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 Cazzo, tutto così chiaro, così chiaro.

 Mandando affanculo le inibizioni di un’educazione repressiva, l’Inquisizione e il complotto nazicattolico in generale.

La recensione usa un tono ironico e dissacrante per analizzare Il Codice Da Vinci, intrecciando simbolismi esoterici con episodi surreali e una storia d'amore immaginaria. L'autore gioca con il mistero dei Templari e delle simbologie occulte, mescolando humor e sarcasmo. Nonostante la valutazione media, il testo intrattiene con spunti divertenti e provocatori, riflettendo sul romanzo ma anche su credenze e complotti. Scopri la recensione più irriverente e divertente de Il Codice Da Vinci!

 Il difetto principale di questo disco è il suo indurre in uno stato di torpore da noia.

 Eppure era un fior di maratoneta, un genio precoce e totale, fin dai suoi primi incisivi giri di basso con i Whole World di Kevin Ayers.

Return to Ommadawn di Mike Oldfield si presenta come un lavoro intimo e minimalista, nato dopo tragici lutti personali. Nonostante l'impegno del musicista, l'album manca della magia degli originali, con una composizione semplificata che induce torpore e noia. Pochi momenti riescono a coinvolgere, rendendo difficile consigliarlo anche ai fan più fedeli. Scopri se il nuovo album di Oldfield fa per te leggendo la recensione completa.

 Meno di cento pagine. Le finisci, dici “eh?!?” le ri-inizi.

 L’ultima gemma del - per molti e per me - più grande scrittore italiano, uscita postumo per volere testamentario.

Recensione entusiasta dell’ultima opera di Leonardo Sciascia, ‘Una Storia Semplice’, caratterizzata da una trama avvincente e un ritmo incalzante che rende superflue lunghe descrizioni. Opera breve ma densa, ideale per più riletture. Note positive anche per la trasposizione cinematografica con l’ultima interpretazione di Gian Maria Volonté. Scopri l’intensità e il ritmo unico di Una Storia Semplice, leggilo subito!

 Sei bevande che riscalderanno la vostra anima durante le giornate senza sole.

 Il nostro professore di archeologia preferito ci invita al pub a prendere una birra e cantare vecchie ballate folkloristiche senza tempo.

Drunken Songs di Julian Cope è un album che fonde ballate folk psichedeliche con la cultura nordica della birra. Con ironia e visione, Cope crea un viaggio musicale denso di storia e leggenda, dividendolo in sei canzoni che riscaldano l'anima. L'opera si presenta come una pausa conviviale e riflessiva nel contesto politico attuale, con una lunga epopea finale che chiude l'album. Un mix di poesia, musica e cultura che celebra l'antico spirito delle isole britanniche. Scopri il fascino delle ballate psichedeliche di Julian Cope e lasciati avvolgere dalla sua musica unica.

 "Un disco di tale portata è piuttosto difficile da spiegare nel dettaglio: va ascoltato tutto d’un fiato per poterlo capire a fondo."

 "Il primo vero esempio di world music in Europa, un connubio celtico-africano splendido e coinvolgente."

La recensione celebra Ommadawn come il punto più alto della fase creativa di Mike Oldfield, sottolineando la sua fusione riuscita tra folk celtico e musica africana. L'album, diviso in due suite, è meno frammentato e più accessibile rispetto ai lavori precedenti, offrendo atmosfere intense e uniche. La strumentazione variegata e la partecipazione di musicisti folk irlandesi esaltano la dimensione world music dell'opera. Un disco da ascoltare tutto d'un fiato per apprezzarne la complessità e la magia. Scopri il fascino senza tempo di Ommadawn, un capolavoro di Mike Oldfield da non perdere!

 La loro musica ha un piglio euforico, febbricitante, a volte persino aggressivo.

 Questa, dunque, non è musica: è un inno alla natura, una celebrazione della vita che vibra d'amore come una corda di chitarra tesa tra il mondo materiale e quello celeste.

