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 E anche se non c’è la strada è musica di strada.

 Allora sei ubriaco senza aver bevuto, felice senza essere felice.

La recensione celebra l’album 'Stare Mesto' di Rhapsodija Trio come un viaggio emotivo fatto di ricordi, malinconia e poesia musicale. Tra riferimenti letterari e visivi, l’opera si rivela una musica intima, tra blues e folk, capace di evocare immagini e sentimenti profondi. Nonostante la semplicità dell’organico, la musica colpisce per la sua atmosfera calda e avvolgente, ideale per momenti di riflessione e nostalgia. Ascolta Stare Mesto e lasciati trasportare da emozioni senza tempo.

 Napoli è una regina stracciona, una madre crudele che caccia via i suoi figli ma, poi, non li lascia andare.

 Nino D'Angelo è un autore popolare e non Pop, e si cerchi di capire la differenza.

La recensione celebra "Terranera" come un piccolo gioiello che rappresenta la continuità e l'evoluzione di Nino D'Angelo, esponente di spicco della musica neomelodica napoletana. L'autore racconta la complessa storia di Napoli e di D'Angelo, evidenziando contraddizioni e radici profonde. Il disco è visto come un lavoro maturo, frutto di un percorso personale e artistico segnato da alti e bassi, ma sempre sincero e autentico. Ascolta Terranera di Nino D'Angelo e scopri un pezzo autentico di Napoli.

 Le «anime salve» di cui parla Faber non sono quelli che vanno in direzione ostinata e contraria... L’anima è un «bell’inganno», cioè non esiste, è un’illusione.

 La vita è compagnia, ma è anche grande solitudine. De Andrè si vede da fuori: «Mi sono guardato piangere in uno specchio di neve / mi sono visto che ridevo / mi sono visto di spalle che partivo».

La recensione offre un'analisi profonda e personale della canzone Anime Salve di Fabrizio De André, mettendo in luce la sua dimensione metafisica e poetica. L'autore riflette sul significato dell'anima e del tempo, riconoscendo la visione unica di De André che va oltre l'interpretazione comune. La canzone è vista come un viaggio solenne tra illusione, fallimenti e accettazione della vita, accompagnata da una melodia sobria e solenne. Scopri ora il significato profondo di Anime Salve di De André!

 La voce di Arooj è una cazzo di magia.

 Un ibrido dove il fuoco entra nello spazio vuoto della notte e il dolore diventa un’energia buona.

La recensione celebra l'album "Vulture Prince" di Arooj Aftab, sottolineandone l'unicità sonora e l'intensità emotiva. L'artista mescola jazz, folk e world music con una voce ipnotica e l'uso etereo dell'arpa. Il disco è descritto come un viaggio tra atmosfere mediorientali e spazi vuoti notturni, capace di far vibrare l'anima. L'autore racconta un'esperienza personale che evidenzia la potenza trasformativa della musica di Arooj e il suo stile audace, originale e raffinato. Ascolta Vulture Prince e lasciati trasportare dalla magia di Arooj Aftab!

 Musica in sé di una semplicità devastante, ma dal potere addittivo immediato e pericolosissimo.

 Disco che vi farà muovere tanto il culo quanto il cervello.

L'album 'World Music' dei Goat mescola ritmi africani, indiani e mediorientali con chitarre psichedeliche e voci soul-funk, creando un sound originale e coinvolgente. La musica è semplice ma ipnotica, capace di trascinare in un viaggio tra folclore e rock sperimentale. Una proposta fresca e potente che rappresenta una delle uscite più interessanti dell'anno. Ascolta 'World Music' dei Goat e lasciati travolgere da ritmi ipnotici e psichedelia pura!

 Questi ragazzi saranno campioni del mondo sotto la torre Eiffel, canta Kali – in barba alla scaramanzia.

 Il 4-3-1-2 (4-4-2, pardon) è atrofizzato da un’imbarazzante lentezza di manovra, Hristo appare fuori forma, il gioco latita e l’attacco è sterile.

