Mi sono visibili il Cancro, l’Ariete,
e il mondo è solamente una conchiglia,
dove fa da perla
ciò di cui sono malato.
Tra fischio di frèmiti incede uno scàlpito, una specie di C,
e allora le onde e i pensieri mi parevan parenti.
Come vie làttee qua e là spuntano donne.
Di affabile banalità
è inebriata la nebbia.
Stanotte amare poteva persino una tomba…
E il vino serale
e le donne serali
si intrecciano in un’unica ghirlanda,
di cui sono il fratello minore.
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