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 "I’m not there è la più grande canzone mai scritta lo è perché non è scritta."

 "La canzone fantasma o, se preferite, il fantasma di una canzone."

La recensione riflette sulla natura sfuggente e poetica di 'I'm Not There', brano leggendario di Bob Dylan considerato un'opera unica e misteriosa. L'autore esplora il testo frammentario, l'atmosfera oscura e il valore simbolico della canzone, sottolineandone l'importanza storica e artistica nel contesto della carriera di Dylan. Viene messa in luce l'improvvisazione e la bellezza nascosta nel caos emotivo del pezzo. Ascolta 'I'm Not There' e scopri il lato nascosto di Dylan!

 La mia adorata “Black Dog” è una magnifica coltellata allo stomaco, una versione splendida che tutti abbiamo cantato insieme.

 Robert ti parla un attimo, canta... e ti cattura.

La recensione racconta il concerto di Robert Plant a Milano con uno stile personale e intimo, raccontando sia le emozioni legate alla musica che quelle legate a difficoltà personali come l'ansia. Viene sottolineata la forte carica emotiva e la qualità vocale di Plant, nonché la comunione con un pubblico di tutte le età. Il concerto è descritto come un evento storico capace di coinvolgere e commuovere. Scopri la magia di Robert Plant dal vivo e vivi un’esperienza unica nel rock.

 La eterea Lisa, dalla voce appena roca, velata di cristallina sofferenza…

 Il concerto si snoda per quasi 2 sublimi ore ed attraverso i brani dell’uno e dell’altra arriviamo all’applauso finale ed ai bis, a richiesta.

La recensione racconta con emozione il concerto di Lisa Germano al Tunnel di Milano nel 2010, sottolineando la sua voce fragile e la forte connessione con il pubblico. L'autrice descrive un'esperienza intima, toccata dall'incontro ravvicinato con l'artista e accompagnata dai brani del suo repertorio e dalle collaborazioni con Philip Selway. Un live intenso, accolto con applausi e bis, che lascia una traccia profonda nell'animo di chi vi assiste. Scopri l'intensità del live di Lisa Germano, emozionati con la sua musica fragile.

 Kevin Coyne è stato l'uomo più sincero del mondo.

 La purezza della sincerità, quella è solo per i matti. E per i veri Artisti.

La recensione celebra 'Marjory Razorblade' di Kevin Coyne come un capolavoro unico di folk-blues e rock. Attraverso testi sinceri e irriverenti, l'album esplora tematiche complesse, ispirandosi anche al mondo delle malattie mentali. La sua musica spazia dal blues urbano a ballate folk emozionanti, offrendo un'esperienza autentica e intensa. L'autore ne sottolinea la purezza artistica e la forza espressiva, ponendo Coyne tra i grandi innovatori musicali. Ascolta 'Marjory Razorblade' e lasciati trasportare dalla poesia sincera di Kevin Coyne!

 Sono noi, siamo loro.

 Autori così ci attraversano la vita e vanno assaporati nell’arco di un’intera esistenza.

La recensione riflette sull'impatto duraturo delle canzoni di Fabrizio De André, narrate attraverso esperienze di vita e sentimenti profondi. L'autore racconta come la musica e la poesia dell'artista si mescolino con le proprie fasi personali, offrendo liberazione dal moralismo e una profonda empatia verso i personaggi raccontati. Un viaggio che evolve con la maturità e apre alla comprensione e accettazione di sé. Scopri la magia senza tempo di Fabrizio De André e lasciati emozionare dalle sue parole.

 Un viaggio. Fisico e mentale. Uno spostamento, quasi un salto nel vuoto, una città sconosciuta ed un disco sconosciuto.

 Il mare, poi un fiume: l'acqua è un elemento ricorrente nel disco, quasi a rappresentare il flusso e la limpidezza della musica.

La recensione descrive Before and After Science di Brian Eno come un viaggio fisico e mentale diviso in due parti: un lato A energico e sperimentale, e un lato B soffice e minimalista. La musica attraversa funk anni '70, atmosfere poetiche ed elettronica, evocando immagini visive e una profonda esperienza emotiva. L'autore evidenzia la transizione tra le due anime del disco e la capacità evocativa dei brani. Scopri l'universo sonoro di Brian Eno con Before and After Science, ascolta ora questo viaggio musicale unico!

 E cazzo, è bellissimo!

 Un miracoloso equilibrio di cantautorato folk, psychedelia trasognante, piccole stramberie soffuse ed una sottile tristezza da "fine di un'epoca".

La recensione racconta la vicenda di Gary Higgins, cantautore anni '70 dimenticato che, prima di finire in prigione, incide l'album cult 'Red Hash'. Il disco, autentico mix di folk e psichedelia, ha avuto una lenta riscoperta grazie a figure come Ben Chasny e l'etichetta Drag City. La musica cattura la malinconia della fine di un'epoca e mantiene intatta la sua magia, pur rimanendo un lavoro di nicchia e poco conosciuto. Ascolta 'Red Hash' e riscopri un gioiello nascosto del folk psichedelico!

