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 Per me il nome giusto è: Maturità...

 Questi sono i Soundgarden del 2012 e non si può che sperar bene.

La recensione analizza King Animal, l'album del ritorno dei Soundgarden nel 2012 dopo anni di assenza. Non un nuovo Superunknown, ma una maturità artistica che riflette l'evoluzione della band e del suo frontman Chris Cornell. Il disco miscela atmosfere più morbide con l'energia tipica, evocando nostalgie ma guardando avanti. Non privo di difetti, King Animal resta un segnale significativo dal grunge invecchiato con dignità. Scopri King Animal, il ritorno maturo di Soundgarden oggi!

 Il black metal tocca vette altissime in questo disco.

 Burzum oltre a suonare grande metal suona grande musica.

La recensione esplora Burzum/Aske, un album fondamentale di black metal che bilancia emozioni oscure come paura, odio e rabbia con una tecnica musicale raffinata. Pur non essendo il capolavoro assoluto di Varg Vikernes, il disco mostra grande potenza emotiva e collegate sonorità ambient. L'autore apprezza la musica di Burzum come un'opera più ampia, che va oltre il metal tradizionale, evidenziando riferimenti filosofici e artistici profondi. Il voto finale è alto, confermando la qualità del progetto. Esplora ora l'album Burzum/Aske e scopri il cuore del black metal!

 Finalmente un disco black che non è fatto con lo stampino, finalmente un disco black che si riesce a distinguere dalla prima all’ultima nota.

 Un black che prepotentemente irrompe fra gli anacronistici ghiacci del nord inesorabilmente destinati a squagliarsi sotto un sole infernale.

Inchiuvatu con 'Piccatu' propone un black metal autentico e innovativo, fondendo la tradizione norvegese con il folklore siciliano. Agghiastru utilizza strumenti tradizionali e il dialetto locale per offrire un sound unico e visionario. Questo album anticipa la trasformazione del black metal nell'era del riscaldamento globale. 'Piccatu' è un disco di carattere che rompe gli schemi e spinge i confini del genere. Ascolta Piccatu e scopri il futuro del black metal mediterraneo!

 "Quando parte 'Vitutksen Multihuipennus', in quel tumulto bestiale di doppia cassa, urlio torturato di chitarre e voce sguaiata, io mi sento bene."

 "Vorrei che poteste sentirvi animalescamente liberi, furiosamente esaltati come mi sento io quando sento Mika vomitare cazzate tipo 'damnation inferno, designed to end it all'."

La recensione dipinge un ritratto appassionato e crudo di Suomi Finland Perkele, album manifesto degli Impaled Nazarene. Attraverso un racconto in prima persona, emerge la forza viscerale e animale della musica, capace di esprimere rabbia e furore senza compromessi. Il testo sottolinea la contraddizione tra l'apparenza del recensore e la spinta interiore di una scena musicale controversa e provocatoria. Nonostante i temi blasfemi e le sonorità rozze, l'album viene celebrato come esperienza liberatoria e intensa. Ascolta Suomi Finland Perkele e immergiti nell'energia ribelle degli Impaled Nazarene!

 E’ la catarsi, ricordi? È teatro, è tutto finto. Ma, se fatta bene, funziona.

 Mai ascoltato nulla di simile. Growl e chitarre ribassate, riff pesanti e claustrofobici e – all’improvviso – accecanti aperture melodiche.

La recensione analizza l'album 'Hail Horror Hail' dei Sigh, una band metal giapponese che mescola growl, riff pesanti e melodie psichedeliche con influenze spirituali nipponiche. L'autore riflette sulla ricerca di una musica estrema autentica che possa esprimere vero sentimento e catarsi. L'album è considerato originale, potente e un simbolo di crescita personale. Scopri l'originalità estrema di Sigh con 'Hail Horror Hail' e vivi la catarsi metal giapponese.

 Io sono un satanista professionista, iscritto all'albo ariano con tessera n. 666.

