C'era una volta un ragazzino biondo che veniva da Gainsville, in Florida. Al posto di studiare come ogni altro bravo coetaneo, questo ragazzo amava sopra ogni altra cosa la musica, decidendo di voler  diventare una rock star nel momento in cui conobbe Elvis Presley sul set di un film, e più tardi quando vide i Beatles dal vivo.

Il nome di questo bel biondino? Tom Petty. Si si, proprio QUEL Tom Petty, quello degli Heartbreakers, che nel 1967 formò un gruppo liceale dalla forte influenza beat in cui faceva da bassista e cantante, chiamato prima Epics e poi in seguito Mudcrutch.

Il gruppo comprendeva il discreto chitarrista Tom Leadel e Randall Marsh alla batteria, e più tardi  Mike Campbell alla seconda chitarra e Benmont Tench alle tastiere. Se i primi due nomi non vi dicono proprio nulla, i secondi due sono decisamente più conosciuti: sono gli storici membri degli Heartbreakers.

Dal 1967 in poi i Mudcrutch diventarono un gruppo abbastanza famoso nelle loro zone, suonando nei locali, licei e università. Ma questo per Tom Petty e la sua compagnia non era abbastanza: loro volevano sfondare. Decisero dunque di registrare una demo (realizzata in un pulmino convertito a studio di registrazione) e con tutti i soldi che avevano partire per la California alla ricerca del successo.

Dopo un lungo tempo alla ricerca di una casa discografica che li sponsorizzasse, i Mudcrutch trovarono con gran gioia e soddisfazione un produttore deciso a farli diventare qualcuno, Denny Cordell, proprietario della Shelter Records. Ma il problema a cui vennero incontro i Mudcrutch era enorme e la scelta per Tom Petty difficilissima, una di quelle scelte per cui ci si può sentire in colpa per un milione di anni: la compagnia era molto interessata nel gruppo, ma Tom Leadel e Randall Marsh non potevano farne parte, in pratica non gli interessavano. Con grande dispiacere dei tre superstiti vennero sostituiti da altri due membri (Stan Lynch alla batteria e Ron Blair al basso) e Tom Petty abbandonò il quattro corde per darsi alla seconda chitarra. Anche il nome venne sostituito, e tra tante indecisioni decisero di chiamarsi Tom Petty And The Heartbreakers, scartando con non pochi problemi Tom Petty And The King Bees tanto voluto dal leader. E il resto è storia. Tom Petty e il suo gruppo sfondò letteralmente nel mondo della musica, diventando una icona dall'America seconda solo a Bruce Springsteen.

Negli anni i contatti con i due poveri ragazzi scartati permasero, non senza una certa gelosia da una parte e non senza molti rimpianti dall'altra. La storia dei Mudcrutch sembrò esser terminata nel 1975. E invece no.

 Nell'agosto 2007 Tom Petty, ormai famosissimo, decide di dare un'opportunità ai suoi amici d'infanzia e in dieci giorni incide con i Mudcrutch un disco, il primo ed unico della band, che esce a più di trent'anni dalla separazione. Se questo non è essere un uomo dal grande cuore... quanti artisti famosi conoscete che hanno fatto una cosa del genere?

Dopo una piccola tournèe in California tutta sold out è finalmente uscito Mudcrutch, il disco!!!!!!!!!!

L'attesa è stata lunga per tutti i fan, ma  ne è valsa la pena, il disco è veramente paradisiaco. Le influenze di Tom sono impiantate fino alle radici delle canzoni, per cui altro non può essere che un gran disco.

Alcune canzoni del disco sono vecchi pezzi del gruppo, riarrangiati un'ora prima dalla registrazione mentre altre sono canzoni scritte da ognuno dei componenti nel corso degli anni, magari abbandonate o scartate per quanto riguarda Petty.

Fin dall'apertura del disco, "Shade Gorve", si può capire che tutti i componenti della band sono carichi e vogliosi di affrontare la nuova avventura. Tom Petty riprende finalmente il basso, abbandonato e mai più imbracciato dopo l'avventura dei Traveling Wilburys, dando sfogo al suo talento con un'invidiabile e fantastico Rick&Backer.

Petty lascia spesso spazio alla voce di Tom Leadel, proprio come ai vecchi tempi.

La canzone che spicca di più sta al numero due, "Scare Easy", destinata a diventare singolo del disco e, si spera, una grande hit. E' in puro stile Heartbreakers, e la voce di Petty è in grande spolvero, tanto da far venire la pelle d'oca al primo ascolto (a me è successo!).

 Tutto il disco è comunque ottimo, si tocca il country rock con "Orphan Of The Storm" e "Queen Of The Go-Go Girls", passando per il classico rock'n'roll in Six Days On The Road e la fantastica melodia dei Byrds ripresa con il sound di oggi, "Lover Of The Bayou". Questo è uno di quei pezzi che ti rimangono impressi dal primo ascolto. Tom canta in stile Bob Dylan e la chitarra di Mike Campbell esegue un mega assolo molto simile a quello di "One More Day, One More Night" da "Echo". Lo stile del chitarrista è inconfondibile in questa canzone come in tutto il disco.

L'ascolto procede scorrevole per tutta la durata del disco, grazie ai semplici ma geniali riff di chitarra che caratterizzano ogni canzone, e ne sono d'esempio i fraseggi di "Topanga Cowgirl" e "Bootleg Flyer", alternati da canzoni più tranquille e rilassanti, come la dolcissima "Oh, Maria o Crystal River" che è caratterizzata da una niente male parte strumentale.

La prova dei Mudcrutch è dunque superata: tanti pollici alzati a Leadel e Marsh, sperando che possano recuperare ciò che avrebbe potuto/dovuto esser loro. E il 5 del voto va, oltre al disco, a Tom Petty, che si è dimostrato un personaggio dalla sensibilità immensa, confermando il posto speciale che tiene ben stretto tra i miei miti. Il numero uno.

Carico i commenti... con calma