La recensione riflette sull'inno bulgaro 4-4-2 di Kali presentato per i Mondiali di Francia 1998, inserito in un contesto calcistico e musicale degli anni '90. Viene evidenziato il contrasto con l'inno italiano di Baglioni e il periodo storico difficile della nazionale bulgara. La recensione miscela ricordi sportivi, musicali e sociali sottolineando la carriera di Kali e l'evoluzione della scena musicale Calga, sempre più contaminata da stili moderni. Scopri la storia dietro l'inno bulgaro di Kali e rivivi gli anni magici del calcio mondiale!

 Il risultato di questi balzani esperimenti è una pietanza allucinogena ed amorfa dagli effluvi inebetenti e... Spaziali.

 Non aspettatevi niente in particolare da questo cd, dunque... è il viaggio che va goduto così com’è, senza aspettative d’approdo.

Jurassic Shift è un capolavoro psichedelico degli Ozric Tentacles che mescola progressive, space rock, elettronica e folk in un viaggio sonoro senza limiti. L'album sorprende per la varietà e la creatività, regalando tracce ipnotiche e stratificate. Consigliato a chi cerca un'esperienza musicale unica e avventurosa. Lasciati trasportare nel viaggio sonoro unico di Jurassic Shift, ascoltalo ora!

 La loro proposta non nasceva per essere antitetica a quella dei punk, semplicemente ne esaltava la parte ironica e goliardica ed attenuava quella eversiva eviscerale.

 Un quintetto di musicisti nomadi con spiga di grano in bocca e cappello da cowboy che ci tende la mano e ci invita a bordo del loro Volkswagen Bulli.

La recensione celebra il terzo album dei Camper Van Beethoven come un capolavoro di roots rock che fonde punk, world music e influenze folk/country. La band californiana del 1986 si distingue per la sua capacità di creare un ponte tra culture e sfuggire alla frenesia urbana con un sound camaleontico e giocoso. L’album riflette un amore per la natura, la tradizione e la spensieratezza, rivisitando i valori classici in chiave contemporanea ed originale. Ascolta ora l’album e vivi il viaggio musicale unico dei Camper Van Beethoven!

 Un blues alla fine del mondo. Dal cuore della terra.

 Quella strana forma di blues, generato da una improbabile strumentazione acustica.

La recensione celebra "Talking Timbuktu", l'album che unisce il blues americano alle radici musicali del Mali. La collaborazione tra Ali Farka Toure e Ry Cooder crea un equilibrio naturale e atmosferico, immerso in suoni etnici e malinconici. I testi cantati in diverse lingue locali arricchiscono l'opera, premiata con un Grammy nel 1995. Il disco è un viaggio musicale intenso e coinvolgente, lontano da stereotipi e clichè esotici. Ascolta Talking Timbuktu e immergiti nel blues dal cuore del Mali!

 Un ascolto scioccante, un album innovativo e coraggiosissimo.

 Un disco da portarsi sull'isola deserta, da regalare ai propri figli perché sappiano e non vengano sommersi dal ciarpame musicale e culturale.

Peter Gabriel IV (1982) è un album innovativo e coraggioso che ha segnato profondamente la sensibilità artistica di molti. Con sonorità tribali e l'uso avanzato del Fairlight, Gabriel affronta temi antropologici, culturali e politici in modo intenso e personale. Brani come "San Jacinto" e "Shock The Monkey" emergono per forza emotiva e lirismo. L'opera è tuttora considerata una pietra miliare della world music e della sperimentazione sonora. Ascolta Peter Gabriel IV e scopri un capolavoro di musica innovativa e intensa!

 Questo gruppo rappresenta anch'esso a livello di meta-analogia, un vero e proprio 'magma' sonoro apparentemente inarrestabile e infinito.

 Il mio consiglio è quello di ascoltarli gradualmente per poterli 'assimilare' meglio.