 La musica dello zio Burzum è qualcosa di molto vicino alla musica classica, lo zietto suona molto il piano e a volte si ammoscia così tanto che tutti si addormentano.

La recensione offre una visione molto personale e ironica dell'album 'Det Som Engang Var' di Burzum. Attraverso un linguaggio vivace e sarcastico, l'autore esprime un apprezzamento manifesto per l'opera, evocando immagini di battaglie mitologiche e rituali pagani. Il testo miscela umorismo esagerato e passione per il black metal e le atmosfere nordiche, rendendo il commento originale e coinvolgente. Scopri l'universo oscuro e ironico di Burzum con questa recensione unica!

 Burzum non si rinnova, quindi, ma continua con ostentazione a perseguire le sue due/tre idee.

 Belus è semplicemente Burzum, e questa affermazione dovrebbe bastare per azzittire tutti i black paladini dell’estremo degli anni zero.

Belus segna il ritorno atteso di Burzum dopo 17 anni di prigionia, con un album che riprende le radici del black metal classico. L'opera si distingue per un concept lirico maturo basato sulla mitologia nordica e per una coerenza e organicità mai viste prima. Pur non rivoluzionando il genere, Belus conferma la grandezza artistica di Varg Vikernes e lascia un'impronta indelebile nel metal estremo contemporaneo. Scopri il viaggio sonoro e mitologico di Burzum con Belus, un capolavoro imperdibile del black metal!

 "In the End, There is only the GOATSERPENT, No Gods or Devils, Only the GOATSERPENT. Hail ENBILULUGUGAL!"

 "Uno scherzo (spesso peraltro discretamente riuscito) di urla, distorsioni abominevoli e follie assortite."

La recensione analizza 'Noizemongers For Goatserpent' degli Enbilulugugal, un album caotico e volutamente grezzo che mescola black, death e noise metal. Il disco si distingue per la sua follia e l'umorismo nero, con tracce dai titoli improbabili e una tecnica volutamente approssimativa. Viene descritto come un manifesto estremo e un gioco sonoro riuscito per appassionati di musica underground. Scopri l'estremo caos sonoro di Enbilulugugal, un viaggio nella musica più folle dell'underground!

 E' musica che odora di aghi di pino ingrigiti al suolo e carogne in riva a un ruscello.

 Schiacci play sul sito e sembra partire un vinile appena dissotterrato dalle radici di un albero.

La recensione esplora Murmuüere, un album post-black metal realizzato con metodi artigianali e atmosfere profonde, distintivo dal mainstream del genere. Il disco, creato da un artista solitario attraverso trance e registrazioni in natura, evoca immagini di boschi e rimandi nostalgici. Nonostante la produzione grezza e sperimentale, l'opera si presenta come una colonna sonora personale e intensa, capace di lasciare un segno nell'ascoltatore. Un lavoro unico, che sfida le convenzioni e si rivolge a chi cerca autenticità e suggestioni profonde. Ascolta Murmuüere su Bandcamp e immergiti in un viaggio sonoro unico.

 Wolok è la massima rappresentazione del cancro nero che da secoli rode il mondo.

 Universal Void è il colpo che trancia le gambe a quanti ancora si illudono in un futuro migliore.

La recensione di "Universal Void" dei Wolok esalta l'album come un’opera estrema e disturbante di depressive black metal. Il disco si distingue per atmosfere alienanti, distorsioni inquietanti e l’uso sapiente di suoni artificiali. Il messaggio nichilista e lucido dell’opera riflette un futuro cupo e inevitabile, offrendo una profonda esperienza emotiva e concettuale agli ascoltatori. Ascolta Universal Void e immergiti nelle profondità di un depressive black metal senza compromessi.

 Durante l’ascolto ci si sente quasi catapultati nelle placide, ma desolate lande innevate di un’ipotetica foresta transilvana.

 Questo disco anticipa per molti versi il discorso intrapreso da Alcest, con un mood placido e spirituale pur mantenendo il carattere black.

