Mi Chiamano Adrian Rudolph Valentine Aquilini, ma solo i professori al momento dell'esame o gli sbirri per verificare i miei precedenti penali. Il mio futuro sarà un frullato di sudori, odori e malumori ma non ci penso quasi mai. Ultimamente sogno spesso di fuggire da qualcosa o da qualcuno, come se avessi commesso una rapina,  la mia colpa è quella di non piacere agli altri, di non dire le parole giuste, di non possedere i beni materiali giusti. Qualsiasi cosa si dica risulterà incomprensibile per qualcuno, qualcun'altro la troverà di cattivo gusto, qualcun'altro troppo presuntuosa, qualcun'altro ancora poi, mi troverà poco coraggioso.

L'egoismo mi ha reso quello che sono, ma non riesco a smettere di pensare agli altri, penso sempre male ovviamente, sottovaluto tutti e tutto, e niente mi dona l'illusione di un'emozione se non il trovarmi di fronte alla morte. Per fortuna e per necessità rimango me stesso, solo, individualista, una scimmia evoluta(?) alla ricerca dello stipendio che mi faccia consumare il più possibile, che mi dia la possibilità di comprarmi un'iphone e recitare la parte del radical chic solo per convincermi di essere diverso, ma diverso da chi? chi vi conosce? chi siete? cosa vi ha portato da me? la noia, la voglia di provare a vedere se la mia vita scorre in modo divertente o è un lento insorgere di imprevisti, caos e pessimi errori come la vostra, più guardo gli esseri umani e più mi fate schifo, non è solo una questione di aspetto fisico, i vostri baffi, i vostri nei, il colore della vostra pelle, gli organi interni, gli organi genitali, il vostro fiato, la vostra ipocrisia e immoralità mi rendono felice di essere l'uomo laido che fingo di essere quotidianamente, con i miei rapporti frivoli, di convenienza, la mia solitudine, il mio procedere lento verso la morte, mentre voi viaggiate, siete "NOTAV" e votate il pd, io bestemmio e rimango locale in un mondo uguale.

L'unica cosa che mi rimane da fare è rigettare chi mi rigetta, quindi prendo di mira chiunque mi stia vicino, ho perso i freni inibitori e i tabù ed è tutto squisitamente vero, senza inganni, genuino, terra terra, mi contrappongo al bugiardo, al tatticismo, al piacere a tutti i costi, a chi? chi siete? esseri umani for profits, universitari figli di papà col posto assicurato, master, specialistiche, manifestazioni, giretti in bicicletta con i baffetti curati, convinti di essere fuori da un sistema che vi vuole così come siete, finti controcorrente, da sabato sera al party illegale e la domenica pomeriggio dal giapponese, ponete fine alla vostra libertà di parola, la vostra non è una vita è una scalata verso la mediocrità.

Fate schifo, voi i supermercati, i capitalisti e gli anticapitalisti, gli intellettuali e gli ignoranti, ma soprattutto odio chi scatta le foto, che arte con l'A minuscola, chi vi credete di essere, dovreste ritenervi fortunati ad avere la possibilità di schiacciare con un dito su un pulsante senza combinare danni, siete vuoti a prescindere, e tutto quello che una volta era veramente vissuto si allontana in una rappresentazione.

Elio Germano è sicuramente un bravo attore, ma chiunque abbia stretto amicizie in giro per Roma capirà bene che oggi i migliori attori ce l'hai vicino casa, e se siete un minimo sensibili vedrete che la fine del nostro pseudoamico, tanto bravo quanto spinto chissà da chi, la dovremmo fare un pò tutti, è un atto dovuto, un obbligo verso il pianeta che ci ospita, vi lascio con questa riflessione tanto macabra quanto stupida: e se per vivere in un mondo felice noi bipedi parlanti non dovremmo più esistere? Io finchè non amerò di nuovo, sogno e spero fortemente una magnifica catastrofe.

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