Primo di tre dischi eccezionali, per una tipica questione di "imprinting" questo è probabilmente il mio preferito del Banco, anche se quei tre titoli sono tutti palesemente sullo stesso livello; questo però ha quelle atmosfere particolari che mi sono rimaste un pelo di più. Poi, vabè, la voce di Franciccio Di Giacomo, il senso melodico sublime dei Nocenzi bros, quel gusto per la melodia che è del tutto mediterraneo, del tutto Italiano e quel tipo di melodia che è sentitamente nostrana il che, pur nel rispetto dei modelli britannici-maestri di indiscutibile influenza-rende il Banco una band di solidissima personalità propria, il che è ottimo. Le melodie del Banco sono straordinariamente lisce, orecchiabili, piacevoli e pure profondissime, drammatiche, come quei momenti di Gianni al pianoforte... Insomma, un gruppone della madonnona questi miei meravigliosi concittadini.