Per una volta non siam costretti a parlare della Grecia per i suoi problemi economici, ma per una Band che senza avere la pretesa di dominare chissà che classifica e nemmeno di ottenere il consenso di qualche critico affetto da bulimia musicale, suona Rock per puro piacere.

Atipica proposta nelle distribuzioni della Phonosphera Records, la quale dimostra di non avere alcuna restrizione mentale nei confronti dell'attitudine musicale e nessuna forma di "discriminazione artistica" nei confronti della provenienza delle Band. Non hanno  pregiudizi nel guardare un album sconosciuto grattandosi il sedere, osservando come un cassonetto della spazzatura il CD e chiedendosi in mente nel più classico dialetto romano cosa sia quel tale elemento e se valga la pena perdere del tempo nell'ascoltarlo e rinunciare a cose ben più inutili da fare in quel frangente della durata del disco, ma anzi accolgono con piacere ciò che presenta concretezza e passione.

A differenza di altri dischi della suddetta casa discografica che riguardavano roba più affine a riproposizioni di Rock Psichedelico (vedi i Vocokesh), qualche Krauttata come gli Electric Orange o Prog di stampo Frippiano e con tratti più avanguardistici, il Background degli Ateniesi Headquake  presenta coordinate Heavy Rock di stampo novantiano, liriche tipiche del Grunge conditi da tratti di riff dello Stoner più maturo riprese con gran maestria strumentale  e con una produzione discografica ben "levigata", ma che non opprime la materia prima dell'intensità del suono energico e abrasivo della parte compositiva.

Il gruppo si è formato più o meno agli inizi degli anni '90 e quindi non ci troviamo di fronte a patetiche riproposizioni melodiche tipiche di certo Post-Grunge o ad un banale Sound Hardrockeggiante, questo album omonimo del 2007 prodotto originariamente dalla Sound Effect Records è davvero un godibilissimo prodotto, il quale devo dire mi ha un po' spiazzato per le sonorità presenti, mi aspettavo infatti un ulteriore disco che corrispondeva alle cose più abituali di tale distribuzione, ha offerto un gusto inaspettato alla mia tazza da tè musicale pomeridiana, di certo non ha reso tale bevanda più amara, ma anzi decisamente più piacevolmente zuccherata.

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