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 I Portishead non hanno mai fatto altro che essere imperfetti nel loro starsene collaterali al mainstream.

 Glory Times mostra tutta la loro versatilità stilistica alla metà degli anni ’90, svelando come l’ensemble avrebbe potuto suonare sia roba alternativa sia smarrirsi in bassi dub.

La recensione esplora Glory Times dei Portishead come un'opera che unisce le radici del trip-hop con il blues, il soul e atmosfere portuali tipiche del gruppo. Evidenzia l'eclettismo e l'imperfezione stilistica che rendono unica la loro musica. L'autore descrive l'album come un archivio di momenti intensi, riflessi nelle contaminazioni sonore e nelle scelte stilistiche tra elettronica e elementi vintage. Glory Times emerge come testimonianza della versatilità e personalità degli inglesi Portishead. Ascolta Glory Times e immergiti nell’unicità delle atmosfere portuali di Portishead.

 Gli Heads pestano l'hard psych-stoner-garage più frastornante e godurioso dell'intero sistema solare.

 Disco del mese e (salvo improvvisa pioggia di rane) dell'anno.

Under The Stress Of A Headlong Dive degli Heads è un album potente che fonde psych, stoner e garage in modo esplosivo. La band britannica di Bristol si distingue per un suono ricco di fuzz, distorsione e atmosfere psichedeliche. L'album si presenta come un viaggio sonoro denso di influenze da Loop a Spacemen 3, con una forte identità underground e libertà creativa. Un'opera apprezzata per energia, originalità e spessore musicale. Scopri l'energia fuzzedelica degli Heads e immergiti nel loro psych-stoner d'avanguardia!

 A me sembra il miglior tentativo esistente di tradurre in forma sonora lo spirito di questi tempi.

 Questo è il disco dell'anno 2007 senza interrogativi.

La recensione celebra Untrue, il secondo album di Burial, evidenziandone l'unicità nell'unire suoni di dubstep, ambient e hypersoul. L'autore lo definisce il miglior disco del 2007, capace di tradurre in musica lo spirito dei tempi. L'opera si distingue per la sua capacità di evocare emozioni profonde e uno scenario sonoro originale e inclassificabile. Ascolta Untrue di Burial e scopri il capolavoro della musica elettronica del 2007.

 La zuppa primordiale non va toccata, quel pout pourri di Beatles, Brian Wilson e Van Dyke Parks... va solo rimescolato diversamente.

 Lo show con un coperchio di pattumiera e un gambo di rabarbaro, in un grottesco tentativo di emulare un Don Chisciotte ancor più straccione.

La recensione celebra l'album 'The Man In The Bowler Hat' degli Stackridge, prodotto da George Martin nel 1973. Descrive una band eccentrica e creativa, lontana dal glam e dal progressive tradizionale, che con questo lavoro raggiunge nuovi livelli di qualità grazie all'influenza del produttore. L'album mischia sketch divertenti, orchestrazioni raffinate e una vena rock, anticipando sonorità di gruppi come XTC e They Might Be Giants. Nonostante le difficoltà promozionali, l'opera rimane un capolavoro cult del progressive inglese. Ascolta ora 'The Man In The Bowler Hat' e scopri un gioiello del progressive rock inglese!

 È una voce che parla, una voce antica, che appartiene al mondo intero, che restituisce a quella sostanza una dignità in forma di suono.

 Il viaggio introspettivo, multiculturale, potente, si risolve con il ritorno splendente a riva di (Exchange), un racconto dell’eternità di cui può godere la musica elettronica di un certo livello.

Mezzanine dei Massive Attack è un viaggio sonoro profondo che fonde trip hop, hip hop, elettronica e ritmi tribali. L'album, arricchito dalle voci di Horace Andy e Elizabeth Fraser, crea atmosfere intense e coinvolgenti, diventando un capolavoro senza tempo. Le tracce come Angel, Teardrop e Inertia Creeps sono pietre miliari del genere, confermando l'influenza storica dell'album sulla musica elettronica. Un'esperienza immersiva e introspettiva che continua a ispirare. Ascolta Mezzanine e immergiti nel viaggio unico del trip hop di Massive Attack!

 La musica è veramente ipnotica, straniante e malata; non si sa come abbia potuto creare una cosa del genere.

 Andate subito a recuperarlo anche se un po' mi fa invidia per quelli che non lo hanno mai ascoltato.

La recensione celebra Maxinquaye, il primo album di Tricky, definito un capolavoro trip-hop unico e originale. Viene sottolineata la chimica tra Tricky e Martina Topley-Bird e l'atmosfera ipnotica e intensa delle tracce. L'album, con brani come "Hell Is Round The Corner" e "Pumpkin", si distingue per la sua sperimentazione e non convenzionalità, risultando ancora oggi difficile da classificare. L'autore invita ad ascoltarlo, evidenziandone il valore duraturo e l'impatto emotivo. Ascolta Maxinquaye e scopri un classico trip-hop senza tempo!

 Questo album mi ha rapito il cuore e me l'ha fatto a pezzi.

 Il cielo si apre in due e un vortice di bellezza mai così estrema invade il tutto.

