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 "Clandestine Anticipation è uno dei dischi più rappresentativi ed obliqui della new wave italiana."

 "Aveva davvero tutto Maurizio Arcieri. Tutto quello che serve. Tutto tranne il talento."

La recensione è un tributo emozionale ai Krisma, con focus sul loro album 'Clandestine Anticipation', considerato un disco chiave della new wave italiana. Viene narrata la storia complessa e affascinante di Maurizio Arcieri, partendo dal suo successo giovanile fino al sodalizio con Christina. L'opera è vista come una testimonianza di un percorso artistico pieno di sfide, innovazioni e contrasti, che ha lasciato un'impronta indelebile nella musica italiana. Scopri l'affascinante storia di Krisma e immergiti nel loro album cult della new wave italiana!

 Il gran cerimoniere del racconto, manco a dirlo, è sua maestà il Tempo che ruba per sempre pezzi di vita ma con perfida clemenza concede il beneficio del ricordo.

 Solo nelle canzoni o nelle poesie ci si può permettere d'aspettare all'infinito qualcuno o qualcosa.

La recensione racconta un viaggio personale tra i ricordi di un adolescente degli anni '80, segnato dalla scoperta della musica dei The Cure e della loro canzone 10.15 Saturday Night. Attraverso immagini vivide e aneddoti di scuola, emerge un sentimento malinconico ma affettuoso, dove il tempo diventa il protagonista che ruba e dona memoria. L'autore intreccia la propria crescita e voglia di emancipazione con una colonna sonora che ancora oggi incanta e accompagna. Scopri con noi il fascino senza tempo di The Cure e rivivi i ricordi degli anni '80.

 "Tutto quello che vediamo o che sembriamo non è che un sogno dentro un sogno?"

 "Quale gruppo al suo primo disco potrebbe ospitare David Sylvian e Steve Howe ed inizierebbe un album con un brano cadenzato ed ipnotico, che per testo ha il 'Sogno Dentro a un Sogno' di Poe? Questi non sono normali, diventeranno grandissimi!"

La recensione di 'A Secret Wish' dei Propaganda si intreccia con un racconto personale e drammatico ambientato negli anni '80. La musica e la voce di Claudia Brücken fanno da sfondo a una storia di amicizia, dolore e speranza. Un testo intenso che va oltre il semplice album, evocando emozioni profonde e un'atmosfera nostalgica. La passione per la band si mescola ai ricordi di gioventù, drammi familiari e lotta interiore. La recensione celebra la bellezza e l'impatto culturale dell'opera con partecipazione sincera. Scopri la potenza emotiva e sonora di 'A Secret Wish' dei Propaganda, ascolta ora!

 Hull è una "riva lontana" che profuma di oasi felice, un intimate-low-fi da cameretta, è il posto da cui non riesci a staccarti nonostante lo tradisca tutte le notti.

 È un album intimo, un diario segreto che odora di pioggia e parla di Tracey. Parla di noi.

L'album 'A Distant Shore' di Tracey Thorn ci trasporta nella grigia città di Hull, con la sua pioggia incessante e la semplicità di una vita quotidiana dilatata nel tempo. Un lavoro musicale intimo e lo-fi che parla di vulnerabilità, scoperta e cambiamento. La recensione sottolinea la nostalgia e la delicatezza di un diario musicale personale, capace di evocare una forte atmosfera emotiva. Scopri l’intimità musicale di Tracey Thorn in 'A Distant Shore'. Ascolta ora!

 «Il punk era davvero il meglio de lo meglio»

 «Io non concepisco, diceva Baudelaire, un tipo di bellezza in cui non vi sia infelicità»

La recensione celebra Ultravox! Ha! Ha! Ha! come un disco rivoluzionario che fonde punk, caos e intelligenza in un unico capolavoro musicale. L'autore ricorda con nostalgia la figura carismatica di John Foxx e l'importanza dell'album nel contesto culturale e musicale degli anni '70. Il disco è descritto come audace e malinconico, con una ballata finale che esprime la sublime malinconia del futuro. Un omaggio sentito alla musica di una generazione di outsider e alla loro lotta di identità. Scopri l'energia e la malinconia di Ultravox! Ha! Ha! Ha! ascoltando questo capolavoro punk.

