Metallica
Conosciuto meglio come “The black album”, con riferimento alla copertina quasi completamente scura, “Metallica” viene considerato da tutti come l’album della “commercializzazione” della band. Uscito nel 1991 come successore di “…And jusitce for all”, l’album raccoglie molte critiche e dissensi da parte dei true metallari, ma riesce ad ottenere il dovuto successo, arrivando a vendere ben 7 milioni di copie.
“L’album della discordia” viene definito il quinto lavoro della band di San Francisco.
Abbandonate ormai le sonorità trash, molti ritennero inadeguato e obsoleto identificare i Metallica come una metal band.
Infatti il quartetto, complice anche l’intervento di Bob Rock (bastardo!), rese il proprio sound più melodico, in modo che arrivasse in maniera più semplice e diretta all’orecchio del novello ascoltatore. La sintesi dell’album è proprio questa: pezzi belli, eseguiti in maniera impeccabile, ma con una velocità alquanto bassa. Si dice anche che i pezzi contenuti nel disco siano stati “modificati” dalla casa discografica, in modo da rendere il prodotto più pubblicizzabile. In poche parole non si poga più!

Le canzoni di “Metallica” sono entrate nella storia della musica e non soltanto di quella metal. Grazie soprattutto ai cinque video-clips, tratti da altrettante song dell’album, e alle radio più commerciali, l’album divenne famosissimo e restò per molto tempo alla posizione più alta di numerose classifiche. “Enter sandman”, traccia d’apertura ripetitiva, ma decisa, vinse addirittura un Grammy Award. Le splendide ballad, “Nothing else matters” e “The unforgiven”, riuscirono ad entrare nei cuori di tutti, grazie alla loro strepitosa melodia e orecchiabilità.  Oltre alla battente “Sad but true”, alla tambureggiante “Holier than you” e alla oscura “Wherever i may roam”, le altre traccie seguono un linea abbastanza easy e ritmata, con qualche piccola esplosione qua e là.

Hetfield, possedente di una voce più calda, interpreta ed esprime testi veramente molto belli e intensi. Ulrich, Hammet e Newsted amministrano la situazione molto facilmente e senza strafare, grazie anche ad un ritmo molto più “facile” in confronto ai precedenti lavori.

Sicuramente il black album non sarà potente, veloce e battente come i precedenti capolavori, ma personalmente credo che sia senza dubbio un buon disco dotato di una discreta melodia e di una facilità d’ascolto, verso qualsiasi individuo, molto alta.

                                          …”and nothing else matters”…

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