Nearly God di Tricky è un album avvolgente che miscela atmosfere oscure e sperimentazione sonora, impreziosito da collaborazioni con grandi artiste. L’album incanta per la sua potenza emotiva e originale, confermandosi un degno successore del capolavoro Maxinquaye. Le tracce si susseguono senza sosta, catturando l’ascoltatore in un vortice di suoni e sentimenti intensi. Ascolta Nearly God per un viaggio musicale intenso e indimenticabile.

 "Eravamo degli sciocchi scioperati di Bristol. Fu Neneh Cherry a farci muovere il culo e a portarci nello studio."

 "Blue Lines è il nostro album più fresco, eravamo al nostro massimo."

La recensione analizza 'Blue Lines', album d'esordio di Massive Attack, definito una pietra miliare del Bristol sound e del trip hop. L'album fonde hip hop con influenze dub, soul ed elettronica, anticipando il nuovo corso musicale britannico. La versione rimasterizzata del 2012 valorizza ulteriormente queste tracce classiche, offrendo nuove sfumature a chi già apprezza il collettivo. Una lettura essenziale per comprendere un disco che ha segnato un'epoca. Ascolta Blue Lines e scopri le radici del trip hop britannico.

 «Cazzo ma è una figata, ed è puro godimento.»

 «Non c’è un transatlantico che sta affondando ma un intero pianeta che sta bruciando.»

Devil's Dance di OSSIA, progetto di Daniel Davies, è un album elettronico del 2019 caratterizzato da atmosfere cupe e apocalittiche. Tra dub, ambient post-industrial e minimal-techno, il disco dipinge uno scenario di decadenza globale con sonorità ricche e intense. La recensione evidenzia la forza evocativa e la coesione tematica dell'opera, consigliandola agli appassionati del genere e a chi cerca musica riflessiva e intensa. Ascolta Devil's Dance di OSSIA e immergiti in un viaggio sonoro oscuro e avvincente.

 EBTG, "TEMPERAMENTAL" (1999) ovvero come affrontare il Tunz-Tunz con classe.

 "Temperamental" è un disco che pochi altri avrebbero potuto realizzare senza risultare vanesi.

La recensione celebra "Temperamental" come il capolavoro finale degli Everything But The Girl, evidenziandone l'evoluzione verso sonorità dance raffinate. Il duo riesce a mantenere classe e talento pur esplorando generi diversi. Le tracce sono apprezzate per la loro bellezza e la capacità di creare atmosfere intime e sofisticate. Un album indispensabile per chi ama l'elettronica d'autore con una voce inconfondibile. Scopri l'eleganza dance di Everything But The Girl con Temperamental!

 La sua musica è un'enfasi sonora che evidenzia un'enoteismo musicale quasi razzista, fobico e malinconico.

 "Our worn shadow" è una cascata di note, a tratti un gocciolio malinconico, ideale per un viaggio visionario.

Manyfingers, alias Chris Cole, presenta nell'album Our Worn Shadow un progetto musicale stratificato e innovativo. La fusione di strumenti acustici e sonorità elettroniche crea un'atmosfera malinconica e coinvolgente, capace di evocare intense emozioni. Lo stile del disco si colloca tra post-rock, elettronica e folktronica, offrendo un viaggio sonoro ricco di suggestioni e poesia. Ascolta Now Manyfingers e lasciati trasportare dalle sue emozioni sonore.

 Grande album, grandissimo album, direttamente nel mio "The Best 2013".

 Musica monumentale da ascoltare preferibilmente in periferie desolate, aree industriali dismesse o nel bel/brutto mezzo della pianura Padana in una giornata di nebbia fitta.

Engravings è il debutto discografico di Forest Swords, alias Matthew Barnes, un album che fonde con maestria trip-hop, dark ambient e dubstep in dieci tracce cariche di atmosfere cupe e suggestive. La musica si adatta perfettamente a scenari periferici e notturni, ideale per ascoltatori riflessivi e amanti di sonorità introspettive. Un lavoro lo-fi di grande impatto emotivo e artigianalità sonora. Ascolta Engravings e lasciati trasportare nelle sue atmosfere uniche e oscure.

 Questo buonissimo cd è ricco di piccole perle che vi invito a scoprire, garantendovi che non rimarrete affatto delusi.

 Sentire per credere il mix perfetto di 'Unfinished Sympathy' di Paul Oakenfold, un pezzo a mio parere bellissimo.

La recensione descrive il disco 'Daddy G - DJ Kicks' come un prezioso mix che unisce trip hop, reggae, soul e funk, riflettendo le radici e l'evoluzione dei Massive Attack. Il lavoro mette in luce influenze varie e stimola la scoperta di sonorità nuove e classiche. Tra le tracce si evidenziano remix di alto livello e brani iconici, rendendo l'album una scelta imperdibile per gli appassionati del genere. Ascolta il mix di Daddy G e lasciati trasportare tra suoni unici e coinvolgenti!

 Un brivido, l’aria è decisamente fredda, ma non è la temperatura a scuotermi bensì le prime note di "Humming".