 “Ma chi le vuole 5.000 canzoni in tasca? Sono irrimediabilmente vecchio. A me, adesso, ne bastano 15.”

 “Canzoni costruite quasi come haiku, dalla durata media appena sopra i due minuti e mezzo... canzoni minimali, direi.”

La recensione celebra l'unico album dei gallesi Young Marble Giants, 'Colossal Youth', evidenziandone la forza data dalla semplicità e dall'essenzialità sonora. Il suono spartano e la voce delicata di Alison Statton creano un'atmosfera unica, lontana dalle mode dell'epoca. Nonostante la concorrenza degli anni '80, questo disco continua a emozionare, evocando con pochi strumenti uno spazio sonoro carico di silenzio e significato. Un richiamo nostalgico al valore del vinile e alla musica che dura nel tempo. Riscopri il minimalismo sonoro di Colossal Youth: ascolta ora i Young Marble Giants!

 Quando il suicidio non è un semplice atto, ma uno stile di vita, non ci si può permettere di riprodurlo attraverso l'accattivante psicologia che ci fa tanto apprezzare i drammaturghi moderni e contemporanei.

 Tutti i brani descrivono un mondo che non è vita, ma mero simulacro. Macerie. E le macerie non trasmettono che il Vuoto.

La recensione analizza 'A Way of Life' dei Suicide come un'opera che dipinge la società moderna come un sistema corrotto e decrepito, utilizzando sonorità industriali e un rock sintetico. Il disco si caratterizza per un tono apocalittico e privo di qualsiasi speranza o pathos individuale, proponendo il suicidio come uno stile di vita grigio e indifferente. L'ascolto diventa una marcia monotona e senza salvezza, lontana dall'estetica accattivante del passato del duo. Il risultato è un lavoro artistico duro, estremamente nichilista e quasi alienante. Scopri la visione cruda dei Suicide in A Way of Life, un viaggio nelle pieghe oscure della società.

 Ascoltatelo quel gioiello fuori tempo massimo. Potevano essere (tra) i primi in quel circo chiamato britpop.

 Dietro la copertina vagamente "Smithsiana" si cela uno scrigno di gemme che, seppur in linea con gli umori sixties del pop, rivela amori inattesi.

La recensione esplora 'Pacific Street' dei Pale Fountains, un album cult del 1984 che mescola pop anni ‘60 e suoni californiani con influenze di Burt Bacharach e Arthur Lee. Nonostante la scarsa fortuna commerciale e le vicissitudini della band, l’album resta un gioiello di melodie e arrangiamenti raffinati. Michael Head, leader carismatico, è riconosciuto come uno dei songwriter più talentuosi del periodo, precursore di sonorità britpop. La recensione invita a riscoprire questo capolavoro fuori dal tempo, simbolo di un’epoca e di una sensibilità musicale uniche. Riscopri oggi il capolavoro nascosto di Pale Fountains, un classico che merita di essere ascoltato!

 Una piccola gomma da cancellare fatta con mollica di pane.

 Un'eco dentro un'eco dentro un'eco.

La recensione esplora l'album di Felt come un'esperienza musicale sospesa e malinconica, paragonandolo a una pittura impressionista e a un ascolto defocused. L'autore suggerisce di abbandonarsi all'ascolto senza forzare la percezione, sottolineando la sottile bellezza e la delicatezza dell'opera, capace di offrire un riposo sensoriale in un mondo caotico. Lasciati attraversare dall'eco sonora di Felt, ascolta l'album con occhi chiusi o aperti.

 Era ora: un ritorno alla concretezza e al ritmo nella musica contemporanea.

 Let me speak from the heart, without love/There's no, no, no electricity, canta Eno Williams.