La recensione esplora l'esordio del 1984 degli svedesi Tribute, un album di progressive rock con influenze folk e new age. Nonostante l'inesattezza nel definirne il genere, il disco si distingue per l'eleganza e la ricercatezza armonica. Il cuore del lavoro è una suite di quasi 22 minuti, un omaggio alla natura dalla potenza evocativa unica. L'autore, con tono ironico e ricco di aneddoti stranianti, consiglia caldamente l'ascolto di questo raro gioiello musicale. Scopri l’incanto di Tribute - New Views: ascolta questo gioiello prog e lasciati trasportare!

 Per God’s sake, burn it down!

 La chiusura Come On Eileen resta il sigillo di un disco intensissimo e irripetibile non solo dai Dexys, ma da chiunque.

La recensione racconta la parabola dei Dexys Midnight Runners e il loro album Too-Rye-Ay, icona degli anni '80. Si sottolinea il mix di folk, soul e funk e la vitalità che permea il disco, con la hit indimenticabile Come On Eileen come sigillo finale. L'autore evidenzia la lotta interiore di Kevin Rowland e l'importanza storica e culturale del lavoro, definendolo un capolavoro ancora oggi irripetibile. Scopri l'energia senza tempo di Too-Rye-Ay e lasciati conquistare dalla magia dei Dexys Midnight Runners!

 Attenzione al dettaglio che viene confermata nell’abbinamento tra immagini e musiche, in cui il chitarrista scozzese mostra una particolare attitudine a suggellare con le sue musiche anche le scene accessorie.

 Musica in grado di andare oltre il prefissato scopo di fare da sottofondo a delle immagini, capaci di far volare alta la fantasia tra paesaggi verdeggianti e alla ricerca perenne della quiete irresistibile.

La colonna sonora di CAL realizzata da Mark Knopfler rappresenta un lavoro musicale originale e coinvolgente, capace di accompagnare con delicatezza e intensità il dramma psicologico del film. Le atmosfere celtiche e i suoni puri della chitarra si fondono con le immagini, rendendo l'esperienza ancora più immersiva. Il disco mostra una maturità artistica e un'eleganza sonora che si distanziano dalle opere precedenti di Knopfler. È un viaggio tra paesaggi sonori che emozionano e affascinano. Scopri l'intensità sonora di Mark Knopfler con la colonna sonora di CAL.

 Mignon e Le Dortz riescono a dare sostanza a questo nobile pensiero trascinandoti nella loro musica ricca di influenze e di significati.

 L'armonia quasi perfetta di tutti gli stili, strumenti, voci, linguaggi mi ha tenuto incollato all’ascolto per i quasi 75 minuti di musica.

Strinkadenn' Ys è il primo album dei Seven Reizh, un progetto concettuale che fonde rock progressivo, folk bretone e influenze nordafricane. Il disco racconta la storia fantastica di Enora e la terra di Ys, coinvolgendo voci e strumenti tradizionali per un'esperienza musicale ricca e coinvolgente. L'armonia degli stili e delle culture rende l'ascolto di quasi 75 minuti un viaggio affascinante e unico. Un'opera che anticipa gli sviluppi futuri della band e il loro percorso creativo. Scopri il fascino unico di Seven Reizh e immergiti in un viaggio musicale senza confini.

 "The Wicker Man è tutte e tre le cose insieme: poliziesco, horror e commedia sexy."

 "Il film inscena il dramma dell'incomunicabilità fra due mondi senza metterne uno in cattiva luce."

The Wicker Man di Robin Hardy è un cult movie del 1973 che fonde horror, thriller e musical folk in una narrazione coinvolgente ambientata in Scozia. Il film esplora uno scontro culturale profondo tra il mondo cristiano e riti pagani, con una colonna sonora memorabile e un cast di attori di grande spessore. Nonostante la sua prima accoglienza moderata, oggi è considerato un capolavoro di culto. Il remake del 2006 con Nicolas Cage è da evitare. Guarda The Wicker Man e immergiti in un classico horror cult unico e indimenticabile!

