C'è chi dice che è nato grazie ai Faith No More, chi invece pensa che siano stati i KoRn ad inventarlo, o addirittura i Limp Bizkit e i Linkin Park... Ma chi più dei Rage Against The Machine ha saputo portare avanti l'idea di "crossover"?

Nel 1992 esce, sotto l'etichetta Sony Epicrecords, il primo album della band di Los Angeles, che prende il nome dallo stesso gruppo. Il risultato è una vera e propria rivelazione nel mondo della musica alternativa in generale: migliaia di copie vendute, un successo strepitoso senza precedenti.
A cosa è dovuto? A molte, forse troppe cose.
In primis, alla novità di conciliare due generi musicali differenti come rap e rock. Il rapper Zack de la Rocha, il chitarrista Tom Morello, il bassista Tim Commerford ed il batterista Brad Wilk fanno valere questa combinazione chimica grazie alla potenza ed alla dinamicità con le quali compongono ed eseguono le canzoni. Basti pensare a brani come "Bullet In The Head", miscela di funky, punk e metal assolutamente corrosiva, a "Know Your Enemy, più orientata verso un hard rock zeppeliniano allietato da una breve ma intensa apparizione di Maynard James Keenan (vocalist dei Tool), a "Wake up" e "Freedom", entrambi definibili come un concentrato di rabbia eseguito su melodie architettate con intelligenza.
Inoltre, l'idea di unire le innumerevoli caratteristiche musicali della band con testi provocatori di sfondo politico è semplicemente geniale, poichè innovativa e di grande impatto su un pubblico adolescente che tende a ribellarsi nei confronti del mondo che lo circonda.
"Rage against the machine" verrà ricordato da molti nel tempo grazie alla canzone singolo "Killing In The Name", un vero e proprio inno di protesta che ancora oggi scuote migliaia di persone.

La cosa incredibile di quest'album, a parte il suono particolarissimo di Tom Morello - che più che un chitarrista sembra un Dj! -, è la semplicità delle melodie pentatoniche delle canzoni che, nonostante questo, colpisono direttamente al cuore l'ascoltatore; non certo emotivamente, come potrebbe fare un disco dei Nirvana, ma psicologicamente.

La produzione dell'album è affidata a GGGarth, collaboratore anche degli Skunk Anansie in "Stoosh" e, recentemente, anche dei Mudvayne. Il risultato del livello sonoro del disco è impressionante per appartenere ad un'epoca nella quale i computer non contavano ancora quanto adesso.

Tra le principali fonti di ispirazione dei RATM troviamo Porno for Pyros, Cypress Hill, Public Enemy, Pearl Jam e Soundgarden (guarda caso, gli ex-membri dei Rage Morello, Commerford e Wilk sono tra le fila degli Audioslave insieme a Chris Cornell).
Quanta potenza può donare quest'album? Tantissima, a dispetto però di una certa non-originalità fra una traccia e l'altra, comunque compensata da musica di ottimo livello tecnico e stilistico.

"Rage against the machine" è un album degno di fare parte della storia del rock e di presenziare nelle zone più alte della nostra classifica personale di dischi.

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