Nel 1966 si formano a Genova i Gleemen, una delle primissime prog-band italiane, che subito si fanno conoscere grazie a una più che decente cover di "Lady Madonna" dei Beatles.

Al tempo coverizzare brani di gruppi famosi, per lo più anglosassoni, era, per le band italiane, un must. Sono stati necessari anni di concerti in giro per l'Italia per far sì che la band affinasse il proprio sound e arrivasse alla registrazione di un disco abbastanza originale per l'epoca: nel 1970 esce l'omonimo "Gleemen". La line-up era composta da Bambi Fossati alla voce e alle chitarre, Maurizio Cassinelli alla batteria e alla voce, Angelo Traverso al basso e Lio Marchi alle tastiere e all'organo. Il merito principale dei quattro fu quello di essere tra i primi in Italia ad avviare un certo discorso prog, passando da momenti per così dire classici a tinte hard-rock e arrangiamenti acustici e blues, sulle orme di Nice e Moody Blues ma mantenendo una certa originalità.

Se la chitarra di Fossati, selvaggia e hendrixiana, la fa da padrona, Marchi all’organo non è da meno e le trame tessute non hanno niente da invidiare ad altri complessi, specie italiani. I testi a tratti ingenui hanno rimembranze di un periodo beat ormai al tramonto, (“Ora vedo prati senza fiori e farfalle senza pois” - “ Chi sei tu, uomo, se guardi i miei vestiti ma non guardi dentro me” – “Clacson qua clacson là prova un poco a immaginare strade di mille anni fa” – “Fiordalisi senza fiori lisi i miei blue-jeans” – “Anche tu bambina prendi una farfalla e voli via”), prossimo all’avvento del più impegnato periodo prog.

Difatti il gruppo di lì a breve cambierà nome in “Garybaldi”, mantenendo la stessa line-up, e virando verso sonorità maggiormente progressive.

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