 Immaginatevi dei White Stripes folk pagani.

 L'ascolto prolungato potrebbe provocare aumento della peluria ascellare, soprattutto al gentil sesso.

Born of the Sun dei Faun Fables è un album che fonde folk britannico, psichedelia agreste e atmosfere pagane inquietanti con un uso prominente del flauto. La voce di Dawn domina con un timbro potente e melodico, capace di restare impressa. L'ascolto è un'esperienza intensa e originale, che evoca ambientazioni rurali e mitiche, richiamando anche il film cult The Wicker Man. Un'opera che sorprende e affascina, nonostante ingredienti musicali rischiosi. Ascolta Born of the Sun e immergiti nel folk pagano più originale e inquietante.

 Mark Knopfler... in grado di far luccicare di luce propria quasi sempre, i brani sui quali mettesse mano.

 "Going Home" si sviluppa in una sconfinata apoteosi strumentale da far giustificare da solo l’acquisto del disco.

Local Hero segna il primo approccio di Mark Knopfler alla musica da film, fondendo folk, blues e country in una colonna sonora che richiama atmosfere western. Il disco, accompagnato da collaborazioni illustri, emoziona per la sua capacità di evocare paesaggi e storie tipiche della Scozia. Brani come "Going Home" e "The Way It Always Starts" spiccano per arrangiamenti e interpretazioni uniche. L'album è una prova convincente del talento compositivo di Knopfler fuori dal tradizionale rock dei Dire Straits. Ascolta Local Hero e lasciati trasportare dalla magia musicale di Mark Knopfler.

 "'Zombie', sgomento manifesto pregno di rabbia ed incredula rassegnazione, è uno dei brani cardine dell'intero decennio."

 "'No Need To Argue' è tutt’altro che perfetto, penalizzato da un blocco centrale trascurabile e da varie ingenuità, ma in fondo i Cranberries sono questi."

La recensione esplora 'No Need to Argue', secondo album dei Cranberries, sottolineandone le atmosfere cupe e la voce inconfondibile di Dolores O'Riordan. Pur evidenziando alcuni momenti meno riusciti e ingenuità, il disco resta un classico del rock anni '90, con brani iconici come 'Zombie'. La prova discografica mostra il percorso di crescita della band e le loro radici irlandesi. Scopri il fascino nascosto di 'No Need to Argue', ascolta l'album ora!

 "Il grande capolavoro è la sublime 'Siuil a Run', non ho mai sentito pezzo più dolce e malinconico in vita mia."

 "Con questi dischi, anche una parte della mia vecchia storia se ne andava... ma ho avuto la fortuna di ritrovarlo."

La recensione celebra 'Dulaman', il terzo album dei Clannad del 1976, definito un capolavoro del folk celtico irlandese. L'autore condivide un ricordo personale legato all'album, sottolineando la sua forza emotiva e spirituale. Viene messa in luce la meravigliosa voce di Maire Brennan e la purezza della musica acustica e in lingua gaelica. La recensione è un invito ad apprezzare un classico senza tempo, arricchito dall'esperienza di un concerto recente. Ascolta 'Dulaman' e lasciati trasportare dalla magia celtica dei Clannad!

 John Martyn è sempre stato un artista umorale, esposto come e più di altri alle furie e agli scherzi del vento e dei sentimenti.

 "Sunday’s Child" è un disco solare, e gli estimatori di Martyn faranno fatica a riconoscerlo e riconoscersi in certi passaggi.

La recensione celebra Sunday’s Child come un album luminoso e gioioso, distinto dai precedenti lavori più introspettivi di John Martyn. L'autore sottolinea l'influenza del momento felice della vita dell'artista e la forte presenza di sonorità folk e acustiche, evidenziando l'evoluzione stilistica e sentimentale dell'album. Si valorizzano sia la tradizione folk sia le sperimentazioni ritmiche efficaci. Scopri il lato solare di John Martyn con Sunday’s Child, un viaggio musicale indimenticabile!

