Formazione di culto della scena minore Inglese di fine anni 70, i Mighty Baby sono la creatura del chitarrista-cantante, Alan King.

Chiamati in origine The Action (gruppo dalle sonorità beat con leggera impronta pichedelica) si fanno conoscere per una manciata di singoli tra il 1965-1967. Nel 67 il polistrumentista Ian Whiteman (voce, flauto, tastiere) prende il posto del chitarrista Pete Watson, poco dopo entra in formazione anche Martin Stone, chitarrista blues di grande calibro e con un bel bagaglio d'esperienza sulle spalle. Passa un piccolo periodo nel quale il gruppo si fa chiamare Azoth, prima di tramutare definitivamente il nome in Mighty Baby.

Col cambio di nome si verifica anche un importante cambio di stile, comincia ad affiorare la ricerca di un suono più complesso ed elaborato, si allontanano dal beat-pop delle origini improntandosi su un Prog chitarristico (stile Indian Summer) che avrà ben pochi rivali. Sulla base di questi presupposti da lì a poco vede la luce nel 69 il loro primo omonimo album, dal suono articolato e in continuo evolversi ma che rimane curato e raffinato, fortemente caratterizato dagli intrecci tra le chitarre di King e di Stone, con lunghe jam chitarristiche, come in "Trials Of A City" o "House Without Windows". Composizioni dal velato romanticismo, "I've Been Down So Long" e la conclusiva "At A Point Between Fate And Destiny" o dalle belle venature psichedeliche, "Same Way From The Sun".
Ogni brano mette in risalto l'ottimo affiatamento del gruppo e la loro pregevole tecnica esecutiva, il tutto rende il "dischetto" uno dei più riusciti nel suo genere.

Nota1: la ristampa include 5 bonus track, anch'esse di buon livello.

Nota2: la splendida copertina è ideata dal noto grafico Martin Sharp a cui si devono anche le leggendarie copertine dei Cream, "Disraeli Gears" e "Wheels Of Fire".

Nota3: dopo le scarse vendite di questo esordio i Mighty Baby daranno vita ad un secondo album "A Jug Of Love", prima di spegnersi del tutto.

Carico i commenti... con calma