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 Il gran cerimoniere del racconto, manco a dirlo, è sua maestà il Tempo che ruba per sempre pezzi di vita ma con perfida clemenza concede il beneficio del ricordo.

 Solo nelle canzoni o nelle poesie ci si può permettere d'aspettare all'infinito qualcuno o qualcosa.

La recensione racconta un viaggio personale tra i ricordi di un adolescente degli anni '80, segnato dalla scoperta della musica dei The Cure e della loro canzone 10.15 Saturday Night. Attraverso immagini vivide e aneddoti di scuola, emerge un sentimento malinconico ma affettuoso, dove il tempo diventa il protagonista che ruba e dona memoria. L'autore intreccia la propria crescita e voglia di emancipazione con una colonna sonora che ancora oggi incanta e accompagna. Scopri con noi il fascino senza tempo di The Cure e rivivi i ricordi degli anni '80.

 «Il punk era davvero il meglio de lo meglio»

 «Io non concepisco, diceva Baudelaire, un tipo di bellezza in cui non vi sia infelicità»

La recensione celebra Ultravox! Ha! Ha! Ha! come un disco rivoluzionario che fonde punk, caos e intelligenza in un unico capolavoro musicale. L'autore ricorda con nostalgia la figura carismatica di John Foxx e l'importanza dell'album nel contesto culturale e musicale degli anni '70. Il disco è descritto come audace e malinconico, con una ballata finale che esprime la sublime malinconia del futuro. Un omaggio sentito alla musica di una generazione di outsider e alla loro lotta di identità. Scopri l'energia e la malinconia di Ultravox! Ha! Ha! Ha! ascoltando questo capolavoro punk.

 La purezza in musica traducendo il titolo dell’Ep.

 Non ho mai trovato nessuna band paragonabile a loro: unici, irripetibili, magistrali.

La recensione racconta come l’EP 'Purity' dei The God Machine rappresenti una pietra miliare del rock alternativo anni '90, mescolando potenza sonora e malinconia. L'autore condivide momenti di difficoltà personali trovando conforto nella musica del trio californiano trapiantato a Londra. Con brani intensi e memorabili, l’EP si distingue per la sua originalità e forza espressiva, sottolineata dall’improvvisa fine prematura della band. Scopri l'intensità unica di The God Machine e lasciati conquistare da 'Purity'.

 Per me il tuo inconscio ha correlato il senso arcaico di T.R.E alla modernità e evoluzione del Giappone, quasi stesse ammirando il futuro con uno sguardo rivolto verso il passato.

 Ciò che deve accadere accade.

La recensione intreccia l'ascolto dell'album 'Tabula rasa elettrificata' dei Consorzio Suonatori Indipendenti con un importante viaggio in Giappone. L'autore racconta un'estate 2015 ricca di scoperte e sentimenti, dove la musica diventa colonna sonora di momenti speciali. La visita a Hiroshima e le sensazioni provate esprimono una profonda riflessione sul progresso e la memoria storica. L'album viene percepito come capace di evocare un senso arcaico ma moderno, un legame personale che crea un'esperienza indimenticabile. Scopri l'album che ha ispirato un viaggio unico e emozionante in Giappone.

 Death and gloom diventa Death in June: un misunderstanding favoloso, una specie di dono del cielo.

 Pochi come i Death in June hanno raccontato la tragicità della vita e, alla fine, il salvagente migliore è quell'incredibile bellezza che dà i brividi.

La recensione racconta il concerto storico dei Death in June a Bologna nel 1985, un evento immerso in un'atmosfera cupa e carica di simbolismi controversi. L'autore descrive un mix di dark wave e folk oscuro, sottolineando la potenza tragica e l'incredibile bellezza dell'opera. La narrazione si sofferma anche sugli aspetti estetici e politici, offrendo un'analisi profonda dell'esperienza musicale e visiva. Scopri l'intensità unica di Death in June e immergiti nel loro oscuro mondo musicale.

 Spolpati e ridotti all'osso. Carne da cannone. Cani neri che si contendono gli ultimi brandelli.