 "The Jeweller è tristissima, ma il suo ritornello è come il sorriso della musa che arriva anche negli angoli più sperduti."

 "Le monete sono come le canzoni di questo disco: luminose e piene di cicatrici."

La recensione celebra 'The Use of Ashes' dei Pearls Before Swine come un album folk da camera intriso di malinconia e poesia. Ciascuna traccia, dal profondo significato e arrangiamenti delicati, trasmette un senso di solitudine e devozione. L’uso di strumenti classici arricchisce l’atmosfera, conferendo al lavoro una bellezza naif e aggraziata. Il testo sottolinea il valore emotivo e la magia musicale di brani come 'The Jeweller' e 'Rocket man'. Ascolta 'The Use of Ashes' e lasciati trasportare dalla sua magia folk unica.

 La voce di Grant-Lee che sussurra Buffalo Hearts. Una confidenza tra vecchi amici.

 Mi sento perso in mezzo ai campi di grano. Ho dimenticato persino in mio obiettivo.

La recensione descrive un'esperienza immersiva ascoltando l'album Walking in the Green Corn di Grant-Lee Phillips durante un viaggio nella campagna della Normandia. La musica si fonde con la natura e i pensieri personali, creando un'atmosfera intensa e riflessiva. L'autore si perde in un connubio tra paesaggi, ossessioni e melodie che rilasciano emozioni profonde. Scopri l'atmosfera unica di Walking in the Green Corn di Grant-Lee Phillips e lasciati trasportare dal suo folk emozionale.

 "\u201CCalifornia Dreamin\'\u201D, la canzone simbolo, nasce dal desiderio di celebrare la terra promessa del rock, esaltando quella generazione di giovani ribelli."

 "L'album decolla come un'astronave e fa un botto pazzesco, rappresentando quel momento di leggerezza e frenesia di una generazione che sognava amore libero e fiori nei cannoni."

La recensione presenta un ritratto vivido e affettuoso del primo album dei Mama's and the Papa's, vero manifesto musicale e culturale della Summer of Love del 1966. Tra successi leggendari come "California Dreamin'" e "Monday Monday", emerge anche il contesto di ribellione giovanile e rivoluzione sociale. La recensione traccia inoltre la travagliata storia personale dei membri della band e il loro impatto duraturo. Un invito a riscoprire un capolavoro folk-rock che ha segnato un'epoca. Ascolta l'album e scopri il cuore pulsante degli anni '60 hippie!

 Se vuoi un letto di rose devi imparare a dormire con le spine.

 Gli sbandati hanno perso e se ne stanno lì al bar Maria Stella a suonicchiare la loro santa merda, roba buonissima per carità, ed è buonissina proprio perché hanno perso.

La recensione celebra l'album 'Rainy Day' come un ricco collante di artisti iconici del paisley underground, che rivisitano classici anni ’60 con un tocco di energia luminosa e malinconia. Il disco riesce a incantare nonostante la formula della cover band, grazie a un'atmosfera che mescola sogno e realtà, con interpretazioni sincere e coinvolgenti. Un viaggio musicale che risveglia e contemporaneamente invita a sognare. Ascolta Rainy Day e lasciati trasportare in un sogno musicale unico!

 Tutto ciò che è favoloso è suo, tutto quel che fa schifo è mio.

 Il blues sotterraneo ha nostalgia di casa, il cielo mi si accartoccia sotto i piedi e l'apocalisse è il mio gioco preferito.

La recensione, scritta in forma onirica e poetica, esplora l'album 'Bringing It All Back Home' di Bob Dylan. Mettendo in luce la rivoluzione sonora introdotta dall'elettricità nelle chitarre e le atmosfere evocative dei testi, l'autore rende omaggio all'innovazione e alla potenza del disco. Un tributo intenso che fonde emozioni e immagini vivide in un racconto immaginifico. Scopri l'arte e la magia di Bob Dylan in Bringing It All Back Home.

 Questi artisti si ricordano ancora come si canta, come s'impugna una chitarra e come s'incanta un pubblico.

 Insegnatelo a vostri figli, insegnateglielo bene: questa, signori, è la vera musica.

La recensione racconta con tono emozionale il concerto del 2010 di Crosby, Stills & Nash a Roma, evidenziando l'energia ancora viva del gruppo e il coinvolgimento del pubblico. Nonostante l'età avanzata, i musicisti dimostrano una grande padronanza vocale e strumentale, regalando un'esperienza unica con classici intramontabili e cover suggestive. L'autore sottolinea la nostalgia condivisa da un pubblico di diverse generazioni e il valore di una musica che continua a emozionare. Scopri l'emozione del live di Crosby, Stills & Nash e rivivi i classici indimenticabili!

 Solo voce – quella voce! – e chitarra.

 Non sapremo mai se Jeff avrebbe saputo realizzare tutte le premesse che si intravedono in "Grace".

