Non serve molto ai Tortuga per entrare facilmente nelle teste di chi ascolta. Il loro d’altra parte, è un amore viscerale per la musica rock e poco importa se la fortuna busserà o meno alla loro porta. Arrivano dalla Sardegna – da Alghero per la precisione – e nelle loro canzoni c’è sicuramente molto della loro terra, specie di quel rapporto fatto di malinconia e amore verso l’elemento portante, il mare. “Il click del Capodoglio” è il loro debutto discografico sulla lunga distanza che segue le orme tracciate dal mini “Diario dell’inverso”. Orme che la band ha seguito sotto pochi aspetti, come l’impronta artistica rock oriented e la volontà di proporsi in madrelingua per quel che concerne il cantato. In questo nuovo album troviamo una band intenta a dare prova di interessanti doti di scrittura (potremmo tranquillamente citare “Insonnia” e “La parte migliore” come gli esempi più curiosi) e un sound fresco e al passo coi tempi. Un lavoro a mio modo di vedere che pone al centro dell’attenzione il termine “nuotare”, usato spesso all’interno delle canzoni e un modo semplice ed efficace per creare uno scenario ben definito all’ascoltatore. Il primo singolo “Nuoto” è forse il brano più tirato e controverso fin qui partorito dai Tortuga, tenebroso e dai mille volti. “Il click del Capodoglio” è quindi un lavoro che se mosso con intelligenza potrebbe far emergere rapidamente questi musicisti, forse ancora un tantino restii nel concedere brio e imprevedibilità alle proprie canzoni ma pur sempre sulla buona strada. Trattandosi di un esordio penso sia realmente difficile chiedere di più a una band, specie se attinente a un genere che ha detto praticamente tutto o quasi. Rock italiano, fatto e finito. Può piacere o meno, ma sta di fatto che è questo ciò che i Tortuga vogliono fare e lo hanno fatto, con la giusta passionalità.

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