Dischi del 2016, Parte 11:

Il ritardo non si può perdonare, gli impegni nella vita si sovrappongono e non lasciano scampo a tutto il resto. Ormai siamo qui e siamo pronti a tornare con la rubrica meno attesa.

Gli Exploded View sono un progetto della cantante Anika assieme ad un manipolo di musicisti di Città del Messico. Come incipit potrebbe sembrare qualcosa di esotico ed allegro, ma in realtà le loro influenze sono molteplici e multiforma come un mostro di Lovecraftiana memoria. Qua e la, scorrendo l'album possiamo trovare dub, industrial, krautrock, post-punk, new wave, psichedelia tutte miscelate alla perfezione e non necessariamente in contemporanea. Si possono sentire Broadcast, Suicide, PIL, Stereolab, Can, Portishead, Beak>, Pram e tanti tanti altri. Le canzoni sono ossessive, ansiogene e cupe, non c'é via di scampo alla spensieratezza, nemmeno nelle canzoni più ritmate e dal gusto dancefloor (Disco Glove, Orlando). La voce di Anika è un misto suggestivo tra Nico e Grace Slick dei Jefferson Airplane e riesce a dare il meglio di se nelle canzoni più scarne di strumentazione come la Conclusiva Killjoy che rallenta il ritmo fino allo svenimento, contornata da cacofonie chitarristiche in un climax conclusivo annoiato e rumoroso.

Un disco che arricchisce un già ricco 2016, con tanti saluti ai detrattori degli anni '10.

sale e pape q.b

Carico i commenti... con calma