Nel lontano 1998, alcuni membri del gruppo Dream Theater (Mike Portnoy primo su tutti), iniziano a lavorare ad un progetto parallelo alla band, chiamato "Liquid Tension Experiment", fondando i "Liquid Tension", composto da Mike Portnoy alla batteria, il compagno theateriano John Petrucci alle chitarre, il grandissimo Tony Levin al basso (e Chapman Stick), ed il tastierista dei Dixie Dregs (ormai ex) Jordan Ruddess: il progetto aveva, oltre allo scopo di creare delle canzoni strumentali, l'obbiettivo di avvicinare Jordan Rudess ai Dream Theater, di cui diventerà membro ufficiale dopo l' uscita di "Scenes From A Memory" (ma questa è un' altra storia...).

Il disco, a mio parere, molto bello e interessante, è principalmente Progressivo, con spunti e idee davvero originali, che spaziano dall'etnico ("Paradigm Shift"), al classico ("State Of Grace"), all'ambient ("Osmosis"), sempre variegati, ma mai monotoni.

Il disco si apre con il riff velocissimo di "Paradigm Shift", il pezzo più veloce dell album, sempre impreziosito dai ricami di Ruddess e Petrucci (da notare la parte centrale del brano in stile etnico). Poi, è il turno di "Osmosis", calma canzone dalle melodie dettate dalla tastiera di Ruddess, dal basso di Levin e dal ritmo semplice, ma mai banale di Portnoy. Il terzo Brano è "Kindred Spirits", che a mio avviso, è uno dei brani più belli, inizia con un riff veramente accattivante di Petrucci in vero stile Theateriano, per poi lasciar spazio alle bellissime melodie di Ruddess e ai vari soli di alto calibro. "The Stretch", è il quarto pezzo, caratterizzato da una melodia semplice di basso e batteria, in cui Ruddess da veramente dimostrazione di che pasta è fatto. "Freedom Of Speech", il quinto pezzo, è anch'esso uno dei più belli, in cui i quattro musicisti ci dimostrano di essere davvero bravi e originali, con una canzone dalla composizione variegata (intro melodico molto inspirato e sezione in crescendo, lasciando spazio ai vari soli tecnicissimi, per poi concludere come era iniziato).

Il quarto pezzo, "Chris & Kevin Excellent Adventure", è totalmente sorretto da Portnoy e Levin, che duettano su un giro piuttosto semplice, imprezziosito da improvvisazioni e delle frasi incollate, per rendere il brano più curioso. E' il turno di "State Of Grace", bellissima ballata per chitarra e tastiera, che ci regala (insieme ad "Hourglass"), delle emozioni indescrivibili (ogni volta che le ascolto, mi vengono i brividi. E' VERO). Il settimo pezzo è "Universal Mind", che insieme a "Paradigm Shift", costituisce il brano più duro e veloce: inizia con riff e soli spaccabudella, per lasciar spazio alla bellissima sezione centrale, per poi concludere con il pezzo iniziale. Siamo giunti alla fine con "Three Minute Warning", canzone lunghissima (quasi 30 minuti), tutta incentrata sull' improvvisazione dei quattro musicisti (curiosità: il titolo del brano è dovuto ad un problema che hanno avuto in studio mentre incidevano il pezzo. Non conosco più dettagli).

Per finire, dico che è un bellissimo disco che merita un posto in ogni archivio di chi si intende di vera musica.

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