Monolito, in tema con la copertina. Il grande Capolavoro dei Purple per me resta questo senza alcun dubbio, l'esordio della "Mark II" con Gillan alla voce. Questo è un disco perfetto di quel Rock "espanso" e "dilatato" che ingloba elementi che spaziano dal rock'n roll al progressive, dal Blues all'Hard-Rock. Ovviamente il fatto di essere una delle band "tastieraie" tra quelle rock/hard anni '70 implica una ben più vasta gamma di soluzioni sonore e strumentali in più, senza contare che per me, quel "più" dei Deep Purple è proprio rappresentato dal Mastro Jon e il suo strepitoso organo Hammond, che adoro incondizionatamente. Quel suono... L'Hammond lordiano resta, per me, l'elemento più bello della loro musica anche in questa versione "II" della band, più muscolare e dura e con Blackmore che rispetto alla Mark I si prende di più la scena. Cazzo, il suono distortissimo, feroce, elettrizzante dell'Hammond su "Hard Lovin' Man" è da orgasmo multiplo. E niente, non tutto dei Viola mi fa strappare i capelli, questo è un capolavoro.
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