 "'Take me to Church' è una perla di rara intensità, magistrale come interpretazione vocale e composizione."

 "Hozier non è uno sprovveduto, a 28 anni mixa con raffinatezza tante sfere tematiche e musicali."

L'album d'esordio di Hozier offre una rara intensità musicale e tematica, con brani come 'Take me to Church' e 'Cherry Wine' che affrontano tematiche sociali delicate con poesia e coraggio. Nonostante alcune imperfezioni nella coerenza e nell'omogeneità vocale, il talento e la raffinatezza musicale del giovane artista irlandese sono evidenti e promettono un futuro interessante. Ascolta Hozier per scoprire un mix unico di emozione e musica raffinata!

 «In men che non si dica, vi ritroverete catapultati nella terra di S.Patrizio.»

 «Il rischio di sbadiglio cronico è dietro l’angolo, anche se tentar non nuoce.»

L'album 'Voyager' di Mike Oldfield esplora sonorità celtiche in un omaggio all'Irlanda e Scozia, con cover tradizionali e composizioni inedite. Pur godendo di ottima produzione e arrangiamenti raffinati, alcune tracce risultano meno ispirate e il disco appare monolitico. Consigliato agli appassionati del genere, rimane un lavoro dignitoso nell’ampio catalogo dell’artista. Ascolta Voyager e immergiti nelle magiche atmosfere celtiche di Mike Oldfield!

 Pempelem riesce a pizzicare le corde di una certa atmosfera, di una data storia e di un determinato sentire in modo pressoché unico.

 La musica si trasforma in un filmino di famiglia, rivedo in una botta sola quelle serate di individui elegantissimi dimenarsi come in un rituale aborigeno industriale.

La recensione esplora il raro singolo ska "Pempelem" di Azie Lawrence, un pezzo di culto degli anni '60 per appassionati e collezionisti. Nonostante non sia percepito come innovativo dal punto di vista musicale, sprigiona un'atmosfera unica evocativa delle serate mod e di una scena musicale di nicchia. Il testo ironico e l'arrangiamento coinvolgente lo rendono un elemento prezioso per la sottocultura che lo circonda. La recensione esprime una forte passione e nostalgia per questo frammento di storia musicale. Ascolta Pempelem e immergiti in un classico raro dello ska anni '60!

 Nel primo singolo dei Rent Boys i loro atteggiamenti del cazzo si trasformano in un delirio di biascichii, urla belluine, echo minacciosi e distorsioni sferraglianti.

 Psych-garage punk che si attorciglia su se stesso con sinistri rumori metallici fino ad esplodere in mille spruzzi di acido bollente.

La recensione descrive Gang Love, l'album dei Rent Boys, come un viaggio sonoro di psych-garage punk caratterizzato da atmosfere cupe e distorsioni intense. La band, con un’immagine ispirata ai New York Dolls, propone un sound che fonde vari riferimenti punk in un’esperienza originale e coinvolgente. Il disco si distingue per la sua energia abrasiva e le effetti sonori provocatori. Ascolta Gang Love e vivi l’intensità del vero psych-garage punk!

 Shane MacGowan è nato per essere Shane MacGowan, cioè praticamente un sordido beone con la dentatura a scacchi e la voce di un gatto strusciato ripetutamente su un cilicio borchiato a mo' di panno Swiffer.

 Praticamente la parabola del figliol prodigo. Al contrario.

La recensione celebra 'The Crock Of Gold' come un'autentica espressione del punk-folk di Shane MacGowan, descrivendo il suo stile unico, la voce inconfondibile e la sua immersione totale nella cultura irlandese. L'autore sottolinea l'inevitabilità del percorso di MacGowan e la coerenza artistica dell'album, evidenziando la sua capacità di evocare atmosfere struggenti e ballate alcoliche punteggiate da influenze punk e folk. Un invito a immergersi nel suono caratteristico che ha definito una generazione. Ascolta 'The Crock Of Gold' e immergiti nel punk-folk autentico di Shane MacGowan!