Questa stupenda canzone dei Litfiba (estratta dall'album "El Diablo" del 1990) parla di un problema gravissimo: la mancanza d'acqua nei paesi del terzo mondo. Qui i Litfiba accusano l'uomo bianco di rubare... Significativa la frase "RUBA RUBA L'UOMO BIANCO SE N'E' ANDATO VIA MA SAN PIETRO NEL DESERTO LA SUA MALATTIA: si riferisce alla Basilica di Nostra Signora della Pace (in francese Basilique de Notre Dame de la Paix) una chiesa cattolica situata a Yamoussoukro, in Costa d'Avorio, fatta edificare dal dittatore locale Félix Houphouët-Boigny tra il 1985 e il 1989 e consacrata da Papa Giovanni Paolo II il 10 settembre 1990. La criticità dell'opera è legata all'enorme costo della struttura (circa 250 milioni di euro), il cui denaro poteva essere destinato ad opere umanitarie e sociali molto più importanti dato che la Costa d'avorio è una nazione con enormi problemi sociali ed economici. L'espressione MUSUNGO citata al termine del brano fa riferimento all'epiteto che gli indigeni locali attribuivano all'uomo bianco e ricco che colonizzava e depredava le ricchezze del posto, cioè i colonizzatori. Woda woda dalle mani Scivolata via Senza odore né colore L'eco del suo nome Woda woda 1000 bocche 1000 mani Schiave di razza Aggrappate ad una goccia Di elemosina Non serve pagare La pelle fa male Ruba ruba l'uomo bianco Se n'è andato via Ma San Pietro nel deserto La sua malattia Non serve guardare La gola di sale No non sei tu a pagare La pelle fa male Woda woda Non serve pagare La rabbia e la fame Non serve pregare La pelle fa male Woda woda silenziosa scivolata via Woda woda sei preziosa Woda woda Woda woda musongo Piero Pelù - voce Ghigo Renzulli - chitarra e voce addizionale Antonio Aiazzi - tastiere Roberto Terzani - basso e voce addizionale Daniele Trambusti - batteria Candelo Cabezas - percussioni Federico Poggipollini - chitarra ritmica Mauro Sabbione - tastiere
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