I Rosenstolz; di loro in generale ho già parlato, soprattutto di come è nato questo (ai tempi) brioso ed originale duo, e a tal proposito qui vi rimando, al loro debutto datato 1992. Nel frattempo ho avuto modo di approfondire e valutare più approfonditamente tutto il loro percorso artistico, scoprendo (con molta delusione) che, dopo "Die Schlampen Sind Mude" del 1997, il primo album uscito per una major (la Polydor), AnNa e Peter si sono completamente imborghesiti, perdendo gradualmente tutta la creatività e la brillantezza che li rendeva unici. Prima un synth/pop-rock piatto e standardizzato, poi via via sempre più zuccherosi, fino ai limiti dell'inascoltabilità e infine lo scioglimento, tardivo ma provvidenziale, datato 2012. Non è però di questo che voglio parlare, ma appunto di quanto sono stati belli, coinvolgenti ed istrionici questi due nel loro periodo migliore, quel lustro che inizia nel 1992 e si conclude nel 1997 appunto.

In quel periodo hanno pubblicato cinque album, "Nur Einmal Noch" del '94 è il secondo, il migliore di tutta la carriera di Peter Plate e Andrea Neuenhofen alias AnNa R e non solo, direi uno dei miei album pop/camp preferiti di sempre. Ai tempi erano veramente una forza della natura, una dimostrazione su tutte? Le ballads, proprio quelle ballads che col tempo sono diventate la loro morte; dopo il fatidico 1997 e soprattutto dopo il 2006 ne hanno proposte a vagonate, fino alla nausea, ma mai neanche lontanamente ai livelli di "Kuss Der Diebe", "Lebend Erwacht" e "Viel Zu Kalt (Februar)", canzoni di grandissimo impatto e teatralità, che attingono a piene mani dalla tradizione sinfonico-romantica mitteleuropea con un lieve tocco Queen-ish nelle chitarre elettriche di supporto, valorizzando perfettamente il cantato potente e carismatico di AnNa R, un'altra caratteristica che verrà poi sacrificata sull'altare del cosiddetto mainstream. E anche senza questa orchestralità bombastica (saggiamente limitata a tre soli episodi, ma fatti veramente come si deve) anche gli altri lenti funzionano molto bene, la struggente "Kleiner Prinz", semiacustica, e "Strahlende Nachte", ricca di suggestioni synth-cabarettistiche.

Eh, ma Rosenstolz mica voleva dire solo ballads, anzi, erano una gran botta di vita, di colore, di divertimento, a dimostrarlo c'è proprio "Nur Einmal Noch", la loro prima (piccola) hit, dopo che il primo album era passato quasi del tutto inosservato, qui ritroviamo una AnNa R mezza cantante lirica da equivoco locale berlinese e mezza Nina Hagen, un sound quasi glam, molto diretto e trascinante, un vero show insomma, di cui questo è solo il primo atto. Con "Es Tut Mir Leid", "Greta Hilf Mir" e "Die Dame Von Der Akademie" si buttano in pieno su un filone musical-vaudeville, mostrando le loro eccellenti qualità di entertainers ed ispirandosi (in maniera ovviamente un po' più sboccata e sbarazzina) alla grandissima Hildegard Knef, alla quale non a caso renderanno tributo da lì a poco. Infine "Cocktailparty" e la folgorante cavalcata synth-orchestrale "Nymphoman" che aggiungono un ulteriore tocco di pepe all'insieme, tra divertimento sfrenato, bottiglie di champagne e visioni lussuriose; gli Scissor Sisters dei primi due album avrebbero fatto carte false per un paio di pezzi così, allusivi, ballabilissimi e con quel tocco di "flamboyance" in più.

In tutto questo sfarfallìo multicolore il buon Peter Plate riesce a ritagliarsi un suo spazio come cantate con "Die Zigarette Danach", l'episodio meno immediato dell'album e forse anche un po' fuori contesto, ma molto suggestivo e sorprendente: una base elettronica molto fluida e compassata, fraseggi chitarristici quasi blueasy e un cantato in registro basso, sussurrato, da crooner elegante, un mood molto soffuso che riesce comunque a graffiare in un convincente crescendo finale; molto bella, ma il tocco di classe definitivo rimane comunque la conclusiva "Fur Dich Mich Dreh", secondo me la canzone più bella mai scritta dai Rosenstolz. Un languido sax, piano, orchestrazioni, e la vocalità versatile e potente di AnNa R, splendida chanteuse come non mai; impatto e teatralità ma anche un'eleganza retrò e malinconica, che rievoca scenari in bianco e nero, ma con vivida passione, una canzone assolutamente evocativa e assolutamente perfetta, un autentico capolavoro, che suggella come meglio non si poteva il loro miglior disco. Peter era un vulcano di idee, AnNa il "mezzo" perfetto per metterle in pratica con la massima efficacia, e lo saranno ancora per qualche anno, dopo "Nur Einmal Noch" verrà l'interlocutorio "Mittwoch Ist Er Fallig", poi "Objekt Der Begierde", quasi a questo stesso livello, infine l'agognato approdo nel mainstream con l'ancora apprezzabilissimo "Die Schlampen Sind Mude" ma a seguire solo decadenza, e, proprio per quanto espresso in questi primi album, è stata una vera delusione. Peter Plate ha intrapreso una carriera solista, anche di questo ho già parlato, tutt'altro mondo, livelli assolutamente non paragonabili a questi ma ci sa ancora fare, e sembra aver trovato una propria nuova dimensione, molto migliore di quella degli ultimi Rosenstolz, un nome glorioso che merita di rimanere legato ai suoi primi, bellissimi anni di vita.

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