KORN...

1994, Kurt Cobain si spara, muore un'intera generazione "Grunge"... Il "Punk" è morto ormai da tempo... il "Metal" resiste, ma non con quella integrità di prima... cosa accadrà, cosa ascolteranno le generazioni future? 

Vi rispondo io, nel 1994, cinque ragazzi di Bakersfield sfornano il loro primo album... "Korn" che prende il nome dal gruppo... e da allora le cose cambieranno...

Inserisci il cd nello stereo, i Korn ti accolgono così, due bacchette che suonano leggere su un piatto, una chitarra distorta che suona in modo petulante seguita da un'altra che inizia a farti muovere la testa... e poi... e poi "Lui" che esclama "ARE YOU REEEADY!!!" ...e parte così "Blind" canzone violenta e triste che da sfogo a tutte le loro, o meglio le sue e anche le nostre frustrazioni...

Subito dopo segue la stupenda e a dir poco geniale "Ball Tongue", qui il riff di chitarre è stupendo mentre Jon canta si sente quella distorsione sotto che fa venire il freddo addosso... e poi il suo urlo seguito in sottofondo da quello di Head...

Ed arriviamo alla tanto attesa "Need To", qui Fieldy fa capire che il basso non suona, lo picchia lo fa male... Jon canta fra i denti per poi da sfogo al suo "I hate you", il tutto accompagnato da David che suona quella batteria in modo da accompagnare gli strazi di Jon...

Eccola, la numero 4, la track che tutti abbiamo fatto di fuoco... "Clown" qui non si scherza le chitarre sono violentissime le Ibanez a 7 corde si sentono tutte... Jon da sfogo a quelle che erano state per lui abusioni scolastiche, chiamiamole così... la canzone più va avanti più si fa cattiva fino allo sfogo finale "I'm just too fucking little, I'm just too fucking mental"...

"Divine" David apre la song con uno stacco di batteria 10 e lode, i ragazzi lo seguno a tempo più veloci che mai, quando lo stereo segna 1min36sec il l'Ibanez 5 corde di Fieldy inizia a tuonare seguito dalle urla di Jon... stupendo... per poi riprendere la sua ritmica...

La traccia numero 6 non è facile per me recensirla, "Faget" una canzone che personalmente mi fa assaporare certe emozioni che descrivere non saprei... canzone durissima ma allo stesso tempo fragile d'anima... Jon senza doppi sensi sfoga tutto quello che ha passato: tutti gli abusi... la madre che non lo ascoltava... il suo vedersi diverso, il suo stare male... David in questa canzone va con un ritmo dispari sembra non essersi messo d'accordo con gli altri... Munky e Head vanno forte ma vengono coperti dalle urla di Jon che stanco di tutto ci dimostra cosa significa trasportare le emozioni in canzoni...

"Shoots and Ladders" si apre col suono delle cornamuse suonate da Jon, poi entrano le chitarre con un riff secco e deciso... la canzone ha un bel testo composto maggiormente da rime sui bambini anch'esse dopo circa 3 minuti e mezzo tramutate in rabbia allo stato puro...

"Predictable" inizia con un'ottimo giro di chitarre seguito da un Jon che sembra non voler aprire il diaframma e un David che si diverte ad andare per fatti suoi... 

"Fake" Forse una delle canzoni meno capite dell'album, molto confusa e a tratti quasi rilassante, per poi aprirsi pian piano... Head e Munky anche questa volta ci hanno preso le loro 7 corde bastonano sempre le mie orecchie...

"Lies" il tutto inizia con un riff che definirei Metal allo stato puro, Fieldy fa sembrare quel basso una batteria, per arrivare al ritornello dove di sottofondo c'è un "growl" che male non fa...

"Helmet in the Bush" è una canzone che non riesci ad apprezzare la prima volta che l'ascolti, ma vi assciuro che alla terza o quarta volta è andata... molto lineare sempre con i suoi alti, ma abbastanza moderata... metricamente parlando è stupenda...

Ed infine c'è lei... "Daddy" questa canzone parla del trauma che da piccolo dovette subire Jon, violentato, da chi non si sa... si suppone dal padre a vedere il titolo ma ammise che non fu il padre ma bensì un vicino di casa ed i genitori non lo credettero... questa esperienza segnò per sempre la vita di Jon, infatti in questa canzone lo si sente piangere, rare volte propose questa canzone dal vivo per lui molto difficile e distruttiva cantarla... questa canzone è una confessione... questa è una canzone difficile da capire ma se ci riuscite, state sicuri che inizierete a piangere anche voi...

Così si conclude il Capolavoro dei Korn... un cd fatto di mille emozioni che si intrecciano, chitarre potenti, bassi tuonanti, batterie fuori tempo, pianti e urla... 

Grazie per la vostra attenzione. 

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