio meet the residents. Essendo la musica di questa band estremamente concettuale e sperimentale non è certo roba da tutti i giorni. Ci vuole l'umore, l'attitudine e la voglia d'immergersi in musiche senza dubbio interessanti e fascinose ma stancanti,dispendiosissime a livello di concentrazione. Ciononostante, ed è il motivo del voto meritato della recensione sei riuscito ad invogliarmi all'ascolto che sicuramente farò, se non oggi e domani sicuramente prossimamente.
Voto:
Sono leggermente deluso, almeno al primo ascolto. Amo il primo album per la sua attitudine all'ascolto facile malgrado un rock fatto con tutti i crismi. Ma in questo secondo disco l'attitudine pop si sente un pò troppo e non sono sicuro che in questo lavoro assuma le connotazioni più nobili del termine. Per un voto al disco mi riservo altri ascolti.
Voto:
Dal punto di vista tecnico, dei fotogrammi e via dicendo, non posso fare finta di capirci qualcosa solo per stare al passo con la tua non recensione. Non ne capisco una mazza e quindi per me ogni cosa che dici al riguardo è ok. Avrei apprezzato che parlassi almeno in parte anche del fumetto da cui l'opera è tratta, vero motore propulsore della trama. Ma a quanto pare ti sei voluto/a soffermare sull'anime e mi sta anche bene. A guardare l'opera nella sua interezza, considerando l'anime ed il manga, nessuno degli autori può essere considerato un poeta minore. Stiamo parlando di un prodotto che ha permesso ad Ikeda di ottenere la legion d'onore per il contributo alla diffusione della cultura francese. Aggiungerei alla bellezza delle immagini anche quella delle soundtrack. Ad esempio ditemi se la scena in cui Oscar e Maria Antonietta si dicono addio non sia strappalacrime anche grazie alla musica, azzeccatissima(oltre che per quel primo piano su una Oscar piangente in silenzio) con il contesto? . Una cosa su cui non concordo è il considerare le produzioni superiori ai 20 episodi a lungo respiro(ma questo nulla ha a che spartire con Lady Oscar). Per me dovrebbero superare i 100 episodi per essere considerati tali.
Voto:
Meglio del previsto!
Voto:
Non male questo album, per ora una delle migliori uscite di questo 2017. Il voto sarebbe tra le tre e le quattro stelle ma vada per le quattro.
Voto:
Che disco! Non ha punti deboli, mi ero sempre ostinato a voler ascoltare i The Black Keys andando in ordine cronologico, soffermandomi sempre su Rubber Factory, disco questo tra luci ed ombre. Sentivo Lonely Boy e Gold on the ceiling pensando che fossero due figate di singoli e con il proverbiale:"Prima o poi lo sento tutto sto disco". Se riesci a fare un disco che è un revival di cose già sentite e renderlo fresco come una rosa in un deserto sei di un altro livello, poco da dire.
Voto:
Una delle migliori recensioni che abbia letto nel recente passato qui su debaser. Detto questo, comprendo appieno il tuo pensiero che è in parte anche il mio. Quel "vorrei ma non posso" a cui ti riferisci è una prerogativa non solo del fu(musicalmente parlando) Latimer ma di molti dinosauri del prog che sono giunti nel nuovo millennio trascinandosi ormai da tempo esausti, musicalmente esamini. Qualche tempo fa si commentava ad esempio K.A. dei Magma che per me parte da un'idea di fondo simile a questo remake di the Snow Goose: "Non abbiamo più uno straccio d'idea, la nostra musica è vecchia e non si è mai rinnovata, l'unico modo di rimanere a galla è arrabattare dal passato". Devo sottolineare che a me i Camel sono sempre piaciuti, sopratutto quando da ragazzino ero in una fase dichiaratamente prog. The Snow Goose è un disco che ho sempre considerato piuttosto buono(con una grandosa Rhayader). Questo remake però mi disgusta,pur non avendolo ascoltato.Mi disgusta a livello concettuale. Provo ripudio verso chi non vuole appendere gli strumenti al chiodo quando non ha più nulla da dire, capacità fisiche o tecniche per reggere e proporre live di livello ed ha smarrito il suo mestiere per strada, nel corso del tempo. Con la musica è facile perdere l'estro che non è solo figlio dell'ispirazione ma anche di un continuo ed assiduo sviluppo delle proprie capacità. Anni d'inattività,mancanza di curiosità per il nuovo, mancanza di voglia di rimettersi in gioco e la frittata è fatta. Il progressive rock è sia uno dei fenomeni più interessanti della storia della musica ma spesso nel suo epilogo uno dei più patetici. il mondo Camel pareva morto fin dal 1978 ,Breathless infatti, mostrava che in fondo sarebbero sempre stati tristemente uguali a loro stessi, in un mondo tralaltro che in quel periodo era in piena esplosione new wave e brulicante di novità. Latimer ha fondato la sua grandezza sulle sue capacità chitarritische, sulla musica a tratti fiabesca dei Camel, sull'essere a suo modo, a dispetto delle vendite, un musicista prog con un approccio "pop" se non altro nella costruzione dei motivi melodici e delle linee vocali easy listening rispetto chessò ai Gentle Giant. I Camel non hanno più motivo d'esistere discograficamente parlando.
Magma K.A
5 mar 17
Voto:
I magma sono uno degli esperimenti più imponenti e grandiosi dell'intera scena progressive e, come dici,sono il grande contrappeso all'ondata dei dinosauri inglesi(assieme agli Area però). Il problema principale di questo album è il suo essere un ricordo nostalgico del passato piuttosto che una rivisitazione in chiave moderna del materiale dell'epoca. Puzza di vecchio,ecco. Il prodotto è di livello ma l'ho sempre visto come uno scarto dell'epopea passata(una roba alla Endless River dei Pink Floyd solo fatta rifacendosi ad un'epoca della band musicalmente più felice) oltre che inadeguato ai tempi nei quali si andava ad immettere sul mercato. La recensione non mi dispiace nonostante sia carente sotto molti punti di vista.
Utenti simili
van halen

DeEtà: 6842

Peppe Weapon

DeRango: 0,71

FirmHanD

DeRango: 0,00

MARMIST85

DeRango: 0,00