Un giorno Rick afferra il coraggio a due mani, o forse è beata incoscienza, e propone a Johnny di suonare per lui.

«Come, suonare per te?» gli ribatte Johnny, allibito.

«Tu sei Johnny Cash, per te è facile: ti accomodi su una sedia, afferri una chitarra acustica e mi suoni tutte le canzoni che ti piacerebbe suonare».

Johnny rimugina quella proposta: all'inizio è titubante ma lui è nato per quello, per imbracciare una chitarra e narrare storie, per cui ogni ostacolo , ogni barriera sono superati.

Johnny imbraccia la sua chitarra e canta le sue canzoni.

Nascono così gli «American Recordings», e nasce così pure «Unearthed».

L'Uomo In Nero è in scena.

La scena Johnny la riconquista ostentando il suo lato oscuro: «Delia's Gone» inaugura il primo American Recordings; «Who's Gonna Cry» è il primo dei cinque volumi di «Unearthed»; «Long Black Veil« l'esordio di «Who's Gonna Cry».

Chi verserà una lacrima quando il vecchio John tirerà le cuoia? «Who's gonna cry when old John dies» canta Johnny in «The Caretaker», suo antico brano ripreso per l'occasione ed onerato di titolare il passo d'inizio.

Quando Johnny muore per davvero, pochi giorni prima che la sua musica venga dissotterrata, molti non comprendono la portata di simile perdita. Non lo capiranno nemmeno dopo la pubblicazione di «Unearthed» e non lo capiscono tuttora. È un loro problema; in fondo, Gesù è morto per lavare i peccati di qualcun altro, non certo i miei.

Per cui, Johnny afferra una sedia, imbraccia la chitarra ed inizia il canto.

Johnny canta la Storia; la Storia sono uomini e donne che nascono e crescono, e si amano e si odiano, e muoiono. E le loro piccole Storie personali sono più coinvolgenti della storia universale.

Amore, odio, morte: va avanti da millenni a nutrirsi di tanto, questa terra che calpestiamo.

Johnny lo ha sempre saputo, lo ha sempre narrato: ma in «Who's Gonna Cry» lo animano una passione ed un rigore inauditi.

In tanti gli chiedono perché la morte sia talmente pervasiva, in questa sua opera: lui non risponde. Forse accade perché, a sessant'anni, anche le regine hanno dimenticato la loro adolescenza e non volteggiano più di fiore in fiore e si sono finalmente accasate con il loro primo amore – il garzone del negozio di caramelle del paesino natio – in attesa che morte li separi e li riconcili: chi lo capisce non fa domande; gli altri continuano a chiedere a Johnny perché la morte pervada a tal punto «Who's Gonna Cry».

Ma Johnny non risponde. Piuttosto, preferisce narrare la sua prima storia: che poi è quella di una donna che, avvolta in lungo velo nero, nelle fredde notti di inverno veglia la sepoltura del suo amante; il suo amante è stato giustiziato per omicidio; ma lui quell'omicidio non lo ha mai commesso, perché la notte del delitto era tra le braccia della sua amata; ma non si è discolpato, perché la sua amata era la moglie del suo migliore amico.

Ed allora capisci come si possano incrociare le strade di Rick e di Johnny e di un giovane australiano e come quelle strade si incrocino da qualche parte in «Unearthed».

Chi non lo capisce continua a chiedere a Johnny perché canti insistentemente la morte, in «Who's Gonna Cry».

Johnny non risponde, deve adempiere la sua missione. Quale sia, ci vuole pazienza per intuirlo, tutto il tempo necessario per assimilare «Unearthed» e possono essere anni. Per me sono anni e non è ancora finita, perché ogni volta mi dico che la precedente ero in errore e riparto dal principio.

La sola certezza è che «Unearthed» è un'opera d'arte assoluta.

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