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 La profezia non funziona pienamente, quando è così aderente alla realtà.

 Quella di Don't Look Up è in fondo un'indignazione rassicurante, che non buca davvero lo schermo per farci sentire in parte colpevoli e complici di tutto quanto.

Don't Look Up di Adam McKay analizza con ironia la società americana ossessionata dai media e dai social network, evidenziando la superficialità del dibattito pubblico. Pur offrendo momenti divertenti e spunti interessanti, il film manca di profondità e originalità nel messaggio. I personaggi risultano stereotipati e poco autentici, e la satira rimane più una risata amara che un invito al cambiamento. Scopri la critica di Don't Look Up e rifletti sulle follie della nostra epoca.

 Distrugge il cinema e lo ricostruisce, annienta la storia e la realtà, la falsifica.

 Lo spettatore, come il mondo di Hollywood, è uno degli obiettivi polemici.

La recensione ritrae "C'era una volta... A Hollywood" come il capolavoro di Quentin Tarantino, un film complesso e meta-cinematografico che sfida le aspettative del pubblico. È un'opera che distrugge e ricostruisce il cinema, illustrando la tensione tra realtà e finzione. Tarantino mette sotto accusa l'autoreferenzialità del cinema moderno, offrendo una sincera riflessione sull'autenticità artistica. Pur risultando spiazzante e poco convenzionale, il film incarna il testamento di un regista che parla per sé e per la storia del cinema. Scopri il lato più profondo e controverso di Tarantino con questa analisi imperdibile!

 Il cadavere è trattato alla stregua di un pacchetto di sigarette!

 Ognuno sembra quasi fare a gara per incolparsi: nessuno è mai completamente innocente.

La recensione analizza il film del 1955 di Alfred Hitchcock, "La congiura degli innocenti", un'opera grottesca e ricca di umorismo macabro ambientata nella campagna del Vermont. Il film è caratterizzato da colpi di scena continui, personaggi eccentrici e un approccio cinico alla morte. Evidenzia il contrasto tra l’indifferenza degli abitanti per il cadavere e la loro corsa a disfarsene. La recensione invita a scoprire da sé l’identità dell’assassino, mantenendo un tono divertito e appassionato. Guarda "La congiura degli innocenti" e scopri il mistero con ironia e sorpresa!

 Ogni fine è un nuovo inizio.

 Il film smaschera quella borghesia milanese che si illude di essere felice nel coltivare la menzogna, l'odio malcelato per il commensale che sta di fronte.

Il film segna una ripresa positiva del trio comico dopo momenti meno riusciti, offrendo una scrittura più rigorosa e temi attuali. Attraverso un'ironia sottile, si disegna la vita borghese milanese fatta di menzogne e insoddisfazioni. Il racconto mostra personaggi ben caratterizzati che riflettono sulle proprie contraddizioni, offrendo una critica amara ma efficace. La conclusione apre a una speranza di cambiamento, pur mantenendo un tono corrosivo e divertente. Scopri come il trio riporta l'ironia sulla borghesia in 'Il Grande Giorno'.

 L'Attimo Fuggente non educa a qualcosa di preciso, smuove le acque torbide e pesanti dei cuori impauriti.

 Un rito iniziatico che richiede di ravvivare la sensibilità, andando oltre schemi rigidi e voti.

La recensione riflette sull'impatto duraturo de L'Attimo Fuggente, raccontando il film non solo come opera cinematografica ma come esperienza esistenziale per docenti e studenti. Evidenzia la contrapposizione tra rigore scolastico e libertà creativa, con una forte carica poetica. Pur riconoscendo alcune ingenuità, il film viene celebrato come un inno senza tempo alla sensibilità e alla rivolta delle giovani generazioni contro le costrizioni sociali. Scopri il potere ispiratore de L'Attimo Fuggente e risveglia il tuo spirito libero!

 Lucariello, novello Sigismondo di Polonia o falso Enrico IV, appare dal primo momento come mediatore tra realtà e sogno, incapace di scegliere tra l’una e l’altro fino allo schianto finale.

