Ancora pochi giorni di febbrile attesa e dopo oltre quattro anni potrò avere tra le mani "The Violent Sleep Of Reason" nuovo lavoro in studio dei Meshuggah. E' infatti programmato per il prossimo 7 Ottobre il disco degli svedesi; il singolo "Born In Dissonance", già da qualche settimana ascoltabile in rete, promette grandi cose, visto che contiene tutte quelle caratteristiche uniche ed inconfondibili di un sound stratificato, poliritmico, crudo e violento. Personalmente il disco metalloso che attendo con maggiore interesse in questa annata per uno dei miei must assoluti in ambito musicale.

Per prepararmi a dovere al tremendo impatto uditivo, mi sembra cosa buona e giusta occuparmi quest'oggi del loro lontanissino esordio. Siamo nei primi mesi del 1989 e grazie ad una sconosciuta label locale, tale "Garageland", registrano questo ep di tre brani nella loro città di provenienza Umea. Il centro abitato situato nel nord della Svezia è famoso per avere dato i natali ad altre importanti band come Cult Of Luna, Refused ed The (International) Noise Conspiracy; ma è allo stesso tempo altrettanto famoso per avere una temperatura media annuale che a stento arriva ai 3° centigradi (quanta invidia visto il mio amore assoluto per il freddo e la neve). Ecco forse spiegato il motivo del suono così gelido, freddo e distaccato dei Meshuggah.

L'ho già detto e lo ripeto: siamo agli esordi ed allora dimentichiamoci di quel sound pazzesco e contorto che il gruppo inizierà a sviluppare già l'anno dopo, grazie soprattutto all'ingresso in formazione del batterista Tomas Haake. E' presente alla chitarra solista il solo Fredrik Thordendal; ne consegue che i riff della sei corde sono molto più lineari e non così contorti come avverrà già con il successivo passo discografico. Anche la voce di Jens Kidman non è quel latrato bavoso e sudicio che in seguito diventerà un nuovo punto di forza della band; è un cantato del tutto simile a quello di James Hetfield.

Dal punto di vista musicale è un velocissimo Thrash Metal, anello di congiunzione tra i Metallica di "...And Justice For All" ed i Testament di "The Legacy".

L'impatto sonoro generato dall'iniziale "Cadaverous Mastication" è distruttivo: otto minuti in progressiva crescita con la velocità di esecuzione che aumenta, pur rimanendo entro limiti non debordanti, grazie ad una infinita serie di sinuosi riff di chitarra, ben sorretti da una batteria quadrata che avanza senza trovare ostacoli nel suo percorso. "Sovereigns Morbidity" è l'esatta copia carbone di "The Haunting" dei Testament: una colossale cavalcata Thrash che sa moltissimo di anni ottanta. Il periodo d'oro di questo genere musicale così oltraggioso.

Concludono con "The Debt Of Nature"; una nuova vigorosa prova di forza e carattere. Spingono ancora una volta sull'acceleratore, a parte un breve interludio centrale dove mettono da parte la velocità. Ma ci mettono poche decine di secondi a ritornare su ritmiche velocissime e furenti; come dei carri armati al massimo della potenza.

Un primo passo degno di nota, anche se la produzione non è delle migliori. Immagino il ridicolo budget a loro disposizione e posso capire la non eccelsa qualità uditiva.

Ad Maiora.

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