La recensione esplora l'album postumo "You and I" di Jeff Buckley, intrecciando la sua musica con una riflessione profonda sul rapporto con il padre Tim e la madre Mary Guibert. Vengono evidenziati i brani inediti e cover dell'album, ma si esprime un sentimento di incompiutezza rispetto al capolavoro "Grace". Il testo invita a vedere l'album come un frammento di un percorso interrotto da un destino tragico, senza giudizi severi. Ascolta "You and I" per scoprire la voce intima e nascosta di Jeff Buckley.

 Eddie Vedder è un uomo che aspetta il suo momento, tranquillo, con umiltà.

 Un lavoro suggestivo, forse ‘imperfetto’, e il canto di Eddie, insieme virile e dolce, che può ancora scaldare e farci trovare un riparo.

Into The Wild di Eddie Vedder è una colonna sonora intensa e autentica, che accompagna la storia vera di Chris McCandless. Il disco si distingue per una musica folk essenziale e sincera, con arrangiamenti acustici e una voce profonda e virile. Il lavoro riflette l'impegno personale di Vedder, semplice e fuori dalle logiche della celebrità, e trasmette un senso di libertà e avventura legato alla natura selvaggia. Ascolta Into The Wild e lasciati trasportare dalla natura e dalla voce autentica di Eddie Vedder.

 Ben venga la forza di certo folk cazzuto specie se attraversato da scariche elettriche e suoni avventurosi.

 Infine “le manette forgiate dalla mente” e “i segni della debolezza e del dolore”. Come dite, vi fischiano le orecchie? E te credo, questo è William Blake.

English Primitive II di David Lance Callahan è un album che miscela un folk ruvido con sonorità psichedeliche e influenze post punk e kraut. Il disco si distingue per l'energia ipnotica e per i testi poetici ispirati a William Blake, che donano profondità ai brani. L'opera è apprezzata per la sua capacità di essere classica e allo stesso tempo stravagante, con atmosfere che oscillano tra il mistico e il concreto. Ascolta English Primitive II e immergiti nel folk ipnotico e poetico di David Lance Callahan!

 "Ogni tanto capita il miracolo. Una leggenda dimenticata viene rapita dal cono d'ombra... e trova un'inaspettata vetrina."

 "Non è affatto accidentata, e ti conduce verso l’altro lato di questa vita."

La recensione celebra il debutto solista di Fred Neil del 1965, un album chiave del folk psichedelico e del cantautorato. Si evidenziano le influenze e le atmosfere urbanamente malinconiche, con brani che hanno segnato generazioni di musicisti. È sottolineato il ruolo di Neil come pioniere e innovatore, con una carriera che si è poi diretta verso l'isolamento e la protezione della natura marina. Un lavoro intriso di bellezza, dolore e autenticità, capace di resistere al tempo. Ascolta l'incanto senza tempo di Fred Neil, un classico folk da scoprire oggi.

 "Mai un momento di noia, eppure Rod Stewart appare stravaccato in poltrona a guardare il nulla."

 "Questo maledetto riesce sempre a farmi rimettere il vinile daccapo, e ormai sarà la milionesima volta!"

La recensione celebra 'Never A Dull Moment' di Rod Stewart come un album imprescindibile e ricco di talento, evidenziando ogni brano con passione e dettagli affettuosi. L'autore ricorda il contesto storico e personale di Stewart, apprezzando la voce ruvida e le potenti interpretazioni musicali. L'album emerge come un capolavoro che fonde rock, folk e soul, con cover eleganti e originali di grande effetto. Il pezzo rappresenta un omaggio sincero a una leggenda musicale e alla sua ambizione artistica. Scopri il capolavoro di Rod Stewart e lasciati trasportare dal rock senza tempo!

 The Good Earth è un ipnotico intrecciarsi di trasparenze attraversate da un tiepido sole.

 Dietro la consolle c'è Peter Buck dei Rem. Qualcosa vorrà pur dire...

The Good Earth dei Feelies è un album dal suono delicato e cristallino, che si distanzia dal furore post punk del loro esordio Crazy Rhythms. Le sonorità jangle folk creano un'atmosfera ipnotica e sognante, accompagnata dalla produzione di Peter Buck. La recensione apprezza le molteplici sfumature di malinconia e serenità che caratterizzano il disco, esaltandone la qualità e la freschezza. Scopri ora l'incanto trascendente di The Good Earth dei Feelies!

 Ok ci siamo sbrodolati già tutta la marmellata, dal vivo siamo delle fruste ... e adesso, solo adesso, iniziamo a scrivere canzoni.

 È un disco che sta bene solo con se stesso.

Old Growth è il disco in cui i Dead Meadow consolidano la loro identità sonora, abbandonando sperimentazioni confuse per scrivere canzoni più strutturate. La musica è lenta, avvolgente, con richiami a band come Love, Sabbath, Cream e Led Zeppelin, caratterizzata da echi, riverberi e un uso raffinato di strumenti vintage. Un album introspettivo e unico che si distingue per atmosfere psichedeliche arricchite da sonorità hard-folk. Ascolta Old Growth e lasciati avvolgere dalla psichedelia unica dei Dead Meadow.