 Eduardo non si arrende al caos informe della vita, non si limita ad osservare con cinico distacco il dolore dei vinti; lui sa che l’Arte deve dire la Verità ma deve anche costruire una speranza.

La recensione racconta il lungo percorso evolutivo di "Natale in Casa Cupiello" e l’intenso legame tra Eduardo De Filippo e il suo personaggio Lucariello. L'opera, ricca di umorismo ma anche di drammaticità, riflette i contrasti familiari e sociali di Napoli negli anni '30-'70. Il testo esprime ammirazione per la forza evocativa e politica dell’opera, pur lasciando uno spazio di riflessione sul finale, percepito come troppo ottimista dall’autore. La recensione è un omaggio a un classico intramontabile del teatro italiano. Scopri il capolavoro senza tempo di Eduardo De Filippo e lasciati conquistare dal dramma di Natale in Casa Cupiello.

 Lanthimos è il più grande autore satirico del cinema contemporaneo, erede di Kubrick.

 Il sesso è una forza primigenia, unica vera via di fuga e filo rosso che lega ogni individuo.

Poor Things di Yorgos Lanthimos è un film ricco di satira e riflessioni sulla natura umana, con una forte componente erotica e un'analisi sul ruolo femminile nella società contemporanea. Emma Stone si distingue in un ruolo intenso e complesso. Il film si caratterizza per il suo stile visivo unico e per una narrazione che unisce grottesco e fascinazione. Lanthimos conferma la sua grandezza senza rinunciare all'accessibilità a un pubblico più ampio. Scopri il mondo visionario e satirico di Lanthimos con Poor Things al cinema ora!

 «Non c'è altro da aggiungere per descrivere questo memorabile ed ormai intramontabile spaghetti western; anche se, visto l’andazzo, sarebbe più corretto definirlo fagioli western...»

 «Il film del 1970 è il primo del duo Hill-Spencer in cui le scazzottate sostituiscono le pistolettate e diventano definitivamente il loro marchio di fabbrica.»

La recensione celebra "Lo chiamavano Trinità" come un cult intramontabile dello spaghetti western, apprezzato per il duo Terence Hill e Bud Spencer, le scazzottate iconiche e l'umorismo brillante. Viene evidenziata la colonna sonora di Franco Micalizzi e il ruolo fondamentale del regista Enzo Barboni. Il film è descritto come un mix divertente e unico nel suo genere, imperdibile per gli amanti del cinema d'azione e commedia. Scopri il cult „Lo chiamavano Trinità“ e lasciati conquistare da humour e azione!

 La vita sognata è la vita vera, l’unica che valga la pena di essere vissuta.

 Quando vedi un film di Fellini, sali su una giostra... rischi di perdere l’orientamento.

Lo Sceicco Bianco, secondo lungometraggio e vero esordio di Federico Fellini come regista, è un film unico e innovativo che unisce sogno e satira nel contesto dell'Italia anni '50. La storia di due sposini in luna di miele si trasforma in una commedia esilarante e critica, profondamente felliniana. La pellicola anticipa temi e stilemi che caratterizzeranno l'intera opera di Fellini, offrendo al pubblico un'esperienza dinamica e coinvolgente. Scopri l'esordio felliniano che ha rivoluzionato il cinema italiano!

 «Il giardino: la sua imminente vendita, la sua prossima distruzione. Simbolo nefasto, simbolo di morte.»

 «Tutti noi abbiamo sentito, stiamo sentendo o sentiremo presto quel suono che viene dal lontano, come dal cielo.»

La recensione esplora 'Il Giardino dei Ciliegi' di Anton Cechov come un'opera che unisce dramma e commedia, superando le semplici etichette naturaliste. Cechov rappresenta un microcosmo sociale con personaggi complessi e intrecci di realismo e simbolismo. Il giardino diventa simbolo della fine di un'epoca e della vita condivisa. La recensione ne sottolinea il valore universale e la profondità poetica, rivalutando anche le critiche di Cechov alle interpretazioni sceniche dell'epoca. Scopri il senso profondo del capolavoro teatrale di Cechov, leggilo ora!