 Di tutti i veri amori, non è meglio il ricordo?

La recensione analizza le Personal Mixes di Martin Hannett dei Joy Division, evidenziando il valore artistico e la complessità emotiva dietro le registrazioni imperfette. Sebbene l'autore riconosca la grandezza del lavoro di Hannett e della band, critica la commercializzazione postuma e la scarnezza di alcuni contenuti. L'opera viene vista come un ricordo affascinante ma freddo, destinato soprattutto agli appassionati più ossessivi. Scopri le sfumature nascoste dei Joy Division con le personal mix di Hannett!

 Hellfire è un disco che richiede molto all’ascoltatore.

 L’album è densissimo di idee e il materiale a cui Greep e soci attingono è estremamente vario.

Hellfire è il terzo album dei Black Midi che mostra una maturazione sonora decisa e un mix di generi e influenze che vanno dal post-punk al progressive rock. L'album è complesso, denso di idee e arrangiamenti sofisticati, ma a volte dispersivo. Le performance strumentali sono straordinarie e la band sembra consolidare un proprio linguaggio musicale distintivo. Nonostante alcune imperfezioni, Hellfire si conferma come il disco più interessante della band fino ad oggi e una delle uscite chiave del 2022. Immergiti nel caos e nella creatività di Hellfire, l'album imperdibile dei Black Midi!

 Bobby Joe Long's Friendship Party sono un disturbo della personalità narcisistica, una band fantasma dalle filastrocche tetre e crude, ripetitive, ipnotizzanti.

 Il buio è la mia culla, il dress code del pervertito: in una Roma Est avvolta perenne dal fitto mistero, dove il fatto non fa cronaca, io indosso un mantello nero.

La recensione esplora l'album "AOH!" di Bobby Joe Long's Friendship Party, un progetto musicale sintetico e oscuro proveniente dalla periferia romana. La musica è descritta come un mix ipnotico di synthpop, darkwave e influenze cyberpunk, abitata da atmosfere inquietanti legate al disagio esistenziale e a riferimenti al true crime. La band è vista come un fenomeno alienato e provocatorio, che racconta una Roma Est desolata e senza futuro, ma con uno stile unico e coinvolgente. Il disco si distingue per la sua forte componente narrativa e sonora, capace di catturare un pubblico underground. Scopri ora il synthpop oscuro e disturbante di Bobby Joe Long's Friendship Party!

 "Il vuoto dentro e dietro le tracce di 'Closer' poteva darmi l’empatia e l’aiuto di cui avevo bisogno."

 "Ian era uno 'Weary inside', un uomo sfinito dentro."

La recensione descrive 'Closer' dei Joy Division come un’esperienza catartica, capace di accompagnare chi attraversa un momento di difficoltà. L’autore condivide una riflessione intima sul vuoto emotivo, trovando nell’album una fonte di empatia e conforto. Brani come 'Twenty Four Hours' e 'The Eternal' vengono valorizzati per la loro intensità emotiva. L’ascolto diventa una passeggiata introspettiva che celebra la grandezza artistica della band nonostante la tragedia di Ian Curtis. Ascolta 'Closer' e lasciati avvolgere dalla sua intensa profondità emotiva.

 Peeping Drexels riescono a realizzare un pop esclusivo, ricco di feedback e colonne acide, intermezzi chiarificatori.

 Momenti funky sbrodolosi, una voce sbiascicante e putrida ma talmente corretta che alzo le mani.

La recensione descrive l'album 'Bad Time' di Peeping Drexels come un'esperienza musicale intensa e originale, capace di fondere dance punk, no-wave e funk in modo esclusivo. L'autore esprime un rapporto personale e liberatorio con la musica, evidenziandone la voce particolare e la ricchezza sonora. Non manca un tocco di frustrazione quotidiana che si scioglie con l'ascolto del disco. Scopri l'album unico di Peeping Drexels e lasciati conquistare dal loro sound!

