(dai commenti nella recensione qui presente di 'Flood', che però è del gennaio 1990 e quindi una mesata scarsa non può rientrare in questa serie - ndr)

'Loro il migliore (e per distacco...) pop mutante di fine ottanta-primi novanta, almeno fino ad "Apollo 18". A meno che riusciate a trovarmi qualcun altro in grado di frullare nello stesso minipimer musical hollywoodiano e polka, cartoon-songs e college-rock, art-wave e world music, Van Dyke Parks e Andy Partridge, Zappa e i Cars, i 3-Mustaphas-3 e i Monochrome Set. Di questo disco, "Minimum wage" - una sigla perfetta per un telefilm americano di serie C fine anni sessanta -e "Letterbox" - i Beatles e Todd Rundgren all'asilo a prendere lezioni da Jonathan Ritchman - ti fanno pensare a quanto meravigliosamente ineffabile sia quella parolina palindroma di tre
sole lettere
Ah, 4,5 a "Flood", solo perchè il 5 è riservato all'omonimo primo e a "Lincoln". Li c'era roba pronta presa come "Ana Ng" e "She's a Hotel Detective". Ma se si vuole conoscerli, partire da questo va benissimo' (autocit.)

Che dire? Che a distanza di 10 anni sono ancora maledettamente d'accordo con quel lontano me stesso.
PS: tra quei brani che riscrivono il melting pot del pop, aggiungeteci pezzi come
questo postato e il pastiche da organetto Bontempi fuori di testa che collide zappianamente con la sigla di Perry Mason di 'Where Your Eyes Don't Go'. Ma citarne solo alcune significa far torto a tutte le altre
Carico i commenti... con calma