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 Un mulo che, da qualche parte nell’immensa campagna americana, si siede su una seggiola di legno mezza scassata e registra un disco; cosi, perché gli va.

 Quando finisce “Come On Up To The House” e tutto è finito, lui è lì, col cappello in mano, fra i campi, mentre tutto si sta oscurando, come in quei vecchi film.

La recensione celebra Mule Variations di Tom Waits come un album dal forte legame con le radici americane e il blues. Attraverso atmosfere vintage, storie di povertà e rimpianti, Waits racconta con voce profonda e variabile, tra rock distorto e ballate al piano. L’opera è un ritorno nostalgico alle origini e una testimonianza di vita vissuta con intensità. L’album invita l’ascoltatore a seguirlo in un viaggio musicale autentico, ricco di emozioni uniche. Scopri il fascino unico di Mule Variations, un viaggio musicale tra blues e poesia americana.

 "Il profeta è la voce che colma il silenzio tra la folgore e il tuono: è un serpente incappucciato, folle e sensuale."

 "'The First Born Is Dead' rimane uno degli affreschi più sofferti e più belli di Nick Cave, puro espressionismo musicale intriso di poesia."

La recensione celebra "The Firstborn Is Dead" come uno degli album più intensi e poetici di Nick Cave. Il disco unisce elementi blues, rock e gospel per creare atmosfere apocalittiche e visionarie. Le tematiche centrali sono i fantasmi del Sud americano e la figura messianica di Elvis. La voce di Cave emerge come strumento principale, capace di emozionare con lamenti, rabbia e dolcezza. Un capolavoro musicale e letterario, profondo e coinvolgente. Ascolta ora l’album e immergiti nelle atmosfere cupe e poetiche di Nick Cave.

 "Arthur Lee è uno di quei pochi geni che raramente ho incontrato in tutto il mondo del rock'n'roll."

 "Arthur Lee è il più grande sconosciuto al grande pubblico del rock dopo aver fatto album memorabili con i Love e due splendidi solisti."

Questa recensione riflette su Arthur Lee, un genio del rock e frontman della band Love, e sul suo primo album solista 'Vindicator' del 1972. L'autore racconta aneddoti personali e la vicenda umana di Lee, ripercorrendo i successi e le difficoltà del musicista. 'Vindicator' è definito un lavoro solido, con un mix di hard rock, blues e sperimentazioni sonore, un capolavoro tuttora amato dai fan più accaniti. L'opera viene celebrata come un tributo al talento e alla complessità di un artista sottovalutato dal grande pubblico. Infine, la recensione si apre con un ricordo personale legato a Vasco. Ascolta 'Vindicator' e riscopri un capolavoro nascosto del rock.

 Blues è l'unico documento non live nella mastodontica e disorganizzatissima discografia postuma di Jimi Hendrix che merita di essere ascoltato.

 Hendrix non cambia le regole della chitarra elettrica, semplicemente le infrange tutte.

La recensione analizza 'Blues', album postumo di Jimi Hendrix, come un ritratto fedele e crudo del suo legame profondo con il blues. L'autore evidenzia un Hendrix visionario, autentico e libero dalle costrizioni commerciali, valorizzando l'importanza di questo lavoro nell'illustrare le radici musicali del chitarrista. Viene anche ricordata la sua influenza rivoluzionaria nel rock e il contesto storico delle sue indimenticabili performance. Ascolta 'Blues' di Jimi Hendrix e scopri la vera essenza del mito.

 La mia adorata “Black Dog” è una magnifica coltellata allo stomaco, una versione splendida che tutti abbiamo cantato insieme.

 Robert ti parla un attimo, canta... e ti cattura.

La recensione racconta il concerto di Robert Plant a Milano con uno stile personale e intimo, raccontando sia le emozioni legate alla musica che quelle legate a difficoltà personali come l'ansia. Viene sottolineata la forte carica emotiva e la qualità vocale di Plant, nonché la comunione con un pubblico di tutte le età. Il concerto è descritto come un evento storico capace di coinvolgere e commuovere. Scopri la magia di Robert Plant dal vivo e vivi un’esperienza unica nel rock.

