Robert Plant e compagni possono essere contenti. Se loro hanno aperto la strada, è pur vero che molti musicisti che seguono i loro passi sono talenti capaci. Comunque, qui si citano Plant e i Led Zeppelin per facilità di discorso. Infatti, sarebbe molto riduttivo per la band che si sta trattando, indicare come loro stella cometa solo il gruppo di Jimmy Page. Loro sono gli Inglorious e si esprimono con l'hard rock. Si potrebbe citare, senza rischio di sbagliare, una nutrita legione di nomi legati al genere che li caratterizza: Scorpions, Deep Purple, Queen, Aerosmith, etc. Il gruppo in questione è formato da musicisti britannici, ma i loro mentori e sostenitori del momento appartengono all’area discografica italiana. Nella fattispecie, il nome che crede in loro è, per l’appunto, la nostrana "Frontiers Records". La copertina che illustra la loro prima pubblicazione sembra richiamare il momento della formazione di questo nuovo gruppo. Infatti si vede una sorta di medium che cerca di scrutare il futuro in una sfera, come se guardasse nel destino di questa band. Gli Inglorious si sono formati, chi più e chi meno, seguendo gli stilemi musicali del tipico hard rock che ha fatto la fortuna delle grandi band dapprima menzionate. Tuttavia, questo è un mero dato di partenza. Il fatto di utilizzare l’Hammond e tutto il potenziale delle chitarre tipico di questo genere – riff, assoli al fulmicotone – o le poderose e incalzanti ritmiche della batteria, non fanno del gruppo britannico dei cloni insapori, tutt’altro. Sarebbe un errore importante e senza futuro, nel 2016, presentare una band rimasta "imbrigliata" nei lontanissimi anni '70.

Gli Inglorious sono nuovi, ed è nuova anche la loro produzione. Nathan James è il vocalist. Il cantante è dotato di un’ottima capacità vocale, oltre che di un curriculum rispettabile. Ha lavorato, fra gli altri, con l’ex Scorpions, Uli Jon Roth, e con la Trans-Siberian Orchestra. Alla batteria figura Phil Beaver, la prima chitarra è affidata ad Andreas Eriksson, la chitarra ritmica è nelle mani di Wil Taylor e infine, al basso, c’è Colin Parkinson. “Inglorious” si presenta come un ottimo album d'esordio. “Until I Die” è il brano d’apertura. Nella sua costruzione si percepisce qualcosa alla Deep Purple, tipo “Highway Star”, ma è un brano che cammina, comunque, sulle proprie gambe. Poi è la volta di “Breakaway”, più vicino al metal. Ed ecco l’influenza, questa volta, dei Led Zeppelin: il modello è “Kashmir”, il brano della band è “High Flying Gipsy”. Non manca neanche un pizzico di blues che troviamo in “Holy Water”, mentre “Warning” è un brano che ricorda i Free. “Bleed For You” è un pezzo d’atmosfera, con un bell’intro acustico, che vanta una linea melodica azzeccata. “Girl Got A Gun” ricorda, nel cantato, lo stile di David Coverdale. Con “You’re Mine” si torna di nuovo ad uno stile che richiama i Led Zeppelin. La fine del Cd passa attraverso l’hard rock di “Inglorious” e “Unaware”. Il finale, invece, è affidato alla power ballad “Wake”. L'album, pubblicato nel febbraio del 2016, si presenta come uno dei più promettenti esordi discografici degli ultimi mesi. Infine, si segnala che la band sta supportando i "Winery Dogs" nel loro Tour europeo: l'ultima recente tappa si è tenuta a Roma.

Track list "Inglorious":

1. Until I Die

2. Breakaway

3. High Flying Gipsy

4. Holy Water

5. Warning

6. Bleed For You

7. Girl Got A Gun

8. You're Mine

9. Inglorious

10. Wake

11. Unaware

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