Bologna 2020 (ante Covid)

Disco d’oro. Scaffale CD da 3 euro. Gli scarti degli altri, praticamente...vediamo…

Copertina, ad un primo approccio, non estremamente comunicativa.

Un acquerello minimale, un ghirigoro a piccole spirali, un tratto essenziale azzurro su bianco.

A posteriori, direi in buona parte, corrispondente al contenuto musicale.

Le informazioni sul retro rimandano ad una produzione alternativa tedesca.

Groove Attack, etichetta distributrice, fra l’altro, di Rough Trade...non si può sbagliare…

Bologna 2020 (in pieno Covid)

Soggiorno. Pila disordinata in un angolo del pavimento. Molto a rischio, da come viene ultimamente guardata da mia moglie, in modalità ordine e pulizia, livello massimo.

Rieccoli, dunque, perfetti sconosciuti.

Nulla su Debaser. Poco di più, altrove. Presenti su You Tube, irrilevante il numero degli ascolti.

Le poche note in rete descrivono “...un amalgama sfarzoso (?) di Pop e Psichedelia anni 60, con riferimento ai Pink Floyd...i quattro ragazzi (inglesi?) costituiscono nel 2003 un gruppo chiamato Live Ambient Workshop (dove Ambient, per me, suona quasi come una minaccia). Nel 2005 (saggiamente) si rinominano Motion Pictures e rilasciano il loro omonimo ed unico album...”

Come riferimenti musicali aggiungerei forse anche Doors e per qualche trascurabile passaggio Folk-Prog, i Jethro Tull. No i Jethro non c’entrano nulla...avevo sentito un flauto...

Voci filtrate, riverberi di tastiere, basso e soprattutto, piatti in evidenza, chitarre moderatamente amplificate.

Lunghi intermezzi strumentali, atmosfere delicate ed evanescenti.

Mi sono avvicinato da poco al genere, ma per me un paio di pezzi davvero notevoli ( My Queen Your Dream uno splendore) e tutto il resto di buon livello.

Mi ha dato l’idea di un’opera sentita e sincera.

Una piacevole scoperta, una ventata di aria fresca e...cosmica...mi ci voleva in questo periodo, costretto a vivere in uno sgabuzzino. Pulito eh...mai avuto uno sgabuzzino così pulito.

Bologna 2020 (post Covid)

Non vedo l’ora...

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