"Vorrei parlarvi di un disco veramente eccezionale, ultimo parto di uno dei miei gruppi preferiti. A ben venti anni di distanza dall'ultimo album in studio, il favoloso "The Division Bell", i reduci della premiata ditta P.F. si son decisi  a mettere sul mercato del nuovo materiale originariamente.  Le registrazioni pare risalgano alle sessioni dell'album precedente, realizzate nello studio di registrazione a bordo della Astoria, l'ormai leggendaria barca di Gilmour. Avrebbe dovuto essere pubblicato tempo fa, ma il progetto fu accantonato. Gilmour e Mason lo ripresero in considerazione dopo la morte di Richard Wright.

The Endless River fu originariamente pensato per essere un album strumentale....." (1)

"Serata noiosa, vero?"

Preso alla sprovvista, l'uomo diresse all'istante lo sguardo verso la donna che gli aveva rivolto la parola, ma prima di rispondere, gli venne istintivamente di farle una bella panoramica total body. Bionda, sguardo da gatta dispettosa, poche tette ma per il resto quello che si dice un gran bel bocconcino. La riconobbe, era una tipa molto popolare nel giro di persone che stava frequentando in quel periodo e non si faceva molta fatica a capirne il motivo. La conoscevano tutti. Tutti tranne lui, lui la conosceva solo per fama.

Solo a conclusione della sua breve indagine visiva gli uscì a fatica dalla gola uno strozzato: "Prego?"

"Perdona la sfacciataggine, sono po' curiosa. Devi trovarci tutti di una noia mortale visto che stai passando la serata su quello smartphone?"

Il perché dello strano interesse della donna nei suoi confronti gli passò per la mente, ma solo per un brevissimo istante. Non era in vena di andare in cerca di risposte quella sera, ficcò quindi quel perchè nel dimenticatoio, ficcò lo smartphone nella tasca della giacca e ficcò le mani nelle tasche dei pantaloni. Non pensò nemmeno per un secondo di dirle che stava leggendo una recensione dell'ultimo disco di un gruppo ammuffito degli anni 70 su un sito svizzero durante una serata tra amici. Non desiderava certo che lei potesse giungere alla facile conclusione di trovarsi davanti ad un fesso totale.

"Beh, in effetti mi sento un po' fuori posto stasera, ma mi capita spesso, non sono una persona di compagnia."

Quelle parole dovette ripeterle una seconda volta, proprio in quel momento passò vicino a loro un grassone che con la sua voce potente sovrastava tutto il resto. Parlava ad un'altra persona e stava dicendo qualcosa del tipo:

"Purtroppo non posso rimanere ancora per molto. Devo sbrigare una faccenda urgente. Sai dove si trova la stanza che hanno adibito a guardaroba? Devo recuperare borsa da lavoro e cappotto."

La donna si volto verso quel tipo e gli dedicò un sorrido da manuale. Il grassone se ne accorse e tentò di ricambiare in qualche modo fallendo miseramente, poi proseguì per la sua strada. Lei invece tornò a dedicarsi all'uomo che aveva davanti.
"Davvero non c'è niente di più interessante di quello smatphone?...."

Questa volta il suo bel sorriso era tutto per lui.

"... in fondo a voi maschietti piacciono sempre le solite cose. Non ti andrebbe ad esempio di trovare qualcuno con cui dire due boiate su figa, calcio e automobili, trovare qualcuna a cui batterla serenamente per tutta la sera, ....leccarmela..?"

L'uomo accusò quel colpo, ma seppe riprendersi velocemente e decise di stare al gioco, nel mentre gli si allungò sulla faccia un ghigno da mascalzone.

"Di calcio e automobili non mi frega nulla, sulla figa ho già dato fondo da un pezzo a tutto quello che avevo da dire e fatto nemmeno la millesima parte di quello che mi sarebbe piaciuto fare. Batterla a qualcuna neanche a parlarne, sono tropo pigro. Credo che dopo tutto accetterò volentieri la terza proposta."

Lei gli appoggiò delicatamente la mano sul braccio e gli rispose divertita.

".. stavo scherzando stella.... volevo solo vedere se avevo la tua attenzione. E poi stasera sono in compagnia."

Quello scambio di battute sembrava divertirla. Si presentarono. Lei gli indicò il tizio bruttarello e grasso che poco prima era passato vicino a loro. In quel momento era in compagnia di un piccolo gruppo di persone in cui stava avendo luogo una discussione molto animata. Era lui il suo accompagnatore. Mentre lo stavano guardando era impegnato nell'esprimere con veemenza il proprio parere.

L'uomo non lo conosceva di persona, ma ne aveva sentito parlare. Giravano parecchie voci sul conto di quel tizio all'interno del suo giro di amicizie. Lo chiamavano... come lo chiamavano? gli sfuggiva, ma sapeva trattarsi di un personaggio bizzarro anzichenò, famoso per avercela sempre con impiegati statali, persone del sud, immigrati e uomini con piselli corti. Non  perdeva occasione per sbraitare contro di loro e probabilmente in quel momento era proprio ciò che stava facendo.

