"La notte cresce in me, non finirà mai più.."
Non i Wretched, non i Negazione neanche gli Indigesti, Luca Abort era di più molto di più, i testi blasfemi e nichilisti non si limitavano agli slogan propagandistici contro politica, chiesa e stato, ormai diventati un trend imperante, una moda all'interno del circolo indipendente dell'hc punk. Quello che si respirava nei testi scritti da Abort era un male interiore più profondo, il male di vivere che si manifestava nel quotidiano di una realtà che già all'epoca (metà anni ottanta inizi novanta) appariva già disgregata, figlia di una reale perdita di valori che già affiorava, la nullità dell'essere e della persona privata di slanci emotivi e spleen adolescenziali, privata della sua individualità, pezzi di carne lacerata, bestiame umano con un marchio a fuoco impresso sulla pelle, la perdità totale della propria essenza, della propria diversità in nome dell'angosciante paura di dover essere per forza simile tra i tuoi simili, accettare i valori morali prestabiliti cercando di affrancarsi il più possibile a un modello d'esistenza già sperimentato, efficace, duraturo, completamente stereotipato che in un mondo di plastica dovrebbe equivalere alla felicità più totale e all'espressione massima del proprio io. Per Abort non lo era e per questo, a modo suo con la creazione dei Nerorgasmo, cercava di denunciare questo stato di cose inconcepibile per lui.
Nerorgasmo si formarono nel 1983 con Luca Abort, Simone Cinotto, Enrico dopo lo scioglimento dei Blue Vomit, loro prima incarnazione e dopo un sacco di cambi di formazione e vicissitudini interne ed esterne (nel 1986 vennero chiamati per fare un concerto a genova, ma un gruppo di skinheads pestarono a sangue Luca e non contenti di questo gli tagliarono la gola) fecero uscire soltanto nel 1993 il loro unico lp intitolato semplicemente "Nerorgasmo".
Le invettive nichiliste di Abort erano filtrate da un modo di vedere la società come una realtà ostile, privata di emotività, inscatolata già all'epoca in una globalizzazione totale (le sue parole risultano attualissime ancora oggi) che non permetteva all'individuo alcuna via di fuga, di pensarla diversamente senza per questo essere considerato dagli altri come un alienato, un drogato, un rifiuto di quella società così benpensante e austera nel proclamare così fieramente e a gran voce i propri canoni di normalità, bellezza, intelligenza o moralità:
"Eiaculazione di un orgasmo disperato germinato sui rifiuti del consumo, siamo noi, siamo quei pensieri e desideri insoddisfatti che tu cerchi invano di inghiottire, di dimenticare.."
da "Nerorgasmo"
"Nelle vetrine in centro solo cose morte, sangue e merda, sangue e merda.." "Alla televisione continuano a parlare, mangia surgelati, tagliati le vene.."
da "Io Sono La Tua Fine"
"Dio della pietà, della misericordia dovrai pagare cara la miseria del mio corpo, dovrai inchinarti tu per implorare la mia grazia.."
Da "Creatori Falliti"
"Cerco la forza di tirarmi fuori, cerco la fede per non cadere più domani.. cerco un varco tra i miei pensieri chiusi... cerco un varco tra i miei pensieri chiusi.. ma mai più, di sogni ormai non c'è n'è più.."
Da "Freccia"
"Dovrò accettare di vivere servo, dovrò moltiplicare la mia stirpe dannata.. abortiscimi cagna, abortiscimi ora.. per non farmi piangere per non farmi umiliare, per non farmi convincere, per non farmi morire.."
Da "Nato Morto"
"E' un altro giorno ***** *** Deserto di emozioni freddo come sono io, benvenuto bastardo sequenza banale, segui pure adesso il tuo corso naturale.."
Da "Giorno"
"Me ne frego di sapere come riempi il tuo tempo, fanno ridere le cose che fai.. e quando giocate voi avete già perso, condannati a non vincere mai.."
Da "Tutto Uguale"
"La notte cresce in me, non finirà mai più, io sono quello che gira su di sé, non serve a nulla ormai, sperare di gustare, una vita che non è altro.. che una spirale.."
Da "Spirale"
"Mi sento soffocare non vedo via d'uscita, la nausea mi accompagna in ogni via della mia vita, la nebbia mi circonda e non riesco a vedere oltre, l'affermazione di me stesso è solo nella morte.."
Da "Passione Nera"
Sono solo alcuni esempi per meglio comprendere la negatività insita nelle liriche pessimiste di un pozzo oscuro e doloroso come lo era la mente ingabbiata nei pensieri "chiusi" di Abort, diventato a modo suo un martire, un antieroe e un icona per via del suo carisma e delle leggende che ne fanno una personalità del tutto al di fuori del comune. Nel settembre del 2000 morì di una morte che doveva essere per lui sublime ma che si manifestò invece attraverso una fine orribile, per overdose di eroina.
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