 Perché non me ne canti una? Così lui cantò Moonlight Drive, e quando ne ebbi ascoltato le prime quattro frasi, dissi Urca, questo è il più bel testo che abbia mai sentito per una canzone rock’n’roll.

 La doppietta The Doors/Strange Days del 1967 ha pochi eguali nella storia del Rock.

La recensione celebra 'Strange Days' dei The Doors come un album fondamentale del rock psichedelico del 1967, sottolineandone la profondità artistica e le atmosfere cupe. L'autore racconta la genesi delle canzoni, il contributo di Jim Morrison e il valore rivoluzionario del disco, giunto al suo 50° anniversario con una deluxe edition ricca di dettagli. La copertina e la produzione artistica sono raccontate con passione, evidenziando il contesto storico e culturale dell'epoca. Scopri la magia psichedelica di Strange Days e rivivi il mito dei The Doors oggi stesso!

 La tecnica di Jeff Healey fu molto particolare: egli appoggiava la chitarra sulle ginocchia e la suonava con le dita di entrambe le mani, creando un effetto molto sorprendente e sbalorditivo.

 "...Can You See The Light?" Cantava lui della luce senza poterla vedere, facendola solo risplendere con il suo immenso talento.

La recensione celebra l'album d'esordio 'See The Light' della Jeff Healey Band, evidenziando il talento unico di Jeff Healey, chitarrista cieco fin dall'infanzia. Il disco offre un potente connubio di blues e rock, con una tecnica chitarristica sorprendente e una voce profonda ed emozionante. Brani come 'Nice Problem to Have' e 'Angel Eyes' sono esempi della grinta e della sensibilità dell'artista. L'album è un omaggio al coraggio e alla passione di Healey, recentemente scomparso. Ascolta 'See The Light' e lasciati emozionare dal blues di Jeff Healey.

 «A pervadere e orientare tutte le canzoni dell’album è il sentimento della fine, indissolubilmente collegato a quello del passaggio, della transizione, del viaggio verso un altrove.»

 «Una straordinaria metafora della creazione artistica e del suo potere eternatore e salvifico di fronte al disfacimento del tutto.»

La recensione celebra 'Rough and Rowdy Ways' come un possibile congedo poetico di Bob Dylan, prossimo agli ottanta. Il disco è ricco di riferimenti letterari e culturali e mescola blues, ballate e atmosfere rarefatte. Ogni brano racconta storie di passaggio, memoria e immortalità, offrendo una riflessione intensa sull’arte e la vita. Un album maturo e potente che testimonia la perseveranza creativa di un gigante del songwriting. Ascolta Rough and Rowdy Ways e scopri l’ultima leggenda di Bob Dylan.

 Questo non è un disco per tutti. Se per voi la musica è puro intrattenimento, dimenticatevi di quest’uomo e della sua chitarra.

 Attraverso Robert Johnson, il diavolo in persona aveva sparso il seme cattivo del rock’n’roll in grembo al blues.

La recensione celebra 'King of the Delta Blues Singers' di Robert Johnson come un capolavoro leggendario, fondamentale per la storia del rock e del blues. Il disco, prodotto da John Hammond negli anni '60, risveglia un mito intriso di mistero e maledizione, influenzando artisti come Eric Clapton e Dylan. Il racconto intreccia la vita tormentata di Johnson con l’irresistibile fascino oscuro della sua musica, che ha segnato un'epoca e continua a esercitare un'influenza profonda. Un disco imperdibile per chi ama la musica autentica e passionale. Ascolta ora l'album leggendario che ha cambiato la storia del rock!

 I pezzi di questo lp formano una compatta colata lavica, stridente ed assordante, una lunga jam che puzza di zolfo e acido.

 Potenza, aggressività, Blue Cheer, MC5, Detroit sound, psichedelia, un chitarrista che macina riff come un ossesso, fuzz sempre al massimo, niente virtuosismi.

Orange Sunshine - Homo Erectus riporta in vita il sound autentico degli anni '60 con un rock garage grezzo e potente. Il trio olandese replica strumenti, metodi e atmosfere di quell'epoca, offrendo una colata sonora monolitica e sincera. L'album, pur non brillando per originalità, si distingue per immediatezza e autenticità, evocando le sonorità di Blue Cheer, MC5 e Black Sabbath. Un ritorno alle radici del proto-hard rock e alla psichedelia americana. Ascolta ora Orange Sunshine - Homo Erectus e rivivi il vero rock anni '60!