 Per sempre mi dico che non capirò questo disco. Perché per il sottoscritto segna la tragedia dei limiti dell’età, delle orecchie, delle connessioni neuronali.

 Quando il post-punk riesce a fondersi a ninne nanne sotto acidi per me la cifra stilistica è quella dei giganti.

La recensione esplora l'album d'esordio dei The Walkmen, 'Everyone Who Pretended to Like Me Is Gone', enfatizzando la sua atmosfera nevrotica e invernale. Viene descritta la solitudine percepita dall'autore, riflessa nelle sonorità post-punk dell'album e nella voce particolare di Hamilton. Nonostante la complessità del disco, l'autore promette di riascoltarlo con orecchie nuove. Un lavoro che mescola nostalgia, cruda realtà e sperimentazione sonora. Scopri il post-punk evocativo dei The Walkmen, ascolta ora!

 "Il sesso di Dennis Leigh come icona barocca in una discarica di vecchie pellicole di Fritz Lang."

 "Si può essere Post Punk, prima del Punk. Si può essere ancora glam, dopo il tramonto dei New York Dolls."

La recensione celebra l'album d'esordio di Ultravox! come un'opera visionaria e anticipatrice del post punk e glam. Con influenze di Bowie, Brian Eno e atmosfere no wave, l'album fonde passato e futuro in paesaggi sonori unici. La voce di Dennis Leigh e la produzione di Steve Lillywhite catturano un momento di transizione musicale e culturale, rendendo Ultravox! un capolavoro precoce e sperimentale. Ascolta l'album Ultravox! e scopri il post punk alle origini.

 Un pezzo catramoso e al contempo liscio come l’olio, arpeggi Slint-iani e contrappassi tra sax e violino; una piacevole costante.

 For the First Time è un baillame organizzato, la storia del prog fatta a disco.

La recensione celebra 'For The First Time', il primo album di Black Country, New Road, definendolo un'opera prog intricata e innovativa, contaminata da klezmer e influenze post-rock. Il disco si distingue per arrangiamenti sofisticati e una scrittura intensa, riflesso della scena londinese alternativa. L'autore evidenzia il talento del gruppo nel mescolare generi e l’evoluzione rispetto ai singoli precedenti, sottolineando anche la qualità vocale e la consapevolezza artistica della band. Scopri l'innovazione prog di Black Country, New Road, ascolta 'For The First Time' ora!

 È di grandissima lunga il festival migliore che abbia mai visto, ed ogni volta migliora, da più di due decenni.

 Non importano i problemi tecnici, la musica sta qua nel cuore e la gente affollata davanti al palco è lì per urlare nella notte umbra quanto le canzoni dei Raein li abbia segnati dentro.

Italian Party '24 si conferma il miglior festival punk italiano, capace di unire musicisti, pubblico e staff in un'atmosfera di festa e condivisione. Nonostante difficoltà logistiche, l'evento a Montone ha offerto performance intense e coinvolgenti. La passione e l'impegno di To Lose La Track creano ogni anno un vero miracolo underground, rendendo il festival un punto di riferimento imprescindibile per la scena emo e post-hardcore italiana. Non perderti Italian Party: vivi il cuore della scena punk italiana, ti aspettiamo a Montone!

 Infinite son le vie, infinite le possibilità. Ad esempio, può una compilation di smandapppati gruppi punk e post punk viennesi (datata 1981) essere un capolavoro? Ebbene sì.

 Il risultato alla fine è una specie di improbabile bignamino vergato da amanuensi piuttosto febbricitanti... la clamorosa energia, la freschissima freschezza. Roba che resuscita i morti.

La recensione celebra "Die Todliche Dosis", una compilation punk e post-punk viennese del 1981, per la sua energia fresca e la sua capacità di evocare un caos creativo ma efficace. Il sound oscilla tra rudezza e sperimentazione, offrendo un viaggio autentico negli anni '80. L'autore esalta la vitalità e l'originalità della scena, sottolineando come la musica riesca a resuscitare la passione punk. L'uso dell'idioma austro-tedesco si rivela perfetto per queste sonorità uniche. Una visione nostalgica ma vibrante di un'epoca irripetibile. Scopri ora l'energia travolgente del punk viennese anni '80 con Die Todliche Dosis!

