Philippa "Pip" Brown alias Ladyhawke (si, il nome è un omaggio al film con Rutger Hauer) è una polistrumentista-cantante-cantautrice neozelandese.

Dopo aver partecipato a vari progetti, soprattutto di matrice Hardrock-Punk americani (alla MC5 per intendersi), tra cui il più rilevante i Two Lane Blacktop (si, il nome è preso dal film del 1971), nel 2005 decide di intraprendere la carriera solista assumendo il nome d'arte perchè vedeva se stessa come "una superdonna pop che crea miracolosamente canzoni radio-friendly" (non so cosa c'entri questo con il film ma tant'è...). Le precedenti esperienze musicali si riflettono solo parzialmente, nella nuova avventura, perchè la svolta verso un ammiccante Electropop, con apprezzabili sfumature New Wave, appare evidente. I paragoni con Peaches, azzardati da riviste e critica, non son mai stati contestati dall'avvenente musicista che, anzi, non ha mai nascosto l'ammirazione per la electroclasher canadese (che evidentemente ricambia visto il remix di "Paris is Burning": primo singolo tratto dall'esordio omonimo).

Anticipato dalla versione originale del singolo appena citato nel 2008 esce l'esordio omonimo che nei paesi anglosassoni ottiene un discreto successo (in Australia è pure Disco d'Oro) entrando nella Top 20 sia in patria che in Gran Bretagna e nella Top 50 negli U.S.A. (l'abbonamento a Billboard, che il sottoscritto detiene, non chiedetemi il motivo, confermano i dati wikipedia...) mentre nell'Europa continentale ("nebbia fitta sulla Manica: il continente è isolato") viene abbastanza snobbato.

"Volevo far musica che potesse indurre un sorriso sui visi della gente e dare loro una sensazione nostalgica anche ascoltando le mie canzoni per la prima volta. Amo come la musica evochi memorie di una certa epoca, volevo vedere se potevo trovare un modo di composizione che potesse creare queste sensazioni, a me che stavo scrivendo la canzone e poi al singolo che l'ascoltava per la prima volta" (Philippa Brown)

Non si può negare un'estrema onestà intellettuale nella nostra donna-falco: ammette di voler fare canzonette, rivendica, orgogliosamente, le proprie influenze e lascia intendere chiaramente una propensione a ricreare suggestioni derivative. Quello che ne esce è un album estremamente elegante nel suo essere Pop ed easylistening: un'elettronica ottantina ammanta un'anima rock che ogni tanto fa capolino (come lo faceva nei Blondie) ed i passaggi da una quieta malinconia alla voglia di leggerezza e di puro divertimento sono assolutamente fisiologici ed indolori. Un ottima colonna sonora per giornate in cui una brezza leggera ed un cielo luminoso sono la piena soddisfazione dei nostri sensi...e scusate se son stato troppo breve e didascalico oggi ho scelto la via "non voyeuristica".

Mo.

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