 “Il Blues è sofferenza, dolore, passione, anima, sesso.”

 “Come cazzo suona la chitarra quest’uomo?! E la voce?! Favolosa.”

La recensione racconta la vita drammatica e intensa di John Campbell, artista blues vero e passionale. Dall'incidente che ha segnato il suo corpo e la sua esistenza, alla musica come via di salvezza e riscatto, fino alla carriera intensa ma mai mainstream. L'album 'A Man and His Blues' è descritto come un'opera genuina e potente, esempio autentico del blues tradizionale. La narrazione unisce storia personale e apprezzamento musicale con un tono profondamente emozionale. Ascolta ora l'intensità di John Campbell, il vero spirito del blues!

 Kevin Coyne è stato l'uomo più sincero del mondo.

 La purezza della sincerità, quella è solo per i matti. E per i veri Artisti.

La recensione celebra 'Marjory Razorblade' di Kevin Coyne come un capolavoro unico di folk-blues e rock. Attraverso testi sinceri e irriverenti, l'album esplora tematiche complesse, ispirandosi anche al mondo delle malattie mentali. La sua musica spazia dal blues urbano a ballate folk emozionanti, offrendo un'esperienza autentica e intensa. L'autore ne sottolinea la purezza artistica e la forza espressiva, ponendo Coyne tra i grandi innovatori musicali. Ascolta 'Marjory Razorblade' e lasciati trasportare dalla poesia sincera di Kevin Coyne!

 "Fu proprio in quel buco di locale che i Doors posero le fondamenta per la loro breve, fulminante, intensa e grandiosa storia."

 "Jim aveva bisogno del contatto con il pubblico, il loro non era un concerto normale ma un vero e proprio rito in cui musica, frontman, pubblico e band diventavano un'unica entità."

La recensione descrive il prezioso live registrato nel 1966 al London Fog, locale di culto di Los Angeles dove i Doors posero le basi del loro successo. Nonostante l'audio grezzo e l'atmosfera da garage band, il disco rappresenta un documento storico fondamentale per comprendere l'evoluzione dei brani e l'ascesa di Jim Morrison come performer. L'album mostra una band in divenire immersa nella vibrante scena dello Sunset Strip, preludio alla leggenda che sarebbe venuta. Scopri le origini dei Doors con questo live unico e rivivi la magia del London Fog!

 "I'll Take Care of You è stata in maniera maggiore rispetto agli altri cd la nostra colonna sonora per quasi ogni massaggio quotidiano nel quale abbiamo discusso di tutto."

 "Ogni traccia è una stazione di un calvario che vi auguro di non dover mai provare."

La recensione descrive come l'album 'I'll Take Care of You' di Mark Lanegan sia diventato una colonna sonora essenziale per un difficile percorso di malattia e perdita familiare. Attraverso una narrazione personale e intensa, l'autore racconta la cura e l'amore verso un padre malato, con la musica di Lanegan che accompagna momenti di dolore e conforto. Un album che trasmette un lamento dolce e struggente, perfetto per chi affronta prove simili. Ascolta 'I'll Take Care of You' e scopri la forza della musica nel dolore.

 “Sembri un Elvis venuto dall’inferno”, ma forse parla di se stesso.

 “Mother Juno è un disco audace e potente, sinuoso e velenoso come un crotalo in agguato tra le rocce del deserto.”

Mother Juno, album del 1987 dei Gun Club, segna un cambio di rotta nel loro stile grazie alla produzione di Robin Guthrie. L’opera mantiene l’intensità lirica e musicale, con atmosfere oscure che riflettono la tormentata anima di Jeffrey Lee Pierce. Nonostante alcune critiche iniziali, l’album è oggi riconosciuto come una pietra miliare che fonde punk, blues e un tocco europeo. Pierce offre testi intensi e musiche potenti che raccontano temi di sofferenza, alienazione e autodistruzione, confermando il suo ruolo unico nel panorama rock. Ascolta Mother Juno per scoprire il lato più oscuro e potente del punk blues!