 "Nobody loves me", lo ripete talmente tante volte che mi viene quasi da crederle.

La recensione descrive un ascolto coinvolgente del live 'Roseland NYC Live' di Portishead, evidenziando atmosfere ovattate e malinconiche. La presenza dell'orchestra arricchisce gli arrangiamenti senza snaturarli, mentre la voce di Beth Gibbons cattura emozioni intense e contrastanti. L'ascolto diventa un pellegrinaggio emotivo, immerso tra inquietudine, drammaticità e momenti di dolcezza, che lascia l'ascoltatore profondamente toccato. Ascolta Roseland NYC Live e lasciati travolgere dall'emozione unica di Portishead!

 Un disco intimo, riservato, cantato da fuori verso dentro. Dal titolo misterioso, enigmatico, superstizioso.

 Questo disco piace davvero parecchio e già me lo vedo in 'heavy rotation' sul mio lettore.

La recensione celebra Kokopelli dei Kosheen come un disco maturo e ricco di sfumature, più enigmatico e intimista rispetto al solare Resist. L’autore apprezza l’arricchimento sonoro dato dalle chitarre e la voce cupa di Sian Evans. Alcuni brani risaltano per carica emotiva e atmosfera notturna, facendo di Kokopelli un album ideale per chi cerca una dance raffinata e sofisticata. Esplora Kokopelli dei Kosheen per vivere un viaggio musicale unico e suggestivo!

 Il contenuto può fare da colonna sonora a qualsiasi momento dell'anno o della giornata.

 Per me è un buon disco, ma niente di fantastico, per chi ama i gruppi elencati sopra potrebbe essere un 4/5.

La recensione analizza l'album 'Transform' di Alva Noto, prodotto da Carsten Nicolai, artista poliedrico e fondatore della Raster-Noton. L'album propone un viaggio musicale che attraversa vari sottogeneri elettronici, con rimandi a Thievery Corp., DJ Shadow e Boards of Canada. Pur apprezzato, il disco è giudicato buono ma non eccezionale. La traccia musicale evolve dal downtempo all'ambient minimal lasciando un'impressione atmosfere coinvolgenti e variegate. Ascolta 'Transform' di Alva Noto e lasciati trasportare dal suo sound unico.

 Un ritmo che sembra il pulsare del cuore, una voce melodica quasi da sciamano.

 Il vero segreto di questo disco è in un nuovo fragile equilibrio fra suoni elettronici, percussioni, melodie popolari e dialetto calabrese.

La recensione descrive l'album 'Radio Buddha' dei Pantarei come una sorprendente fusione di taranta e dub, con ritmi mediterranei e testi calabresi profondi e mai banali. L'ascolto si rivela coinvolgente, evidenziando la bravura dei musicisti e la produzione di qualità. L'autore auspica un'esperienza live ancora più energica e autentica. Ascolta Pantarei - Radio Buddha e lasciati trasportare dal taranta-dub mediterraneo!

 Un disco di luci e ombre che incanta e spiazza al primo ascolto.

 Devastante 'Butterfly Caught', capolavoro dark elettronico che mette i brividi.

La recensione descrive 100th Window come un album oscuro e ipnotico, capace di affascinare con suoni elettronici freddi e coinvolgenti. Vengono evidenziate tracce chiave come Future Proof, Butterfly Caught e Special Cases, con particolare attenzione alla voce di Sinead O'Connor. Nonostante sia tra gli album meno compiuti, viene considerato un apice di bellezza nell'evoluzione dei Massive Attack. Ascolta 100th Window e scopri il lato più oscuro e affascinante dei Massive Attack.

 Mai sentito niente di più morbido, malinconico, insinuante, avvolgente...

 La dolcezza della droga più dolce senza effetti collaterali, un cuscino perfetto per i sogni.

La recensione celebra 'Protection' di Massive Attack come un brano morbido, malinconico e avvolgente, arricchito dalla voce consolatrice di Tracey Thorn. Un pezzo capace di evocare emozioni profonde e di diventare un rifugio sonoro, ideale per momenti di introspezione e rilassamento. La musica è descritta come un abbraccio gentile, con un finale strumentale suggestivo che lascia senza fiato. Un classico senza tempo della scena trip hop. Ascolta Protection di Massive Attack e lasciati avvolgere dalla sua magia malinconica.

 Sigarette. Bicchieri di vino sporchi di rossetto, lasciati a metà in una stanza in penombra. Lacrime e mascara. Vendetta.

 Li hanno definiti "Lydia Lunch che incontra i Mogwai". Sì, è giusto: malata e sinistra la prima, atmosferici e carichi di emozione i secondi.

La recensione descrive l'album 'My Elixir; My Poison' dei Meanwhile Back in Communist Russia come un viaggio sonoro tra minimalismo, atmosfere malinconiche e voci sussurrate di forte impatto emotivo. Il confronto con Lydia Lunch e Mogwai sottolinea la fusione di elementi dark e post-rock, esaltando l'autenticità e la profondità dell'opera. Ascolta ora 'My Elixir; My Poison' e immergiti nel minimalismo emotivo dei Meanwhile Back.