 Sofia Coppola dà un'ulteriore dimostrazione che per rendere memorabile una pellicola è abbastanza una scena, un attimo, qualche secondo per avere il dono dell'immortalità.

 Il Giappone come specchio della propria vita: solitudine, estraneità, necessità di una guida, di conforto, di affetto.

La recensione celebra 'Lost In Translation' di Sofia Coppola come un film quasi muto, che gioca sugli sguardi e sui silenzi per raccontare la solitudine e l'incontro tra due anime perse in una Tokyo straniante. L'interpretazione di Bill Murray e Scarlett Johansson viene elogiata per naturalezza e profondità. Il film è descritto come un manifesto personale della regista, capace di trasformare l'estraneità in poesia visiva ed emotiva. Guarda Lost In Translation e immergiti in un viaggio tra sguardi e silenzi indimenticabili.

 Non è un capolavoro, questo no, ma nemmeno proprio una banalità.

 Se non ci fosse stata la possibilità di vederlo in lingua originale, non ci saremmo andati, a vederlo, questo film.

La recensione sottolinea che Barbie di Greta Gerwig va visto in lingua originale per cogliere pienamente ironia e battute, spesso rovinate dal doppiaggio italiano. Il film offre una riflessione leggera ma non banale sul femminismo, la società e gli stereotipi, sostenuta da una scenografia rosa e brillante e buone performance attoriali. Non un capolavoro, ma nemmeno una delusione, un prodotto adattato al clima culturale attuale. Un'opera da guardare valutando la traduzione e il contesto storico. Guarda Barbie in lingua originale e scopri le sfumature del film!

 Ci vuole coraggio per sputare in faccia alla borghesia, canzonarla in questo modo.

 Un cinema che raccontando il mondo vorrebbe renderlo un posto migliore.

Parasite di Bong Joon-ho è un film che unisce satira feroce e realismo sociale, dipingendo con brutalità e ironia le contraddizioni della società borghese. La recensione apprezza l'abilità del regista di raccontare la povertà senza snobismi e con un mix di commedia e dramma, offrendo una riflessione profonda e innovativa. Si sottolinea la capacità del film di emozionare e intrattenere, rendendolo un capolavoro moderno del cinema coreano. Scopri Parasite, un capolavoro da non perdere sul divario sociale e l'ironia tagliente.

 "La scuola italiana funziona solo con chi non ne ha bisogno" tuona Vivaldi all'inizio dello scrutinio.

 "I veri ripetenti siamo noi" dice sconsolato Sperone mentre cala il tramonto sulla palestra.

Il film 'La Scuola' di Daniele Luchetti offre uno sguardo autentico e profondo sulle sfide quotidiane della scuola italiana negli anni '90. Attraverso il personaggio del professor Vivaldi e la varietà di docenti, il film esplora fragilità, speranze e tensioni di un sistema in difficoltà. La recensione riflette anche un ricordo personale dell'autore, collegando il racconto filmico a esperienze scolastiche reali. Un ritratto corale e coinvolgente che tocca le corde emotive di chi ha vissuto la scuola da vicino. Scopri il film che racconta la scuola italiana con sincerità e umanità, guardalo ora!

 Mentre mi faccio beffe dei problemi dell’Africa, te li spiattello in faccia.

 È la bischerata di un comico che può permettersi tutto e sfrutta gli assurdi livori che attraversano l’Italia.

Tolo Tolo, nuova commedia di Checco Zalone, affronta temi delicati come l'Africa e i migranti con satira tagliente, ma rischia di dividere il pubblico. Il film miscela gag tradizionali con un'ironia più sottile grazie anche alla collaborazione di Virzì. Nonostante qualche buona trovata, le risate sono meno frequenti e la trama più strutturata, mostrando difetti e limiti. Il film è una critica trasversale piena di provocazioni e iperboli, ma manca di un messaggio forte e univoco. Scopri cosa divide l’opinione pubblica con il nuovo film di Checco Zalone!