La recensione esplora i due album di Ozric Tentacles, 'Aborescence' e 'Become The Other', descrivendoli come un viaggio sonoro ipnotico e originale. La musica, ricca di influenze progressive e psichedeliche, offre brani energici e meditativi. L'autore consiglia un ascolto graduale per apprezzarne la complessità, sottolineando la perizia degli esecutori e la cura artistica. Il voto complessivo è positivo con una valutazione di 3,8 su 5. Scopri il sound unico di Ozric Tentacles con questo doppio album!

 «Anastasis deriva dal greco e significa 'resurrezione': questo è quanto trovate scritto dappertutto.»

 «I Dead Can Dance ritrovano il giusto equilibrio tra l’etnico e il gotico, e ci regalano un lavoro che bisogna annoverare tra i migliori di questo 2012.»

Anastasis segna il ritorno a un album dei Dead Can Dance dopo sedici anni, proponendo un percorso musicale profondamente meditativo e ricco di influenze culturali. Il disco unisce elementi etnici, gotici e orientali, con testi e sonorità che invitano a una riflessione interiore. La critica sottolinea la riuscita dialettica tra le componenti musicali e la qualità complessiva del lavoro, pur evidenziando alcune parti troppo dilatate. L'album rappresenta una rinascita del duo e una degna conclusione di una carriera maestosa. Scopri il viaggio sonoro e metafisico di Anastasis, l'album che celebra la rinascita dei Dead Can Dance.

 "That german hippy group (Embryo) where Mal (Waldron) use to play; they are doing interesting things. You know man? They are creative, good musicians, just playing good shit." - Miles Davis, 1975

 "Opal, il primo di una lunga serie di meravigliosi album che ogni appassionato di musica dovrebbe, almeno per una volta, ASCOLTARE."

Opal (1970) degli Embryo è un album di straordinaria creatività che fonde jazz, psichedelia e influenze etniche mediterranee e mediorientali. Con fiati avvolgenti, percussioni tribali e chitarre elettriche cadenti, il disco si distingue per atmosfere calde e sperimentali. Brani come "People From Out The Space" mostrano un free jazz selvaggio e cosmico. Un capolavoro imprescindibile per gli appassionati di musica progressiva e sperimentale. Ascolta Opal degli Embryo e immergiti in un viaggio sonoro unico e sperimentale.

 Fa che l’amore riempia interamente, perché solo questo porta ad una trasformazione.

 Mai lei non sa, amico, cosa perse, un amore sincero e puro di un uomo scuro come me.

La recensione racconta il disco Tucumã di Vinicius Cantuaria, un'opera di bossanova arricchita da collaborazioni con artisti di spicco come Bill Frisell e Arto Lindsay. Viene sottolineato il valore emozionale della canzone 'Amor Brasileiro', definita una perfetta canzone strappacuore, e un altro capolavoro, 'Vivo isolado do mundo'. Il disco risulta amato per la potenza lirica e la nostalgia che trasmette, anche se alcune tracce sono meno memorabili. Un invito ad ascoltare un lavoro intimo e sensibile, ideale per chi cerca emozioni profonde. Scopri l'intensità di Vinicius Cantuaria e lasciati emozionare da Tucumã.

 Il primo pinguino non si scorda mai...

 Senza fretta però. Tutto il repertorio che si conviene a un’orchestrina: ariette popolari, esotismi d’antan, visioni atmosferiche, piccoli mantra.

La recensione celebra l'album 'Broadcasting From Home' dei Penguin Cafe Orchestra, evidenziandone l'atmosfera folk e malinconica, la naturalezza e la spontaneità che emergono dal suono. L'opera viene descritta come un piccolo miracolo di equilibrio tra ordine e libertà, capace di trasportare l'ascoltatore in uno spazio di rilassatezza e casa. Una musica che invita alla pausa e alla riflessione, con melodie semplici ma cariche di magia delicata. Ascolta ora l'incanto folk di Penguin Cafe Orchestra e rilassati con Broadcasting From Home.

