L'addio di Stefano Achetto è una mazzata e si sente, la sua chitarra a me manca e non poco mentre da un punto di vista compositivo i tre porcellini rimasti sono indecisi su quale direzione prendere, se proseguire con un progressive allegerito (o un pop estremamente raffinato, come le ballad autunnali banksiane già assaggiate sul più valido disco precedente o una title-track, stupenda, di "A Trick of the Tail") o buttarsi su un poppetto da classifica più spudorato. Anche se è un ibrido e un lavoro chiaramente transitorio, il disco è comunque bello nel complesso. Per la prima volta ci sono 3-4 canzoni veramente impalpabili, che non lasciano nulla e sono poco riuscite ma ci sono anche 4 o 5 grandi pezzi (alcuni assolutamente pop, soprattutto "Many too Many", sempre piaciuta) per esempio "Down and Out" e "Burning Rope", le migliori del disco. Certo c'è anche Follow You, un indizio abbastanza evidente sul fatto che, alla fine, una decisione in testa ce l'avessero eccome. Ops.
- Bèl (01)
- Brü (00)
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