 Questo è il miracolo del blues, anzi real blues. Pochi accordi suonati all’infinito, brani che si arrampicano nelle emozioni.

 Non uscirò mai viva da questo blues.

La recensione riflette un legame profondo tra il recensore e la musica blues di John Lee Hooker nel suo live al Cafe Au Go-Go. Attraverso un racconto intimo, la musica diventa rifugio e accompagnamento nei momenti difficili, caratterizzata da voce profonda, chitarra ipnotica e puro real blues. Viene evidenziata la semplicità e l’intensità della performance, arricchita dalla presenza di Otis Spann al pianoforte. Ascolta ora il live autentico di John Lee Hooker e immergiti nel vero blues.

 Robert Johnson vende la sua anima al diavolo. È allora che riceve il talento in cambio della dannazione eterna.

 Se riconoscete queste copertine, 'King Of The Delta Blues Singers' e 'Volume II' sono già i vostri album preferiti, solo non li avete ancora mai ascoltati.

King of the Delta Blues Singers Volume 2 rappresenta la continuazione dell'eredità di Robert Johnson, la cui musica ha influenzato profondamente il blues e il rock. Pubblicato nel 1970 da Columbia, include sedici brani inediti e conferma l'immenso talento e la maledizione del bluesman. I testi e la musica evocano solitudine, oscurità e inquietudine, anticipando sonorità rock futuribili. Questa raccolta è imprescindibile per chi desidera comprendere le radici del rock e del blues rurale. Ascolta l’album e immergiti nell’autentico spirito del Delta Blues.

 Una lunga jam da cantina umida, un blues fuori dalla norma fatto per essere suonato alla sagra dei cetrioli sott’olio di Harrodsburg, Kentucky.

 Un apocalittico nonsense, un crescendo blues-rock a cui è impossibile resistere senza ballare.

La recensione esplora l'album d'esordio 'Old Man On The Bridge' dei King Kong, evidenziandone l'originalità nel panorama blues con un approccio spigliato e autoironico. Il testo sottolinea la particolarità della titletrack, definita un mantra blues-rock minimale ma coinvolgente. Il suggerimento è di immergersi in questo suono unico e fuori dal tempo, apprezzando l'atmosfera di una jam da cantina umida e privata da preconcetti. Scopri il blues unico e ironico di King Kong, ascolta 'Old Man On The Bridge' ora!

 John Campbell è la personificazione del diavolo in "Devil in my closet" che s’affaccia sull’inferno di "Couldn’t do Nothin’".

 Ogni volta che ascolto One Believer ho il rimpianto di non aver conosciuto quest’artista: è come l’intensa nostalgia di un amore che non si è mai potuto consumare.

La recensione celebra 'One Believer' di John Campbell come un album blues intenso e sincero, caratterizzato da una voce potente e liriche profonde. L'autore riflette sul fascino oscuro e il carisma del musicista, la sua vita tormentata e la tragica morte prematura. L'album è descritto come un viaggio emotivo nel cuore del Delta Blues, un'opera da ascoltare per chi cerca autenticità e sentimento nel blues. Ascolta One Believer e scopri il cuore oscuro del vero blues.

 «Vivere è volare, in basso e in alto, allora scrollati di dosso la polvere dalle ali ed il sonno dagli occhi».

 «Lo scrittore di narrativa deve rendersi conto che non è possibile suscitare la compassione con la compassione... A tutte queste cose bisogna dare corpo, creare un mondo dotato di peso e di spessore».

La recensione analizza il quarto album dei Cowboy Junkies, "Black Eyed Man" (1992), sottolineandone la maturità artistica tra country alternativo, blues e folk. Il disco mostra un songwriting più personale e un suono più deciso, ispirato dalla scrittrice Flannery O'Connor e dal tema della redenzione. Le ballate sono caratterizzate da una narrazione intensa e personaggi reali, con la voce eterea di Margo come punto centrale. L'album è un viaggio tra terra e cielo, realtà e mistero. Ascolta Black Eyed Man per immergerti in un viaggio musicale tra mistero e poesia.