 Ti sembra di percorrere un'autostrada con tante uscite, ma che alla fine ti riportano sempre allo stesso punto di partenza.

 My name is Bond, James Bond.

La raccolta "Best Of Bond... James Bond: 50 Years - 50 Tracks" celebra mezzo secolo di colonne sonore iconiche dedicate a 007. Con brani originali della John Barry Orchestra e hit interpretate da artisti come Shirley Bassey, Madonna e Jack White, il disco racconta l'evoluzione musicale del celebre agente segreto. Una compilation che unisce musica e cinema, evocando atmosfere epiche e mai superate. Perfetto per gli appassionati di Bond e della musica da film. Ascolta ora la raccolta che celebra 50 anni di musica di James Bond!

 Yoga non è un album che colpisce subito ma col tempo ha assunto uno status di culto fra gli appassionati del gruppo tedesco e delle filosofie orientali.

 È uno di quei rari album che non si limitano a intrattenere: trasformano.

Yoga dei Popol Vuh è un album che si distacca dalle sonorità tipiche del gruppo per abbracciare radici della musica classica indiana, creando un'esperienza meditativa e spirituale profonda. Il disco, nato quasi per caso durante sessioni con musicisti indiani, si è ritagliato uno status di culto. L'Harmonium di Florian Fricke funge da ponte tra Oriente e Occidente, mentre la qualità del vinile PDU esalta l'intimità dell'opera. Un tesoro sonoro per chi cerca una dimensione di quiete e trasformazione sensoriale. Esplora Yoga e lasciati avvolgere dalla sua magia sonora.

 Neanche la corda più pregiata può essere tirata all’infinito.

 Il tocco finale che trasforma un disco né carne né pesce in una ruffiana operazione commerciale natalizia è la corale denominata "Oiche Chiuin".

La recensione evidenzia come Enya confermi ancora una volta la sua formula musicale consolidata fin dal 1988, ma con una mancanza di idee e innovazione che rende questo album poco fresco e troppo ripetitivo. La tecnica è impeccabile, ma le melodie risultano scontate e le atmosfere, pur rilassanti, non riescono a emozionare come in passato. Alcuni brani natalizi appaiono forzati, trasformando il disco in un'operazione commerciale poco originale. Scopri perché questo album di Enya delude i fan storici e cosa aspettarti dal suo sound.

 "La musica folkloristica è quella che fa il popolo per divertire le classi sociali più elevate. La musica etnica invece è quella che fa il popolo per se stesso."

 "Nella mia vita vedrò musicisti migliori di questi ma l'atmosfera e la magia che mi hanno offerto stasera non me la darà probabilmente nessuno!"

La recensione racconta il concerto di Antonello Salis e Mimmo Epifani al Roccella Jazz Festival, evidenziando l'energia e la magia create dalla loro musica etnica e improvvisata. Salis stupisce con la sua fisarmonica mentre Epifani coinvolge il pubblico con brani popolari del Salento, culminando in una memorabile session finale sotto la pioggia. Un'esperienza che unisce tecnica musicale e emozione, con grande partecipazione degli spettatori e un'atmosfera autentica e coinvolgente. Scopri l’emozione della musica etnica dal vivo, non perdere questo concerto straordinario!

 La loro musica stempera con eleganza e virtuosismo passione e tecnica sopraffina, espressività e improvvisazione.

 Un disco che vi farà sognare... che vi farà pensare quanto sia meravigliosa la musica.

La recensione celebra "Winter Light" degli Oregon come il vertice creativo e tecnico della band, esaltando la raffinata fusione di jazz acustico, fusion e new age. Attraverso strumenti insoliti e melodie visionarie, l'album offre un viaggio sonoro delicato e coinvolgente. L'autore sottolinea la maestria individuale dei musicisti e la loro capacità di creare un'esperienza musicale emotiva e tecnica. Ascolta Winter Light degli Oregon e immergiti in un capolavoro jazz unico nel suo genere.