L'album 'Om' dei Negura Bunget rappresenta un punto di svolta nel black metal, combinando riff ossessivi con atmosfere folk e ambient che evocano la Transilvania. Con un approccio introspettivo e meditativo, il disco si distingue per l'uso di tastiere e strumenti a fiato. Nonostante il successo limitato in Italia, ha conquistato una nicchia di culto in Europa. È un ascolto consigliato a chi cerca sperimentazione e profondità nel metal. Scopri l'atmosfera unica di Negura Bunget e immergiti nel black metal più profondo!

 Loro hanno compreso che si può fare black low cost, senza sprecare un solo kilowattore e usando strumenti musicali rivoluzionari come qualsiasi oggetto di uso comune.

 Un black specchio dei nostri tempi malati e indebitati, musica per derelitti, poveri e falliti.

La recensione descrive l'album 'Foresta Isontina' come un progetto di black metal low cost e acustico, fortemente influenzato dalla crisi economica globale. Con suoni scarni e strumenti improvvisati, il gruppo riflette ironicamente il periodo di austerità con un black metal atipico e quasi 'precario'. Il tono è sarcastico e critico, evidenziando le difficoltà del genere in tempi di crisi. Pur non essendo tecnicamente impeccabile, l'album rappresenta un curioso specchio sociale. Ascolta Foresta Isontina e scopri il black metal dell'austerity!

 Mi aspettavo un’atmosfera alla Cure di Pornography, alla Joy Division... e invece questi spaccano.

 Se stavo a casa a guardare Controcampo era meglio, e risparmiavo 8 euro.

La recensione racconta con ironia una serata dark a Milano dove l'autore si aspettava atmosfere gothic ma ha trovato prevalentemente metal gutturale, salvo apprezzare un gruppo di rock distorto. Tra disillusioni musicali e tentativi di socializzare, la serata si chiude senza grandi entusiasmi, con una sfilata fetish poco convincente e un finale malinconico. Scopri come una serata dark può sorprendere: leggi la recensione completa!

 Vikernes cambia rimanendo se stesso, isolato e incontaminato dalle dispute del metal moderno.

 La musica di Vikernes è combattiva, epica, indomita e portatrice di un messaggio positivo di resurrezione spirituale.

La recensione analizza Umskiptar di Burzum come un'opera che continua la visione artistica di Varg Vikernes, tra evoluzioni formali e radici nel black metal. Il disco, ispirato al poema Voluspà e cantato in norreno, si presenta come una metafora della metamorfosi umana e naturale, con una musica spesso prolissa ma ricca di atmosfere evocative. L'autore riconosce l'unicità poetica di Vikernes, seppur criticandone l'ottusità e il personaggio controverso, descrivendo l'album come un'opera di difficile fruizione ma carica di significato. Scopri Umskiptar, l'album che reinventa il post-black metal con la poetica di Burzum.

 Essere un duo, sovrappeso e statunitense (from colorado; like Cartman), e basare la propria filosofia sull’Edda, sulla mitologia nordica in generale, e sullo studio delle rune, è al limite dell’idiozia.

 Si potrebbe farla breve: 'Stoner viking metal'. Un’etichetta idiota ma non ingiusta per questo disco che sfugge al fango omogeneo del genere.

Algiz + Berkanan di Flight Of Sleipnir è un album stoner metal che unisce atmosfere doom e influenze della mitologia nordica. Nonostante la ripetitività del genere, il duo americano riesce a distinguersi con arpeggi folk e una vena epica percepibile nelle lunghe tracce basate sulle rune. Un lavoro grezzo ma autentico, con radici nel black metal e un’impronta vichinga che lo rende interessante oltre i classici canoni stoner. Da ascoltare per apprezzare il connubio di musica pesante e mitologia. Ascolta Algiz + Berkanan per un viaggio sonoro tra stoner e mitologia nordica!

