Il Prog Rock, nella sua stagione più gloriosa (gli anni'70) ci ha regalato dischi e gruppi memorabili. Ma spesso è accaduto che uno di questi gruppi, dopo aver pubblicato un paio di album, sia sparito senza lasciare traccia. In Italia, per esempio, è accaduto con il Biglietto Per L'inferno, che dopo aver pubblicato solo due LP è scomparso come se niente fosse, lasciando al nostro paese un grande patrimonio musico-culturale. Infatti non a caso oggi il Biglietto è considerato uno dei tanti gruppi cult della scena Prog italiana.

In Inghilterra è successo un fatto simile con i Gracious, un gruppo di cui io personalmente ho una scarsa conoscienza, specialmente per la mancanza d'informazione nel Web. Ma fortunatamente sono riuscito ad ascoltare gli unici due album che hanno pubblicato. Questo che sto recensendo è il primo, che porta il semplice titolo di "Gracious!". E' un album incredibilmente variegato, che spazia dall'Hard Rock alla musica Classica. Questi due generi, distanti anni luce tra di loro, si focalizzano nei brani "Introduction" e "Fugue In 'D' Minor", quest'ultimo un vero e proprio duetto tra chitarra acustica e clavincembalo. Inoltre in questo disco non mancano sonorità che anticipano di qualche anno il Dark, un genere che uscirà allo scoperto solo negli anni '80 grazie a gruppi rappresentativi come Cure e Bauhaus, e che in questo album prende forma nel brano "Hell". E' proprio qui che mi vorrei soffermare, a questo brano che secondo me è il punto centrale, il fulcro di "Gracious!". L'inizio è caratterizzato da giochi tastieristici sullo stile di Keith Emerson, poi improvvisamente ecco la chitarra che lancia sonorità taglienti via via sempre più veloci, fino a raggrupparsi al basso e alla batteria, sparando note a raffica come una mitragliatrice. Dopo questa "turbolenta" introduzione, si viene avvolti dall'oscurità più totale del riff chitarristico, all'improvviso dopo un paio di minuti l'atmosfera sembra cambiare e con lei tutti i suoi ritmi, così diventando più surreale e scherzosa... Ma alla fine si ritorna all'inquietante tema introduttivo.

E infine, non sono da sottovalutare "Heaven" e "The Dream". La prima ci catapulta in un clima di tranquillità e piacere, sopratutto per le voci raffinate e molto pulite, come in un canto parrocchiale. La seconda è una suite di 17 minuti. Secondo me il titolo dice tutto! Posso solo dirvi che ogni volta che l'ascolto immagino tanti letti che viaggiano come automobili, e con sopra tante persone che dormono beatamente, senza i problemi quotidiani che ognuno di noi ha... e dietro uno sfondo nero decorato di montagne sabbiose, lune e stelle.

"Gracious!": un disco che fa sue tutte le caratteristiche del Prog Rock.

Carico i commenti... con calma