 Da un’idea generale si improvvisa, si arriva a qualcosa e poi lo si fa di tutto per rovinarlo.

 A volte accade che l’inascoltabile e il meraviglioso si incontrino a metà strada.

Braindrops dei Tropical Fuck Storm è un album che abbraccia il caos musicale, creando un pasticcio sonoro affascinante e imprevedibile. Le ballate più riuscite come Maria 63 raccontano storie strane e intense, mischiando blues, folk e noise. Tra groove energici e atmosfere cupe, la band riesce a incantare con un mix di improvvisazione e controllo emotivo. L'altalena vocale maschile e femminile aggiunge ulteriore fascino a un lavoro complesso ma coinvolgente. Scopri l'affascinante caos sonoro di Braindrops, lasciati coinvolgere dal viaggio dei Tropical Fuck Storm!

 "I Pylon mi facevano ballare, mi facevano 'sballare'."

 "La scaletta ondivaga di questo ciddì, fra hit cinefile di film mai girati e proto-electro, metaforizza il disincanto verso una società che dimentica i propri eroi."

La recensione esplora l'album 'Chomp More' dei Pylon, simbolo underground degli anni '80, capace di evocare forti emozioni e nostalgie. Viene descritto come un mix originale di wave, punk e proto-electro, capace ancora oggi di coinvolgere e ispirare. La narrazione emotiva collega la musica a ricordi personali, sottolineando l'importanza della band nel panorama alternative. Un'ode a un gruppo ristretto ma influente, spesso dimenticato dalle mode passeggere. Ascolta 'Chomp More' e riscopri l'energia autentica dei Pylon!

 Una linea nervosa, sempre sul chi vive. La tensione costante. E poi l’onda, l'onda esplosiva.

 Meglio, molto meglio ascoltare i Detonazione.

La recensione esalta Detonazione come un classico italiano della new wave post-punk, arricchito da un forte imprinting jazz e progressive. Il disco unisce tensione, sperimentazione e riferimenti culturali, con influenze che vanno da Zappa a James Senese. Il risultato è un album imprevedibile e coinvolgente, capace di trasmettere dissonanza sonora e di pensiero. Un’opera imprescindibile per gli amanti del genere e della musica d’avanguardia italiana. Scopri l’energia unica di Detonazione e immergiti nel post-punk italiano d’avanguardia!

 “Suona più velocemente, ma più lentamente”, diceva Martin. La bellezza non ha spiegazioni, se non insensate.

 “To Each” è un capolavoro. Il suono possiede una strana qualità immateriale, decantazione dice qualcuno, quintessenza dice qualcun altro.

La recensione celebra 'To Each' degli A Certain Ratio come un capolavoro che unisce funk, post-punk e jazz in atmosfere fredde e sospese. Il sound è descritto come una radiografia emotiva con profondi riferimenti artistici e poetici, sottolineando la produzione innovativa di Martin Hannett. L'album evoca immagini malinconiche e un groove capace di essere contemporaneamente triste e coinvolgente. Ascolta 'To Each' per un viaggio unico tra funk, post-punk e atmosfere gelide.

 "The cost for recording Alien Lanes, if you leave out the beer, was about ten dollars."

 «Amabile idiozia o geniale sconclusionatezza? Oppure la loro sintesi e superamento?»

Alien Lanes è un album cult dei Guided by Voices, caratterizzato da un'estetica lo-fi e una produzione economica ma ricca di creatività. Robert Pollard registra con passione e spontaneità, dando vita a tracce brevi e intense che uniscono garage rock, punk e psichedelia. Il disco è celebrato per la sua originalità e per aver segnato la svolta del gruppo nel panorama indie. L'approccio amatoriale si traduce in un risultato autentico, fatto di piccole gemme sonore e atmosfere familiari. Ascolta Alien Lanes e immergiti nell'intensità lo-fi dei Guided by Voices!