Electricity degli Ibibio Sound Machine è un album che ritorna all'essenza del ritmo e della club-culture, unendo afrobeat, elettronica e funk con freschezza e autenticità. La voce carismatica di Eno Williams e le collaborazioni con Hot Chip danno vita a un mix coinvolgente e ricco di sfumature sonore. L'album esplora atmosfere multiculturali e vintage senza perdere energia né immediatezza, offrendo un viaggio musicale potente e liberatorio. Un lavoro consigliato agli amanti del groove e della musica da ballo con contenuto artistico profondo. Scopri Electricity e lasciati trasportare dal groove unico degli Ibibio Sound Machine!

 "The Great Indoors è un dizionario disordinato con straordinario ordine."

 "Solo un acuto e sardonico individuo può concepire un inno alla natura col titolo 'You Know I Hate Nature'."

La recensione esalta The Great Indoors di Nick Haeffner come un piccolo capolavoro psichedelico e folk, caratterizzato da atmosfere delicate e una poetica introversa. L'autore sottolinea l'equilibrio artistico e la geniale follia del musicista, che si muove in un universo personale e raffinato. Nonostante la qualità, l'album non ha avuto il successo radiofonico sperato, segnando la fine della carriera musicale dell'artista. Oggi Haeffner è docente e coltiva altre passioni lontano dai riflettori. Ascolta The Great Indoors e lasciati trasportare nel magico mondo psichedelico di Nick Haeffner!

 "Il vuoto dentro e dietro le tracce di 'Closer' poteva darmi l’empatia e l’aiuto di cui avevo bisogno."

 "Ian era uno 'Weary inside', un uomo sfinito dentro."

La recensione descrive 'Closer' dei Joy Division come un’esperienza catartica, capace di accompagnare chi attraversa un momento di difficoltà. L’autore condivide una riflessione intima sul vuoto emotivo, trovando nell’album una fonte di empatia e conforto. Brani come 'Twenty Four Hours' e 'The Eternal' vengono valorizzati per la loro intensità emotiva. L’ascolto diventa una passeggiata introspettiva che celebra la grandezza artistica della band nonostante la tragedia di Ian Curtis. Ascolta 'Closer' e lasciati avvolgere dalla sua intensa profondità emotiva.

 "Dream Sequence è un mini-LP che diventerà col tempo un archetipo dell’underground, una sorta di ineluttabile feticcio."

 "Una di quelle band reali che rendono vero il rock’n’roll".

La recensione traccia la vita travagliata e la carriera di Bruce Joyner, leader degli Unknowns, e celebra 'Dream Sequence' come un mini-LP fondamentale del rock underground. Il disco emerge per la sua energia cruda, influenze punk e atmosfere noir, rappresentando un'espressione autentica e ribelle. Nonostante l'insoddisfazione dell'artista verso il mix e la produzione, il lavoro rimane un classico per gli appassionati di garage rock. La recensione sottolinea l'importanza della band e della loro musica come simbolo di vita e rabbia quotidiana. Ascolta 'Dream Sequence' e scopri il vero rock underground degli Unknowns!

 Don’t Stand Me Down è il più bello e basta.

 Per Rowly, le canzoni sono persone e le persone sono canzoni.

La recensione esalta Don’t Stand Me Down come il terzo, più maturo e poetico album dei Dexys Midnight Runners, una perfetta fusione di lirismo, eleganza e visionarietà musicale. Kevin Rowland realizza un’opera intima e raffinata, paragonata al Pet Sounds degli anni ’80, che cattura la complessità dei sentimenti con un approccio innovativo. L’album rappresenta un momento di crescita artistica e personale, in cui la musica diventa esperienza e introspezione. Scopri l’elegante maturità musicale di Don’t Stand Me Down, un capolavoro da riascoltare.

 "Una folk song sulla tristezza migratoria che tocca davvero il cuore."

 "Un omaggio alla Nico di 'I'll be your mirror' con caldissimo gelo e ritmica minimale."

