Il freddo più rigido e il caldo più torrido: due condizioni climatiche estreme che condividono quel flusso ipnotico fatto di desolazione, ostica sopravvivenza e suggestivi affreschi ambientali persi nel tempo, fonti di inesauribile ispirazione. La Svezia da sempre nutre una forte passione per il rock americano e più in generale per tutte quelle realtà baciate dal dominio anglosassone, guadagnandosi soprattutto negli ultimi anni, un ruolo di spicco nel panorama musicale mondiale.

I Grand Magus sono un power trio di Stoccolma e propongono uno stoner/doom di ottima qualità, con un sound robusto e pastoso che come di consueto scomoda i grandi nomi del passato, Cream, Mountain, Free, ZZ top, Deep Purple, gli immancabili Black Sabbath e gruppi più recenti come i Firebird e gli Spiritual Beggars (quest’ultimi legati in particolar modo per il fatto di avere in comune lo stesso cantante, vedi On Fire del 2002).

I tre barbuti musicisti conquistano per la forte classicità che riescono ad esprimere (si avverte anche un certo sapore southern che però non vede la partecipazione della slide guitar), la voce è possente e liquorosa come quella dei cantanti blues di un tempo, capace anche di toccare registri più alti e sfoggiare un vago retrogusto epico, quasi una sorta di devozione verso certo heavy metal degli anni ottanta. Canzoni come Gauntlet, Never Learned, Wheel Of Time, Mountain Of Power, posseggono una struttura sonora massiccia, imponente, forgiata con la pesantezza del doom e intrisa di venature hard/blues, strepitosi assoli di chitarra elettrica maneggiati con gusto e classe, un basso e una batteria che svolgono magistralmente il loro vecchio sporco lavoro di sempre.

Qui si tratta di autentica passione per gli anni d'oro che hanno fatto grande il rock, arricchita dagli accenti super amplificati dello stoner, un genere fantasma che non inventa niente, ma che conserva e tramanda le memorie storiche di un epoca irripetibile, ricordando a questo mondo plastificato che esiste ancora tanta buona musica fatta con onestà e spirito.

(Quest’album venne pubblicato alla fine del 2001 dalla Rise Above Records di Lee Dorrian, vocalist dei grandi Cathedral e prodotto dall ex Dismember Fred Estby).

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