Con queste fucilazioni si pensava che quella strategia del terrore esercitata su innocenti, sulla popolazione civile, potesse isolare i combattenti della Resistenza. L’eccidio di piazzale Loreto ottenne invece l’effetto opposto.

L’ordine di fucilazione di Saevecke, condannato all’ergastolo per quell’efferato crimine, dal Tribunale militare di Torino il 9 giugno 1999, viene eseguito dal plotone della Muti che lo attua alle 5,45 del mattino del 10 agosto 1944 e lo conclude alle 6,10. Alle 5,45 in piazzale Loreto c’è già un ufficiale tedesco scortato da quattro soldati. L’ufficiale fa mettere gli ostaggi contro una palizzata e, disposti i militi della Muti a semicerchio, ordina immediatamente il fuoco.
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