Quando penso alle ultime sconfortanti prove di Terence Hill in versione Don Matteo mi viene la malinconia. Riesce quasi incredibile pensare che il prete della serie televisiva sia stato in gioventù nientemeno che Trinità (la "mano destra del Diavolo"), un indolente personaggio del west nonchè infallibile e velocissimo pistolero e grande dispensatore di botte (finte) ai lestofanti dei due film e di grasse e sonore risate a noi spettatori. La combinazione tra lui, l'indolente cercatore di rogne e di grane di ogni genere, e il burbero, ma sotto sotto buono, razziatore di cavalli nonchè finto sceriffo Bud Spencer alias Bambino era irresistibile.

Tutto comincia con Trinità addormentato sulla slitta (che si fa trascinare dal suo fido cavallo) fino a quando non giunge a una stamberga, dove una mucca sul tetto fa bella mostra di sè. All'interno trova, oltrechè il cibo (i soliti fagioli), un oste diffidente ("se puoi pagare, posso darti un piatto di fagioli"), due bounty killers e un messicano ferito, loro prigioniero. Si assiste a una buona mangiata (un intero padellone di fagioli) e a una buona bevuta con rutto incorporato (notare la clamorosa sproporzione tra la grossa bottiglia piena che viene svuotata e il piccolo bicchiere che viene riempito fino all'orlo).

Dopo avere esaudito i bisogni dello stomaco, Trinità esaudisce i bisogni del suo spirito facendo fuori i due bounty killers e portandosi via il messicano ferito che gli racconta la sua vicenda ("Mi esposa estava al fiume, senor, a lavar, un gringo la aggredì e la voleva...". Giunto in uno sperduto villaggio, vi trova il fratello Bambino, insediatosi abusivamente come sceriffo nell'attesa di essere raggiunto dai suoi complici Faina e il Timido per andarsene poi in California a fare qualche "buon colpo". Ovviamente Bambino ha in giro qualche nemico, e Trinità lo trova impegnato in un "duello" con tre pistoleri che gli intimano di liberare un loro amico, in galera per tentata violenza carnale sulla moglie del giudice. La scena si svolge sotto gli sguardi divertiti del Maggiore Harriman e dei suoi scagnozzi, pronti a scommettere su chi sarà il prossimo sceriffo, ma per la loro cocente delusione, a soccombere sono proprio i tre pistoleri.

Dopo un'abile dimostrazione di chirurgia far-westiana con il messicano che finisce guarito dalla ferita, ma completamente sbronzo, Bambino va a farsi un bagno accompagnato dal vecchio Jonathan, adibito alla cura dell'ufficio dello sceriffo ("Era dallo straripamento del Pecos che non vedevo tanto sudiciume..."). Trinità non manca di andare in giro per il villaggio a provocare guai ("Un magazzino devastato, due teste spaccate come zucche al sole, un uomo castrato e un ferito, il tutto in due ore che ti ho lasciato solo! Due ore!!"). Bambino, in realtà, non vede l'ora che il fratello rompiscatole se ne vada dal paese, ma capisce dall'inizio che la cosa non avverrà tanto facilmente. Quindi lo impegna nella lotta contro il maggiore Harriman e contro la sua banda ("di RUBAGALLINE"). Il maggiore, influente uomo di malaffare, vuole sgomberare una grande vallata vicino al villaggio da una pacifica comunità di Mormoni che vi si era insediata, per usarla come ricovero per i suoi cavalli.

Ovviamente Bambino, più che alla pace e alla quiete dei Mormoni, pensa ai cavalli del maggiore, mentre Trinità pensa alle due più splendenti bellezze del Gruppo, Sara e Giuditta, che lo blandiscono dopo averlo visto all'opera mentre difendeva uno di loro contro due scagnozzi. Non può mancare nemmeno la banda di scombiccherati ladroni messicani di Mescal, che ogni tanto sconfinano per una minestra e per prendere a sonori scapaccioni i poveri Mormoni. Peccato che un giorno Mescal tenti di prendere a sberle il Mormone sbagliato (Bambino) e ne ricavi una sonorissima lezione.

Arrivano poi anche Faina e il Timido ad insegnare ai restii Mormoni come ci si difende dal Maggiore e dai suoi scagnozzi. Dopo i primi maldestri tentativi, l'operazione ha successo e l'assalto finale del Maggiore (alleatosi nel frattempo con Mescal) e della sua banda si chiude con un'ingloriosa disfatta. Nel frattempo Trinità e Bambino riescono, con un abile sotterfugio, a rubare gli stalloni del Maggiore. Una volta portati gli stalloni nella grande valle, i Mormoni marchiano i cavalli con la complicità di Trinità e all'ovvia insaputa di Bambino, che si infuria a morte col fratello per abbandonarlo e andarsene verso la California con i suoi fidi Faina e Timido.

Il film è strapieno di battute assolutamente micidiali, non le sto a elencare perchè le sappiamo a memoria, dirò solo che due di quelle più notevoli le dicono, secondo me, il messicano sbronzo, dopo essere stato "operato" da Bambino: "Voi gringos siete dei bastardi! Volete le nostre donne, e se uno vi dà una coltellata vi offendete!", l'altra è il dialogo che sussegue al rimprovero di Bambino sulle due ore che lo ha lasciato solo: "Se avessi visto gli occhi di quelle ragazze... Sembravano cerbiatte impaurite", e Bambino: "Uh, due cerbiatte impaurite! Magari erano due bagasce in cerca di clienti!".

Una delle prime e più riuscite prove del regista Enzo Barboni, che si firma con lo pseudonimo E.B. Clucher, con la mitica coppia. Non tutti sanno che l'attore che doveva interpretare Trinità era Franco Nero, ma l'attore era impegnato nel film "Camelot", se ne dovette scegliere un altro e la scelta cadde proprio su Terence Hill. Scelta quanto mai azzeccata!!

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