 Cinquantasei anni dopo, “Il laureato” resta un film freschissimo, tremendamente attuale.

 L’amore e la società sembrano piuttosto una farsa, ma di mezzo c’è pur sempre la vita vera e i sentimenti di ciascuno.

Il Laureato di Mike Nichols rimane un film fresco e attuale, capace di rappresentare con profondità i dubbi e le contraddizioni di una generazione in cerca di sé stessa. La regia simbolica, l'interpretazione memorabile di Dustin Hoffman e la colonna sonora di Paul Simon contribuiscono a creare un affresco vivido di gioventù, ribellione e alienazione. Il rapporto conflittuale con i genitori e la ricerca dell'amore vero emergono come temi centrali in questo classico intramontabile. Scopri perché Il Laureato resta un film imprescindibile per ogni amante del cinema.

 "Caro diario, sei stato romantico e commovente quando hai cantato Roma d'estate e le strade deserte."

 "Sei stato musicale, romantico e satirico... come se fosse sempre la prima volta."

La recensione evoca un legame personale profondo con 'Caro Diario' di Nanni Moretti, un film che unisce autobiografia, satira e poesia. L'autore ne apprezza l'atmosfera musicale e le riflessioni sulla vita romana. Descrive il film come un'esperienza emotiva che risuona ancora oggi, capace di raccontare con delicatezza e ironia le contraddizioni quotidiane. Scopri l'intimità e la satira di Caro Diario, un viaggio unico nel cinema italiano.

 "Cul de Sac è il suo film migliore, dal punto di vista cinematografico."

 "La bocca mi si è aperta quasi subito e si è richiusa solo ai titoli di coda."

Cul de Sac di Roman Polanski è un film grottesco e surreale del 1966 che alterna dramma e umorismo in un valzer imprevedibile. La scenografia e la recitazione di Donald Pleasance e Lionel Stander lo rendono un capolavoro del cinema in bianco e nero. L'opera esplora complessi rapporti umani e dinamiche di potere, conquistando l'autore della recensione e ottenendo l'Orso d'Oro a Berlino. Guarda Cul de Sac e scopri il cinema surreale di Polanski!

 Jack è un santo che ci sta bene all'inferno e i diavoli sono tutti amici suoi.

 Singapore è un paradiso apparente, in realtà una città metropolitana cupa e venefica.

La recensione esplora Saint Jack, film del 1979 diretto da Peter Bogdanovich che racconta la vita a Singapore nel 1974 tra luci e oscurità metropolitane. Con una prosa poetica e densa, descrive l’atmosfera soffocante e vibrante della città, i personaggi e un Jack Flowers indimenticabile interpretato da Ben Gazzara. Il film si posizione a cavallo tra cinema d’autore e b-movie, con forte realismo e profondità tematica. Scopri il lato oscuro e poetico di Singapore con Saint Jack, un cult intramontabile.

 Creatura bellissima Filumena: donna forte, spigolosa, intrisa di un amore donato e mai corrisposto.

 Quando lo spettacolo finisce, le lacrime eternamente trattenute e poi svelate di Filumena, sono le lacrime di tutte le donne che sanno di aver fatto il Bene.

La recensione racconta l'emozionante esperienza di assistere a 'Filumena Marturano' con Lina Sastri al Teatro Donizetti. L'attrice incarna con forza e sensibilità la celebre figura di Filumena, madre determinata e amorevole. Una rappresentazione fedele al testo originale con una regia misurata, capace di coinvolgere profondamente il pubblico. Le riflessioni personali dell'autrice rendono il racconto ancor più intimo e toccante. Scopri l'intensità di Lina Sastri in Filumena Marturano, vivi il teatro che emoziona!