"Stai con lui? Voglio dire, avete una relazione?"

Le fece l'uomo. Lei gli rispose continuando a guardare in direzione del suo accompagnatore.

"Non saprei, forse è più giusto dire che ci stiamo conoscendo."

"Non mi viene in mente una ragione per cui una come te possa stare con un tipo così. Ho sentito dire che va in giro vantando dinamite nelle mutande, forse sei il genere di donna facile ad essere influenzata dalla pubblicità."

"Ummm.... nulla che valga la pena raccontare alle nipoti da vecchierella. È strano, tutto qua. Io sono attratta dalle persone strane."

Ecco la risposta a quel perché che aveva messo nel dimenticatoio.

"Quindi, per quella proposta ,....la leccatina insomma, non se ne fa niente?"

Aveva l'acquolina in bocca e quelle parole gli uscirono con una certa difficoltà. La donna tornò a guardalo sorridendo. Stette così a fissarlo per qualche secondo poi disse.

"È la prima volta che vieni in questa casa?"

Si, era la prima volta. Non ricordava nemmeno a chi appartenesse quella casa così lussuosa, un appartamento megagalattico in un palazzo della zona bene della città. Ci era finito al seguito di due amici che poi aveva perso di vista qualche minuto dopo essere entrato.

"Si"

"C'è uno studio in cui non entra mai nessuno, non saprei dire il motivo, forse per il fatto che è sempre buio e un po' lugubre. Vieni! è da questa parte."

La seguì.

Lei non sembrava curarsi del fatto che potessero vederli assieme, e anche lui decise di sbattersene altamente. Quando arrivarono davanti alla porta dello studio lei gli disse di aspettarla un attimo lì, doveva andare in bagno a rinfrescarsi. L'uomo la vide dirigersi in una direzione in cui non ricordava si potesse trovare un bagno, ma si disse che probabilmente ricordava male.

Non dovette aspettare molto. Entrarono nello studio, l'atmosfera era effettivamente come l'aveva descritta lei. Un ambiente piccolo, librerie su tutte le pareti, una finestra molto alta situata dalla parte opposta alla porta, al centro una scrivania, un poltrona e qualche sedia. Tutti al di fuori di quella stanza si stavano facendo magnificamente i fatti loro, ma all'uomo venne da pensare che non conveniva prendersi troppo tempo se volevano evitare situazioni imbarazzanti e passò per le vie di fatto. Diresse la donna verso al scrivania con impeto, ma lei fece resistenza.

"Calma gringo! non così di fretta!"

Così gli fu necessario dedicare tempo prezioso a smancerie varie giusto per non andare al sodo brutalmente a freddo. Poi un paio di mutandine volarono per aria, la donna si distese sul piano della scrivania e la lingua dell'uomo di mise sulla rotta del tesoro.

A pochi centimetri dalla terra promessa gli venne di andare a cercare con lo sguardo il viso di lei, e nel farlo i suoi occhi furono attirati da un bagliore. Non avevano pensato di accendere la luce, quella che arrivava dalla finestra deflessa dalla superficie lunare era più che sufficiente e garantiva una bella atmosfera. Quella stessa luce stava lampeggiando sulla lama di un coltello. Un coltello bello grosso, infilato per buona parte nella schiena di un uomo disteso a terra nella spazio presente tra la finestra e la scrivania, un uomo la cui presenza era riuscita a sfuggire alla vista dei due furtivi fino a quel momento.

"Un cadavere!.." Pensò l'uomo "che sfiga nera.... beh, potrei anche dire di essermene accorto dopo, a lavoro ultimato, tutti mi crederebbero in questa situazione." Ma ormai la vista di quel cadavere gli aveva fatto passare l'appetito.

Il poveraccio era il proprietario della casa. All'arrivo della polizia le persone presenti vennero fatte riunire in un'unica stanza. Mancava solo il panzone. Se ne era andato via prima che il cadavere fosse scoperto.

Nello studio c'era una cassaforte ed era aperta, la moglie della vittima disse che mancava un diamante di grande valore. La polizia fece una minuziosa indagine: perquisizioni, rilevazioni, fu chiamato in causa anche il panzone. Vennero a galla i segreti più bizzarri, tutte le tresche incrociate tra i vari personaggi presenti a quella serata, pareva un esercizio di permutazioni con ripetizione, ma non saltò fuori nulla di rilevante per il caso di omicidio. Nessun diamante, nessun segno di effrazione, nessuna impronta su coltello e cassaforte che potesse portare ad individuare il colpevole.

(1)liberamente tratto da Wikipedia    
Carico i commenti... con calma