Fit & Limo ci portano nel 1982 con un album che fonde folk italiano e sperimentazioni sonore tedesche. Tra atmosfere low-fi, percussioni originali e una voce incerta ma toccante, l’ascolto sorprende e coinvolge. L’omaggio a Nico aggiunge un tocco magico e minimale. Un lavoro che, pur essendo grezzo e giocoso, riesce a emozionare profondamente. Ascolta Internazionale di Fit & Limo per un viaggio tra folk e sperimentazioni tedesche vintage.

 "Il sesso di Dennis Leigh come icona barocca in una discarica di vecchie pellicole di Fritz Lang."

 "Si può essere Post Punk, prima del Punk. Si può essere ancora glam, dopo il tramonto dei New York Dolls."

La recensione celebra l'album d'esordio di Ultravox! come un'opera visionaria e anticipatrice del post punk e glam. Con influenze di Bowie, Brian Eno e atmosfere no wave, l'album fonde passato e futuro in paesaggi sonori unici. La voce di Dennis Leigh e la produzione di Steve Lillywhite catturano un momento di transizione musicale e culturale, rendendo Ultravox! un capolavoro precoce e sperimentale. Ascolta l'album Ultravox! e scopri il post punk alle origini.

 Starfish è stato l'apice della parabola dei Church, il canto delle sirene.

 'Under The Milky Way' più che una canzone è una dimensione, uno stato emotivo.

Starfish dei The Church rappresenta l'apice creativo della band australiana degli anni '80, un album che si svela lentamente con ascolti ripetuti grazie alla sua alchimia di pop malinconico e psichedelia. Le atmosfere siderali e le liriche profonde di Steve Kilbey creano un viaggio emozionale intenso, tra inquietudine e fascinazione. Sebbene inizialmente criticato, è oggi considerato un classico del decennio, ricco di brani iconici come 'Under The Milky Way'. Il disco alterna momenti onirici a intensità lirica, avvolgendo l'ascoltatore in un mosaico di emozioni. Ascolta Starfish e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico e indimenticabile.

 Una nobile pernacchia: non un diminutivo, ma una dichiarazione di forza sonora.

 L’amore che non faremo mai insieme è il più bello, il più violento, il più puro, il più inebriante.

Love on the Beat di Serge Gainsbourg è un album provocatorio e innovativo che unisce sonorità funk anni '80 a testi minimalisti ma carichi di tabù. L'opera sfida il pubblico con ritornelli insistenti e tematiche forti, culminando nel controverso brano Lemon Incest. Nonostante la durezza, l'album mantiene fascino e freschezza musicale, rappresentando una tappa fondamentale nella carriera di Gainsbourg. Scopri l'album che ha segnato la musica francese con provocazione e stile unico!

 "I Pylon mi facevano ballare, mi facevano 'sballare'."

 "La scaletta ondivaga di questo ciddì, fra hit cinefile di film mai girati e proto-electro, metaforizza il disincanto verso una società che dimentica i propri eroi."

La recensione esplora l'album 'Chomp More' dei Pylon, simbolo underground degli anni '80, capace di evocare forti emozioni e nostalgie. Viene descritto come un mix originale di wave, punk e proto-electro, capace ancora oggi di coinvolgere e ispirare. La narrazione emotiva collega la musica a ricordi personali, sottolineando l'importanza della band nel panorama alternative. Un'ode a un gruppo ristretto ma influente, spesso dimenticato dalle mode passeggere. Ascolta 'Chomp More' e riscopri l'energia autentica dei Pylon!

 "My blues is you" va ballata da fermo, quindi tenetene conto. È un particolare importante. Molto importante.

 "My blues is you", ossessiva e ipnotica come tutto quello che ci piaceva allora, è una ballatona dark fornita di favoloso e nemmeno troppo glaciale tum tum danzereccio.

La recensione celebra "My Blues Is You" dei Neon come una ballata dark wave ipnotica e ossessiva, ideale per un ballo da fermo, simbolo di un'epoca e di una scena musicale italiana carica di fascino e atmosfera. L'autore evoca ricordi personali legati al contesto wave e sottolinea l'estetica glaciale ma intensa del brano, definendolo una sorta di inno per gli amanti di quel periodo. Scopri il fascino oscuro di Neon e balla il loro inno wave da fermi!