 "L'alternativa è che io metta in maiuscolo la parola 'Insopportabili' e concluda qui la mia recensione."

 "Patetico come un gatto senza una zampa che tenta di sotterrare una merda in un prato ghiacciato."

La recensione demolisce duramente l'album 'Soundtrack For A Suicide Opus II' dei Nocturnal Depression, definito un depressive black metal mal riuscito, noioso e contraddittorio. L'autore critica il nome, i testi, la musicale e le esibizioni live. Tra humor nero e sarcasmo, emerge un giudizio complessivamente negativo. Scopri perché questo album depressive black non convince, leggi la recensione completa!

 Darkspace III è un parto malvagio fatto di echi distorti, di ritmi follemente convulsi e di dilatate melodie cosmogoniche.

 Non cercate di dare un significato a questa creazione; è inutile. La cosa importante è che venga recepita ed accolta come un inestimabile tesoro intagliato da mani aliene.

La recensione descrive Darkspace III come un'opera musicale gelida e sovrumana che trasporta l'ascoltatore oltre i confini della realtà attraverso suoni distorti e atmosfere siderali. L'album, privo di titoli e convenzioni, è un monologo musicale astratto che sfida la comprensione razionale e coinvolge istintivamente l'ascoltatore. La potenza evocativa e la perfezione glaciale rendono questa creatura musicale un tesoro alieno da accogliere senza cercare significati concreti. Ascolta Darkspace III e immergiti nel suo universo sonoro unico e inesorabile.

 ‘Black Metal il mio Folk’ mi fa partire sempre, un testo che non è leggero né ironico, ma una vera testimonianza.

 Non ho cantato una canzone ma ho le mani che mi fanno male, e continuo ad aplaudire. Non la musica questa volta ma l’umiltà.

La recensione racconta il live dei Bachi da Pietra al Biko di Milano, evidenziando un’atmosfera intensa e intima nonostante un locale poco accogliente. Il gruppo si distingue per la sua energia rumorosa e un’ironica ma profonda critica sociale nei testi. Sebbene la proposta sia meno popolare e più estrema dei Calibro, il concerto mostra autentica passione e umiltà. Scopri l’energia unica dei Bachi da Pietra, vivi il concerto con noi!

 "Una pesantezza soffocante, una macchina di tortura uditiva: nell'opener 'My Will' sembra già di sentire le campane del proprio funerale."

 "Un concentrato più denso della melassa; una voragine d’odio, di follia, di risentimento, di disgusto verso la schiavitù del capitalismo e la società."

La recensione celebra 'Caustic' dei Primitive Man come uno degli album più pesanti e soffocanti del 2017, un mix devastante di sludge, doom e deathgrind. Il disco seduce per la sua intensità e capacità di creare atmosfere opprimenti e catacombali, nonostante non sia originalissimo nei generi fusi. Il growl di ELM e le pesanti distorsioni rendono ogni traccia un’esperienza d’ascolto potente e quasi violenta. Scopri l'intensità devastante di Caustic, un must per gli amanti del metal estremo!

 "Teethed Glory and Injury finisce per distanziare il trio di Cork non solo dalle ganasce dei Lupetti sopra menzionati, ma anche dagli standard dei due lavori precedenti."

 "È il salto oltre la siepe di una creatura al top della creatività e dell'ispirazione, ma il cui organismo è già minato dal dilagare di un morbo."

La recensione celebra "Teethed Glory and Injury" come il vertice artistico degli Altar of Plagues, sottolineando la loro evoluzione nel post-black metal. L'album si distingue per composizioni sintetiche ma intense, contaminazioni di post-rock, noise e elettronica. Nonostante segnali di conflitti interni alla band, la forza creativa emerge intensa e originale. Il lavoro è descritto come un addio potente, un salto creativo che lascia un segno indelebile nel panorama metal contemporaneo. Ascolta "Teethed Glory and Injury" per scoprire un capolavoro del post-black metal.